Negli Stati Uniti il diritto all'aborto è in serio pericolo e la conferma è arrivata la sera di lunedì. La sentenza che tutela l'IVG nel Paese potrebbe venire ribaltata privando centinaia di migliaia di donne della libertà di decidere del loro corpo e esponendole ai rischi legati agli aborti clandestini. La situazione è grave e per questo in tutto il Paese stanno venendo organizzate manifestazioni pro-choice: da Atlanta a Chicago, da Denver a Los Angeles, da New York a Seattle.

le foto delle proteste per l'aborto legale negli stati unitipinterest
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Una ragazza protesta davanti alla Corte Suprema la sera del 2 maggio

La prima veglia si è tenuta il 2 maggio, subito dopo che Politico ha pubblicato in esclusiva la notizia. Nelle foto si vedono ragazze che piangono, altre donne che reggono i loro cartelli con i volti seri, altre ancora che cantano e urlano slogan: «My body, my choice», «We won't go back», «Save Roe», «Bans off our bodies». Le persone si sono radunate davanti alla Corte Suprema dopo che è stata pubblicata la bozza della decisione dei giudici conservatori che vorrebbero rivedere la storica sentenza Roe v. Wade che tutela il diritto all'aborto a livello federale. Se i giudici Repubblicani, che hanno la maggioranza, confermeranno la sentenza, diventerà facile in tutto il Paese limitare o addirittura proibire l'interruzione di gravidanza. Secondo il New York Times, nel 50% degli Stati USA l'aborto potrebbe essere vietato.

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Una manifestazione pro-choice a New York il 3 maggio
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Migliaia di persone si sono radunate a New York per protestare contro la bozza della Corte Suprema

La protesta più importante finora è stata quella di New York City dove almeno 2.000 manifestanti per il diritto all'aborto si sono radunati a Foley Square a Manhattan. Siamo ancora all'inizio, comunque: le proteste continueranno e la National Women's March Organization ha esortato a portare cartelli anche nei «tribunali e negli edifici federali, ovunque» promuovendo sui social l'hashtag #BansOffOurBodies.

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Una protesta pro choice a Washington
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Una manifestazione a Denver

«Tutto questo mi fa molta paura», ha detto a Reuters Paula Termini, una donna di 70 anni, che ha lavorato come infermiera nelle sale parto dell'organizzazione pro-choice Planned Parenthood e che ieri era alla manifestazione di Washington, «Mi dispiace molto per le giovani donne. Sta ricominciando tutto da capo». In molti cartelli si vede il simbolo dell'attaccapanni che ricorda i ferri usati per gli aborti clandestini e le donne morte nel tentativo di interrompere una gravidanza al di fuori delle strutture mediche. «Combatteremo in queste strade, combatteremo in ogni strada in America, se necessario», ha detto da Seattle Wendy Nevarez-Sanchez, una ragazza di 19 anni. Secondo Alaina Feehan, 41 anni, di New York è fondamentale andare a manifestare: «Spero che ispiri le persone ad andare a votare», ha detto, «è l'unica cosa che considero positiva».

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Un corteo pro-choice a Seattle