Il momento esatto in cui la tua vita cambia per sempre non lo riconosci subito. È una questione di attimi, di secondi. Pochissimi frammenti di tempo sono in grado di stravolgere per sempre una quotidianità ricca di speranze e progetti futuri. Ci vogliono ore, giorni, prima che si palesi la verità dei fatti e, quella di oggi, è così semplice quanto terrificante: il mondo di ieri non esiste più. La guerra che sta colpendo l’Ucraina è la nuova catastrofe a cui siamo costretti ad assistere e che il suo stesso popolo vive coraggiosamente. Questa guerra ha invaso il cuore delle persone, i sogni, le speranze, strappando loro case, ma soprattutto vite. E mentre le bombe vengono lanciate suoi palazzi e per le strade, c’è chi ha iniziato a creare contenuti di informazione su TikTok dal proprio nuovo e improvvisato monolocale sotterraneo.

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«La mia vita è ristretta nei confini di un bunker da oramai due settimane, così ho iniziato a raccontare su TikTok la mia giornata. Questo luogo, dove sto vivendo insieme a mia madre, mio padre e al mio piccolo cagnolino, non è nient’altro che l’ufficio di mio padre che si trova nei sotterranei. Se qualcuno mi avesse mai detto che avrei dormito nel suo ufficio, lo avrei preso per un pazzo. Quello che stiamo vivendo è surreale». Valeria Shashenok è una fotografa ventenne ucraina che si trova a Chernihiv (la città ucraina più vicina al confine bielorusso colpita duramente negli scorsi giorni, nda). È qui che sta vivendo e da qui registra contenuti per TikTok che sono diventati virali in tutto il mondo.

Tra un video registrato al centro di rovine, edifici bombardati, strade rotte piene di vetri e polvere, Valeria Shashenok ha iniziato a fare il giro del web con un video montato su una canzone italiana del musicista italoamericano Louis Prima, riprodotto più di 28 milioni di volte. Valeria registra contenuti che giocano con un’ironia quasi incomprensibile, ma veritiera. Tra le vie del suo paese distrutto e rinchiusa in un bunker si allontana da una narrazione dolorosa, per usare semplicemente un po’ di sarcasmo.

«Chi mi conosce dice che sono una persona molto rilassata. Nella vita reale sono molto ironica, è un po’ la mia arma di protezione dalle persone stupide», ci racconta durante il nostro incontro virtuale. Io in un Paese sicuro, lei in una città instabile dove tutto può cambiare secondo dopo secondo… e, inevitabilmente, sale un enorme senso di colpa e impotenza.

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Valeria Shashenok
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Valeria Shashenok

«Il 24 febbraio, il giorno dell’inizio della guerra, sono uscita a scattare qualche fotografia della mia città. Quel giorno non c’erano carri armati, soldati in giro o rumori delle bombe. Era semplicemente una città vuota e silenziosa, nessuno sapeva cosa sarebbe davvero accaduto», inizia così il suo racconto. Le sue immagini, vere, sono arrivate anche nella vicina Russia dove, però, molte persone ancora non credono che Putin possa aver compiuto atrocità verso un popolo, verso uomini, donne e bambini.

«Inizialmente mi hanno scritto molti russi (ora TikTok ha sospeso il suo servizio in Russia in seguito alla legge sulla sicurezza che prevede pene per la diffusione di notizie ritenute false, nda). Avevano tutti un’idea diversa rispetto la verità e brutalità che stava accadendo tra i nostri confini, ma non volevo spendere le mie energie per questi uomini. Le persone intelligenti conoscono la realtà dei fatti».

Così, mentre le ore passano, Valeria Shashenok prosegue la sua vita arrangiandosi tra i piccoli spazi di un ufficio sotterraneo a prova di bombe. «Ogni giorno mi sveglio, leggo le notizie e mi informo su come stanno i miei amici, bevo il caffè e sogno di essere in Italia. Poi esco, osservo il cielo, sento il rumore delle bombe e delle sirene. Quando rientro edito video e organizzo la mia vita per quando riuscirò ad andarmene. Sto cercando un modo per uscire dal Paese, purtroppo i miei genitori vogliono rimanere qui, non vogliono lasciare la loro terra. Io vorrei arrivare in Italia, in passato sono stata a Roma e a Bologna, mi sono innamorata del vostro Paese. Vorrei davvero partire per trovare un lavoro e rimanere lì».

Valeria non spreca un attimo per documentare quello che sta accadendo. Lo fa uscendo dal suo bunker con coraggio, mantenendo la mente lucida, anche quando nel profondo tremano cuore e gambe. «Oggi mi trovavo nel posto più colpito della mia città, mi sembrava di essere a Chernobyl. Sono andata per registrare un contenuto per TikTok, non c’era nessuno, ma quando ho iniziato a registrare improvvisamente è apparsa una macchina e un uomo ha iniziato a gridare. Voleva il mio telefono e me lo chiedeva in modo insistente e aggressivo. Ero molto spaventata, ma ho cercato di rimanere calma. Gli ho detto che avrei cancellato le foto e che me ne sarei andata, ma mai gli avrei dato il telefono».

Paura, timore, ma senza mai spezzare il sogno di credere in un futuro migliore. Valeria Shashenok rappresenta la generazione del suo tempo. Coraggiosa, determinata. Oggi Valeria è alla ricerca di un passaggio verso Ovest, sta cercando aiuto per poter capire come lasciare il bunker e iniziare da capo una vita interrotta e lo fa attraverso i social, diventati, ormai, il mezzo più immediato per connettersi con il mondo.