Iniziamo la lezione di oggi con un breve ripasso su cosa sono le mestruazioni. Come chiarisce il dottor Luigi Lorido, ginecologo di MioDottore, "il ciclo mestruale è quel periodo di tempo, solitamente della durata di 28 giorni, che intercorre tra il 1° giorno della mestruazione e il 1° giorno della mestruazione successiva". Quando parliamo di disturbi legati alle mestruazioni, perciò, ci riferiamo esclusivamente ai disagi che si hanno in corrispondenza dei giorni di sanguinamento, durante il quale "si verifica generalmente uno stato infiammatorio dell’utero e degli organi e tessuti vicini, responsabile di alcuni sintomi che accompagnano il ciclo". Ecco perché quella dei disturbi legati alle mestruazioni non è una problematica da sottovalutare, specialmente considerando che "circa 1/3 delle visite ginecologiche vengono effettuate a causa di disturbi del ciclo".

Quali sono i disturbi più frequenti legati alle mestruazioni?

"I disturbi più frequenti del ciclo sono legati allo stato infiammatorio di organi e tessuti, che può determinare dismenorrea o dolore mestruale, di cui soffrono in modo intenso circa il 20-30% delle donne, mentre per il 50% si tratta di un dolore tollerabile". Alcune, addirittura, nemmeno se ne accorgono. "Un altro disturbo molto frequente è la sindrome premestruale. Si calcola che circa il 75% delle donne avverta quel malessere psichico e/o fisico tipico di questa fase". In alcuni casi - circa il 30-50% del totale - si tratta di veri e propri disturbi fisici come gonfiore addominale, diarrea, stipsi, dolore pelvico, addominale e vulvare, cefalea. In altri, invece, "si possono riscontrare sintomi psichici: tristezza, irritabilità, ma anche disturbi del sonno e aumento dell’appetito. Nel 2-5% delle donne si può arrivare a riscontrare addirittura depressione e irritabilità rilevanti".

Le anomalie legate a ritmo, quantità e durata del ciclo

Forse meno considerati perché non provocano dolore, alcuni disturbi del ciclo si legano al ritmo delle mestruazioni. Ne è un esempio la polimenorrea, che consiste nella riduzione dell'intervallo tra una mestruazione e l'altra, solitamente meno di 25 giorni. "Si parla di oligomenorrea, invece, se l'intervallo si allunga fino a 36 giorni e di amenorrea, se le mestruazioni sono completamente assenti". Anche quantità e durata possono costituire un disagio non indifferente. Che si tratti di ipomenorrea (mestruazione molto scarsa), ipermenorrea (molto abbondante), menorragia (mestruazione più lunga) o metrorragia (perdita di sangue inaspettata tra una mestruazione e l'altra), "è indispensabile il consulto ginecologico. Lo specialista sarà così in grado, anche con l’ausilio strumentale, di scoprire la causa dei disturbi". Le cause, infatti, possono essere organiche - legate a fibromi uterini, cisti ovariche, polipi dell’endometrio o patologie della cervice uterina - o disfunzionali, cioè dovute a squilibri ormonali. "Di quest'ultimo gruppo fa parte anche la Sindrome dell'ovaio micropolicistico, di cui soffre il 5-10% delle donne i età fertile".


Si possono prevenire i disturbi legati al ciclo?

"Certamente, ci sono comportamenti quotidiani che possono aiutare a mantenere il ciclo regolare". Non vorremmo essere ripetitive, ma mantenere un peso corporeo adeguato, fare attività fisica e avere un'alimentazione sana e varia è il primo passo per stare bene, anche durante le mestruazioni. "Anche dormire in modo regolare e trovare il modo di riprendersi dallo stress quotidiano è molto importante. Basti pensare che è frequente avere un blocco del ciclo in seguito a eventi stressanti sia mentali che fisici". Un fattore da considerare è la sessualità precoce che, sebbene non influenzi il ciclo mestruale, può rappresentare un fattore di rischio, legato a gravidanze indesiderate o malattie sessualmente trasmissibili.

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I dolori mestruali non vanno sottovalutati.

Come accorgersi che è necessario rivolgersi al medico?

"Ogni cambiamento del ciclo, sia nella durata che nella quantità del sanguinamento, non va sottovalutato". Allo stesso modo, meglio non ignorare forti dolori pelvici durante il periodo dell’ovulazione e/o della mestruazione. La prevenzione, ovviamente, è cruciale: "in generale, la prima visita nella vita della donna andrebbe eseguita con l’inizio dell’attività sessuale, in modo da poter programmare la contraccezione. Se a circa 24 anni ancora non si hanno avuti rapporti, però, è comunque opportuno sottoporsi ad una visita".


Come superare i tabù e parlare liberamente di disturbi mestruali?

"Purtroppo, una recente statistica condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerca Astraricerche ha evidenziato che parlare di mestruazione è ancora un tabù per circa il 45% degli italiani". Un dato sconvolgente, secondo il dottor Lorido. "Sembra impossibile che nel 2021 non si abbia ancora la consapevolezza che la mestruazione è un evento fisiologico che segnerà la vita della donna dal giorno del menarca (il primo ciclo) alla menopausa". Senza considerare che la mestruazione è l’espressione più lampante della salute della donna. La difficoltà del parlare con i familiari o con il medico del ciclo, inoltre, porta all'impossibilità di distinguere tra normali fastidi e patologie vere e proprie. "Di conseguenza, i dolori pelvici, la cefalea, l’irritabilità o il peggioramento di alcune malattie autoimmuni diventeranno sempre più difficili da gestire quotidianamente, rischiando di avere ricadute fisiche e mentali". Il ritardo nella diagnosi, inoltre, può portare persino all'infertilità.


L'endometriosi e come riconoscerla

L'endometriosi non deve essere sottovalutata e, soprattutto, non deve essere considerata come un normale disturbo del ciclo: in Italia, infatti, colpisce il 10-15% delle donne in età fertile. "È causata dalla presenza, al di fuori dell’utero, di tessuto endometriale". Spesso accompagnata da dolore localizzato a ovaie, tube, peritoneo e altri organi pelvici, si manifesta con dismenorrea, sintomi gastro-intestinali, dolore durante la defecazione e la minzione, gonfiore addominale, intolleranze alimentari, nausea e cefalea. "Uno dei grandi problemi dell’endometriosi è il ritardo della diagnosi dall’inizio dei sintomi, in parte dovuto alla difficoltà da parte della donna ad accettare o riconoscere che il dolore mestruale non è normale e in parte dovuto a un ritardo di diagnosi da parte del medico". Ecco perché è importante parlare di ciclo e dei disturbi che può provocare: un'endometriosi non diagnosticata, infatti, può causare l'infertilità.

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Beatrice Zocchi

Beauty addicted per vocazione, ho fatto della ricerca della skincare perfetta una missione. Amo scovare nuove tendenze, ma non chiedetemi di tingermi i capelli. Mai sottovalutare il potere della bellezza: il rossetto giusto può cambiarti la giornata.