Inutile che ci vengano a dire che il problema delle mestruazioni è marginale, inutile che ci spieghino che - a loro modo di vedere - ci sono lotte "più importanti" (quali sarebbero, quindi?). Inutile che screditino i nostri discorsi su period poverty, tampon tax e stigma legato alle mestruazioni come questioni "passate" che forse erano vere un tempo, ma non certo oggi. Inutile. Perché basta guardare al di fuori del mondo che siamo abituati a conoscere ed ecco che i tabù sul sangue mestruale e il corpo femminile condizionano profondamente la vita delle donne, spesso in modo drammatico. Proprio qualche giorno fa - per dire - la BBC ha ricordato come in India esistano le cosiddette "capanne mestruali" (note come kurma ghar o gaokor), dei veri e propri rifugi nella foresta dove le donne dei villaggi vengono letteralmente bandite ogni mese perché considerate "impure". Non proprio un "problema del passato" insomma.

donne isolate nella foresta durante le mestruazioni succede in indiapinterest
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Secondo la BBC un'organizzazione benefica con sede a Mumbai, la Kherwadi Social Welfare Association, ha avviato un progetto per sostituire le capanne per lo più fatiscenti e esposte ai pericoli con moderne case dotate di letti, servizi igienici, acqua corrente e pannelli solari per l'elettricità. Le 90 donne che vivono nel villaggio di Tukum - dove l'anno scorso è stata costruita la prima capanna in versione moderna - dicono che la vita più facile ora. Certo, lo stigma rimane, spiegano i volontari, ma può essere un aiuto concreto per la salute e il benessere delle donne che altrimenti si trovano ogni mese esposte a gravi rischi per la salute e la sicurezza. Surekha Halami, 35 anni, racconta che durante l'estate, nelle capanne dove devono isolarsi, fa un caldo insopportabile ed è pieno di zanzare e insetti. In inverno invece fa molto freddo e durante le piogge cola l'acqua dal tetto e si formano pozzanghere sul pavimento. A volte entrano anche cani randagi e maiali. Sheetal Narote, 21 anni, racconta che quando doveva stare da sola nella capanna, non riusciva a dormire la notte per la paura. "Era buio dentro e fuori e volevo andare a casa, ma non avevo scelta".

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Nei villaggi delle aree più povere dell'India sono ancora molto forti le credenze tradizionali (spesso di origine religiosa) per cui le donne, durante le mestruazioni, sono "impure" e possono causare danni al raccolto e a qualsiasi altra cosa tocchino. Per questo sono costrette a trascorrere cinque giorni al mese in queste capanne situate principalmente alla periferia del villaggio, ai margini della foresta. Non sono autorizzate a cucinare o attingere acqua dal pozzo del villaggio e devono dipendere dal cibo e dall'acqua forniti dalle parenti rigorosamente di sesso femminile. Se un uomo le tocca, infatti, deve subito fare il bagno perché anche lui diventa "impuro per associazione". Dilip Barsagade, presidente di Sparsh, un ente di beneficenza locale che opera nell'area da 15 anni, ha raccontato alla BBC che alcuni anni fa ha visitato 223 capanne mestruali e ha scoperto che il 98% era "antigienico e poco sicuro". Dalle testimonianze degli abitanti del villaggio, ha anche raccolto un elenco di "almeno 21 donne che sono morte durante la permanenza nelle capanne kurma per ragioni totalmente evitabili". Alcune sono morte perché sono stata attaccate dagli animali di notte, altre perché erano ammalate e non hanno ricevuto assistenza, altre ancora "Sappiamo che migliorare le capanne non è la risposta", spiega Barsagade, "Le donne hanno bisogno di supporto fisico ed emotivo durante le mestruazioni che è disponibile solo a casa. Ma abbiamo visto che porre resistenza a questa tradizione non è facile per le donne che non vogliono sfidare gli anziani del villaggio compromettendo l'intera famiglia. Non abbiamo una bacchetta magica per cambiare la situazione, ma questo può essere un punto di partenza".