Ad accogliere il feretro, arrivato alla Basilica di Santa Maria in Montesanto poco prima delle tre del pomeriggio di sabato 12 agosto, un lungo applauso. E palloncini colorati, uno striscione "God save the queer" (la scritta che aveva sull'abito di nozze), corone di mirto, bandiere partigiane e lo stendardo di Roma Capitale. Tante cose diverse perché Michela Murgia era così: tante persone in una, tante vite - almeno dieci, diceva lei - tante storie concentrate in una sola esistenza.

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La scrittrice è morta a 51 anni nella notte di San Lorenzo per un tumore al quarto stadio. L'ultimo saluto è stato il funerale politico, la sua ultima battaglia. «Questo funerale non ha nulla di privato », ha detto Roberto Saviano: «per tutti è stato il suo scrivere, per tutti è stato il suo dire, per tutti il suo lottare e per tutti sarà questo saluto». Oltre alla sua grande famiglia queer e agli amici più stretti, tante le personalità presenti alla funzione: Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri e Teresa Ciabatti. La segretaria del Pd Elly Schlein, ma anche Francesca Pascale e la compagna Paola Turci. Ad officiare la funzione don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e Cappellano presso la Rai dal 2004: «Michela ha fatto tante battaglie e ha conservato le fede. Ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, salutare tutti e riconciliarsi con tutti».

L'intervista alla madre di Michela Murgia

Non c'era al funerale Costanza Marongiu, la madre di Michela Murgia, bloccata in Sardegna per un problema alle gambe. Intervistata dal Corriere della Sera, ha fatto sapere di non aver sentito la figlia negli ultimi giorni, sospettando il peggio: «Era malata da un anno e mezzo, ma aspettarmelo no, perché fino al giorno prima mi ha nascosto la verità. Mi diceva: sto migliorando. E io ci credevo. Poi una settimana fa ha smesso di rispondermi al telefono e ho capito».

L'inedito di Michela Murgia

La scrittrice ha continuato a lavorare fino all'ultimo, consegnando un'opera che uscirà postuma. Il suo nuovo libro, atteso a breve per Rizzoli, sarà dedicato alla genitorialità e alla famiglia. «Doveva essere solo sulla gestazione per altri ma è diventato un libro più profondo sul senso della genitorialità e della parentela» ha detto Alessandro Giammei, curatore dell'opera e figlio adottivo di Murgia.