«Tra 10 femminicidi è Natale» recitava un cartello durante la manifestazione di Non Una di meno del 25 novembre e, per quanto provocatoria, questa stima rischia di non allontanarsi troppo dalla realtà. No, Giulia Cecchettin non è stata l'ultima e già dopo pochi giorni dalla notizia della sua uccisione altre donne hanno perso la vita a causa della violenza di uomini a loro vicini. Rita Talamelli, 66 anni è stata uccisa il 23 novembre, Meena Kumari, 66 anni, e Vincenza Angrisano 42 anni sono state uccise il 28 novembre.

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Nell’ultimo rapporto di Non Una di Meno relativo al 2023 l’osservatorio riporta 94 femminicidi, un transcidio, nove suicidi di donne, uno di una persona trans e sei morti in fase di accertamento. In totale sono 46 le persone minori rimaste orfane di madre a causa della violenza di genere. Passato il 25 novembre il numero continua a crescere: dopo la morte di Rita Talamelli, strangolata dal marito che ha poi tentato il suicidio, il 28 novembre Meena Kumari è stata aggredita a Salsomaggiore Terme (Parma) in casa dal marito che l'ha colpita al corpo e alla testa con una mazza da cricket prima di venire fermato da una carabiniera fuori servizio. Per la donna è stato troppo tardi, l'uomo è stato arrestato, restano tre figlie e un figlio della coppia. «Come società dobbiamo impegnarci a combattere contro qualsiasi forma di violenza e lavorare insieme per creare un ambiente sicuro per tutti», ha scritto sui social il sindaco Luca Musile Tanzi, «Questo tragico evento ci ricorda l’importanza di essere vigili, di intervenire quando vediamo segnali di pericolo e di promuovere una cultura della vita e del rispetto».

Vincenza Angrisano è stata accoltellata lo stesso giorno dal marito. La donna viveva Andria, in Puglia con il marito da separati in casa e, secondo alcune fonti, i due litigavano spesso tanto che la donna stava cercando una sistemazione per allontanarsi da lui. Dopo l'uccisione avvenuta davanti ai figli di 6 e 11 anni, l'uomo ha chiamato il 118 confessando l'omicidio. In molti in queste ore stanno osservando come, sul suo profilo Facebook, Angrisano avesse da poco pubblicato un post contro la violenza sulle donne: era il monologo di Paola Cortellesi ai David di Donatello 2018 sulle parole e le espressioni violente e sessiste nel parlato comune. «Una donna adulta, o anche giovanissima, potrebbe essere aggredita, picchiata, sfregiata dall’uomo che l’ama», diceva l'attrice, «Uno che l’ama talmente tanto da pensare che lei e anche la sua vita sono roba sua e quindi può farne quello che vuole. Per fortuna, sono soltanto parole».