In questi giorni ti sarà sicuramente capitato di leggere l'espressione "privilegio bianco", o detta all'inglese white privilege, a seguito di tutte le manifestazioni scoppiate per il Black Lives Matter. Ma da dove arriva davvero questo termine e che cosa si intende esattamente quando si parla di privilegi dei bianchi? Se hai già visto il video virale di @skoodupcam su TikTok potresti esserti già fatta un'idea di tutte le sfumature che il razzismo può prendere e di tutte quelle libertà che ai bianchi sembrano normali e scontate, ma per chi invece ha la pelle scura non lo sono affatto. Ecco perché abbiamo voluto approfondire la questione, capendo dove è nata questa espressione e perché di privilegio bianco si deve parlare (ancora) nel 2020.

Privilegio bianco, tutto quello che c'è da sapere sul white privilege per il BLM

Con il concetto di privilegio bianco si intende una serie di vantaggi che derivano esclusivamente dall'avere un colore di pelle "accettato". Negli USA, come in Italia e come in moltissime parti del mondo, questo colore di pelle è, appunto, il bianco. La conseguenza di questo è che persone bianche godono di privilegi e libertà che le persone di colore non hanno e che non sono scontate come per i bianchi.

In particolare l'espressione white privilege, la si deve attribuire a un articolo di Peggy McIntosh pubblicato nel 1988. Peggy McIntosh è una donna bianca americana, femminista, attivista antirazzista, oratrice, Senior Research Scientist del Wellesley Centers for Women nonché fondatrice del SEED Project (Seeking Educational Equity and Diversity), insomma una che di disuguaglianze ne sa. In questo suo articolo intitolato "White Privilege: Unpacking the Invisible Knapsack" (Privilegio bianco: disfare lo zaino invisibile), rivela che durante i suoi studi si è accorta di come i bianchi abbiano una sorta di "zaino invisibile" all'interno del quale ci sono tutta una serie di benefit, strumenti, oggetti e privilegi di cui le persone di colore non sono dotate. Viene definito invisibile, proprio perché le persone bianche questi grandi privilegi non li vedono, nel senso che sono talmente parte della loro normalità, dal non esserne consci di averli.

Il privilegio bianco è come un leggero zaino invisibile di disposizioni speciali, mappe, passaporti, codici, visti, vestiti, strumenti e assegni in bianco.

Peggy McIntosh non si è fermata qui, anzi, ha stilato una lista di 50 punti dove elenca tutti i benefici e le condizioni su cui i suoi "amici, colleghi e conoscenti Afroamericani non possono fare affidamento". Noi te li vogliamo riportare tutti, per far riflettere su quante libertà abbiamo e a cui probabilmente, non abbiamo davvero mai fatto caso.

  1. La maggior parte delle volte posso organizzarmi per stare in compagnia con persone del mio stesso colore.
  2. Posso evitare di passare del tempo con persone dalle quali mi hanno insegnato a diffidare e che hanno imparato a diffidare di me o del mio genere.
  3. Se dovessi traslocare, posso essere abbastanza sicura di affittare o acquistare alloggi in una zona che posso permettermi e in cui vorrei vivere.
  4. Posso essere abbastanza sicura che i miei vicini saranno neutrali circa la mia presenza o saranno gentili con me.
  5. Posso fare la spesa da sola per la maggior parte del tempo ed essere abbastanza sicura che non sarò seguita o molestata.
  6. Posso accendere la televisione o aprire la prima pagina del giornale e vedere le persone del mio colore ampiamente rappresentate.
  7. Quando si parla di "eredità nazionale" o di "civilizzazione", mi viene mostrato che anche la gente con il colore della mia pelle l’ha resa quello che è.
  8. Posso essere sicura che ai miei figli verranno dati materiali scolastici che testimoniano l'esistenza della loro etnia.
  9. Se voglio, posso essere abbastanza sicura di trovare un editore per pubblicare questo articolo sui privilegi dei bianchi.
  10. Posso essere abbastanza certa di far sentire la mia voce in un gruppo in cui sono l’unica della mia etnia.
  11. Posso essere decidere se ascoltare o meno la voce di un’altra persona in un gruppo in cui lui o lei sia l’unico membro della sua etnia.
  12. Posso andare in un negozio di musica e trovare la musica della mia etnia, in un supermercato e trovare i cibi che si adattano alle mie tradizioni culturali, e da un parrucchiere che sappia tagliare il mio tipo di capelli.
  13. Sia che usi carte di credito, assegni o contanti, posso fare affidamento sul colore della mia pelle per non andare contro all’apparenza della mia affidabilità finanziaria.
  14. La maggior parte delle volte posso proteggere i miei figli da persone a cui loro potrebbero non piacere.
  15. Non devo educare i miei figli ad essere consapevoli del razzismo sistemico al fine di proteggerli quotidianamente.
  16. Posso essere del tutto certa che gli insegnanti dei miei figli e i loro datori di lavoro li tratteranno bene se si comporteranno bene a scuola e seguiranno le norme sul posto di lavoro; le principali preoccupazioni per i miei figli non riguardano l'atteggiamento degli altri nei confronti della loro etnia.
  17. Posso parlare con la bocca piena e non lasciare che le persone lo riconducano al colore della mia pelle.
  18. Posso imprecare o indossare vestiti di seconda mano o non rispondere alle lettere senza che le persone attribuiscano queste scelte alla cattiva morale, alla povertà o all’analfabetismo della mia etnia.
  19. Posso parlare a un pubblico di uomini potenti senza che la mia etnia venga giudicata.
  20. Posso eccellere in una situazione difficile senza che questo venga definito un merito dato dalla mia etnia.
  21. Non mi è mai stato chiesto di parlare a nome di tutte le persone del mio gruppo etnico.
  22. Posso rimanere ignara della lingua e dei costumi delle persone di colore senza sentire nella mia cultura alcuna penalità per questa disinformazione.
  23. Posso criticare il governo e parlare di quanto temo le sue politiche e i suoi comportamenti senza essere visto come un outsider.
  24. Posso essere abbastanza sicura che se chiedo di parlare con la persona “responsabile”, mi troverò di fronte una persona della mia razza.
  25. Se un poliziotto mi fa accostare o se mi viene controllata la mia dichiarazione dei redditi, sono quasi sicura di non essere stata controllata per via della mia etnia.
  26. Posso acquistare facilmente poster, cartoline, libri illustrati, biglietti di auguri, bambole, giocattoli e riviste per bambini, che raffigurano la mia etnia.
  27. Posso tornare a casa dalla maggior parte delle riunioni delle organizzazioni a cui appartengono sentendomi parte di qualcosa, piuttosto che sentirmi isolata, fuori posto, in inferiorità numerica, tenuta a distanza o temuta.
  28. Posso essere abbastanza sicura che una discussione con un collega di un'altra etnia abbia maggiori probabilità di mettere a repentaglio le sue possibilità di avanzamento che mettere a repentaglio le mie.
  29. Posso essere abbastanza sicura che se discuto riguardo la promozione di una persona di un'altra etnia questo probabilmente non mi penalizzerà molto, anche se i miei colleghi non sono d'accordo con me.
  30. Se dichiaro che c'è un problema razziale o non c'è un problema razziale, la mia etnia mi presterà più credibilità per entrambe le posizioni rispetto a una persona di colore.
  31. Posso scegliere di ignorare gli sviluppi nella scrittura delle minoranze e nei programmi di attivisti di minoranza, o denigrarli oppure imparare da loro, ma in ogni caso, posso trovare il modo di essere più o meno protetta dalle conseguenze negative di una di queste scelte.
  32. La mia cultura non mi infonde paura nell’ignorare i poteri delle persone di altre etnie.
  33. Non sono consapevole del fatto che la mia forma, il mio portamento o l'odore del mio corpo saranno presi come un riflesso della mia etnia.
  34. Posso preoccuparmi del razzismo senza essere vista come egoista.
  35. Posso ottenere un lavoro in un'azienda che si impegna a privilegiare un ambiente di lavoro multiculturale senza che i miei colleghi pensino che l’abbia ottenuto per via della mia etnia.
  36. Se la mia giornata, la mia settimana o il mio anno stanno andando male non ho bisogno di chiedermi se ogni episodio o situazione negativa sia da ricondurre alla mia etnia.
  37. Posso essere abbastanza sicura di trovare persone che sono propense a parlare con me e a consigliarmi sui miei prossimi passi a livello lavorativo.
  38. Posso pensare a molte opzioni, sociali, politiche, creative o professionali senza chiedermi se una persona della mia etnia sarebbe accettata o autorizzata a fare ciò che voglio.
  39. Posso arrivare tardi ad una riunione senza che il ritardo sia attribuito alla mia etnia.
  40. Posso scegliere un alloggio pubblico senza temere che le persone della mia etnia non siano benaccette in quel luogo o che sarò trattata male nei posti che ho scelto.
  41. Sono sicura che se ho bisogno di aiuto giuridico o medico, la mia etnia non influenzerà negativamente la mia richiesta.
  42. Posso organizzare le mie attività in modo che non dovrò mai provare sentimenti di rifiuto a causa del colore della mia pelle.
  43. Se ho una bassa credibilità come leader, posso essere sicura che la mia etnia non sia il problema.
  44. Posso facilmente trovare corsi accademici e istituzioni che prestino attenzione solo alle persone della mia etnia.
  45. Posso essere sicura che il linguaggio figurativo e le immagini in tutte le arti testimonino le esperienze della mia etnia.
  46. Posso scegliere creme anti imperfezioni o, ad esempio, fasciature che abbiano un colore che sia simile a quello della mia pelle.
  47. Posso viaggiare da sola o con il mio partner senza aspettarmi imbarazzo o ostilità da parte delle persone che avranno a che fare con noi.
  48. Non ho difficoltà a trovare quartieri in cui le persone approvino la mia famiglia.
  49. Ai miei figli vengono dati testi e impartite lezioni che implicitamente supportano il nostro tipo di unità familiare e non li fanno mettere contro la mia scelta di convivenza.
  50. Mi sentirò accolta e "normale" in tutte le situazioni di vita pubblica, istituzionale e sociale.

Avevi mai pensato al fatto che alcuni parrucchieri in Italia possano non sapere come trattare i capelli a spirale o appunto afro? Ricordiamo che questo articolo è stato scritto oltre 30 anni fa, ma parte dei privilegi bianchi e non universali che sono elencati qui, sono purtroppo ancora più attuali che mai.

Il fatto alquanto paradossale, è che alcuni bianchi si sentono offesi dell'espressione "privilegio bianco". Oltre al fatto che i bianchi economicamente poveri non si sentono affatto dei privilegiati. Ma questo termine non è assolutamente da ricondurre ai conti in banca delle persone ma a dei vantaggi che una persona di pelle bianca ha rispetto a una persona di pelle scura, perché può accadere e accade che i bianchi siano valutati diversamente dai neri e vittime di pregiudizi.

In tal proposito l'autrice (bianca) Gina Crosley-Corcoran nel saggio "Explaining White Privilege to a Broke White Person" (Spiegare il privilegio bianco a una persona bianca senza soldi), riprendendo l'articolo della McIntosh, conferma che, non solo sia palese che popolazioni bianche e nere abbiano due esperienze diverse del mondo ma aggiunge:

Questo non è stato detto per far sentire in colpa i bianchi per il loro privilegio. Non è colpa tua se sei nato con la pelle bianca e puoi avere questi privilegi, MA, che tu te ne renda conto o no, tu da questi ne trai beneficio ed è colpa tua se non mantieni la consapevolezza su questo fatto.

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