Nella vita quotidiana è facile non fermarsi a pensare, o non conoscere affatto, gli ostacoli e le difficoltà che le donne rifugiate in Italia incontrano nel costruirsi una nuova stabilità. A questi si sommano le condizioni di estrema difficoltà che si trovano ad affrontare per trovare un lavoro, e parliamo di persone che tendenzialmente già possiedono un titolo di studio conseguito nel proprio Paese. In occasione della Milano Digital Week abbiamo partecipato all' incontro organizzato da Sistech, l'organizzazione no profit che fornisce a donne rifugiate gli strumenti e le conoscenze tecnologiche necessarie per entrare a far parte del mercato del lavoro.

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Quante volte abbiamo dato per scontato che partiamo tutti dallo stesso punto per arrivare ad un obiettivo? E quante volte ci dimentichiamo che invece le condizioni di partenza sono infinitamente diverse tra loro? Lo abbiamo scoperto personificando giovani uomini in carriera, con accesso praticamente illimitato a device e internet, ma anche donne somale da poco in Italia con una famiglia sulle spalle, o donne medico che venendo in Italia non possono convertire il proprio titolo di studio. Come si fa in questi casi? Come si può contribuire alla costruzione di un digitale e quindi di un mondo del lavoro più equo e socialmente sostenibile? È questa la domanda aperta con cui ci lasciamo, con dati alla mano che parlano di un 81% di donne rifugiate che dopo 6 anni non ha ancora trovato lavoro nel Paese di accoglienza. Il digitale è una risorsa che deve essere messa a disposizione di tutte e di tutti, è quello che fa Sistech e che da tempo fa anche Fastweb Digital Academy, la piattaforma che fornisce corsi gratuiti per tutti gli utenti. Perché inclusione significa dare a tutti gli stessi strumenti di partenza.