Quando George Clooney è arrivato in Laguna sono crollate tutte le certezze. Quelle, in particolare, che immaginavano un’80° Mostra del cinema di Venezia popolata solo da italiani, per via dello sciopero degli attori americani.

La sua presenza ha immediatamente galvanizzato tutti: è qui per due motivi. Primo, accompagnare la moglie Amal a ricevere un premio (l’escamotage più usato quest’anno per attirare star di Hollywood che non possono parlare di film per motivi sindacali). Il secondo è più leggero: ha portato la sua tequila Casamigos all’Hotel Danieli e creare un cocktail nuovo ispirato al presidente di giuria, Damien Chazelle. Si chiama Mia, in onore del personaggio di Emma Stone in La La Land ed è a base di fragola. È stato il brindisi ufficiale di pre-apertura della Mostra durante il party privato A lovely night, tra piume rosse e tute d’astronauta, con un allestimento ad hoc per celebrare il cinema del regista.

Clooney ha ufficialmente avuto un effetto rivoluzionario sullo stato d’animo di tutti i presenti, a dispetto dei primi temporali. Pare non sia il soloa sfilare sul red carpet del Lido. Sofia Coppola è riuscita astrappare una deroga per il suo biopic Priscilla e a portare Jacob Elordi e Cailee Spaeny.

Adam Driver accompagnerà Ferrari di Michael Mann assieme a Patrick Dempsey (il dottor Stranamore di Grey’s Anatomy).

Lea Seydoux arriveràa Venezia per The Beast (ma ancora non si sarà se accompagnata dalcollega George Mackey) e Guillame Canet presenterà Hors Saison.

Rodrigo De La Serna (Palermo ne La casa di Carta) verrà al Lido per il suo El Rapto, mentre Kiefer Sutherland e Liam Neeson potrebbero fare una puntatina a sorpresa, ma non si sa per certo.

Peter Saarsgard hatre progetti e sarà accompagnato dalla moglie Maggie Gyllenhaal che parteciperà ai Women Tales di Miu Miu.

Uno dei più attesi resta Bradley Cooper, che dirige e produce, oltre che interpretareMaestro: in vacanza con la ex Irina Shayk e con la loro bambina,potrebbe ribaltare il no iniziale e palesarsi. Rita Ora si esibirà per l’evento di Mastercard, l’amfAR, il gala benefico preferitoda Leonardo DiCaprio, perché sposa un progetto che gli sta molto acuore, la lotta contro l’AIDS. Registi a parte, potrebbero davvero esserci delle gradite sorprese per festeggiare a cifra tonda un evento che è sempre stato internazionale e che invece quest’anno rischiava l’autoreferenzialità.