Terminato il dry January, il pubblico online sembra aver spostato l'attenzione sul mindful drinking, che in italiano si traduce come «bere consapevole». Non è di certo la prima volta che si parla di questo argomento: già negli anni passati i social hanno tirato fuori questa pratica facendola diventare un trend soprattutto tra i Millennial che risultano, secondo diverse indagini, ancora la fascia di popolazione più propensa all'alcol. Oggi si parla nuovamente di bere consapevolmente soprattutto dopo aver constatato che la Gen Z non sia più interessata ad ubriacarsi e a bere alcolici e dopo l'avvento di una serie di iniziative come il dating sober (uscire con qualcuno rimanendo sobri). Alla luce di questo, il 2024 sembrerebbe proprio essere l'anno della rivalutazione del bere alcolici e di una nuova, nonché maggiore, consapevolezza rispetto alle conseguenze e ai benefici di queste bevande.

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Cos'è il mindful drinking?

Quello del mindful drinking è un concetto teorizzato per la prima volta dalla scrittrice Rosamund Dean nel 2017 dopo aver pubblicato un libro a riguardo. «Dicono di non bere perché ti fa male. Non bere perché rischierai di schiantarti con la macchina. Con il bere consapevole, si tratta di dire: quali sono i tuoi obiettivi e in che modo l'alcol li supporta o non li supporta?», scrive l'autrice. Che sia dormire meglio, avere una pelle più bella, ottenere una promozione, essere più presente con i propri affetti o essere più efficienti durante la giornata, il primo passo è soffermarsi attentamente sull'impatto dell'alcol su questi obiettivi e capire come cambiare abitudini per fare in modo che ciò non accada.

Perché oggi si parla così tanto di bere consapevolmente?

Con il mindful drinking non si tratta quindi di non bere ma di ripristinare il piacere di bere bene, imparando anche ad apprezzare sapori e consistenze degli alcolici. Quindi dietro a questa tendenza, in realtà, non c'è la demonizzazione di tutte le bevande alcoliche ma piuttosto degli eccessi e delle pessima qualità. Nessuno insomma, vuole più affrontare i sintomi della sbornia. Bere e ubriacarsi non è più un fattore cool o divertente come poteva esserlo 10 anni fa. Lo dicono i sondaggi ma anche il mercato che nel frattempo sta vedendo un boom di bevande low-alcol e analcoliche, gran parte delle quali promosse da iniziative imprenditoriali di celebrità internazionali. Una tendenza che d'altra parte incontra, anche tra i più giovani, un ritrovato interesse verso la cura del proprio corpo e della propria mente.

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Come praticare il mindful drinking?

Il primo step per bere consapevolmente è cercare di sostituire gradualmente i cocktail alcolici con quelli analcolici o a basso contenuto di alcol. Come riporta uno studio condotto dell'Università degli studi di Catania, nei casi più gravi l'alcolismo diventa una dipendenza anche nella gestualità al pari del tabagismo. Spesso ciò che crea astinenza è perfino il movimento delle dita. Per questo anche nel caso del bere non è necessario rimuovere del tutto l'alcol ma iniziare con altre bevande low alcol banalmente per mantenere la gestualità. In secondo luogo, il consiglio degli esperti è quello di evitare di bere più di un drink e di preferire un calice di vino da accompagnare durante i pasti. Infine, è importante essere consapevoli che ci sono alcuni momenti, come cerimonie o cene lavorative, in cui bere è anche espressione di convivialità, di festeggiamenti e benessere. E questo – fatto sempre senza esagerare – è anch'esso un momento di benessere per se stessi.