Siamo nel 2021 e, ancora oggi, il ciclo è considerato un lusso. Ne è prova la Tampon Tax che impone l'aliquota al 22% su tamponi e assorbenti, quasi come se avere il ciclo fosse una scelta. Il vero problema è che l'IVA non accenna a scendere, raggiungendo il 5% come per i prodotti medici. Le motivazioni date dal Governo sono di natura economica: apparentemente, ridurre la tassazione al 10% costerebbe 212 milioni allo Stato, che arriverebbero a 300 milioni abbassandola al 5%. Una ragione sufficiente? Decisamente no, considerando che l'uso degli assorbenti non può essere considerato una scelta e passare alla coppetta mestruale per "ragioni economiche e ambientali" non deve essere un'imposizione, come molti uomini hanno suggerito. E se alcuni baluardi di modernità esistono - si veda il Comune di Firenze - la battaglia per eliminare la Tampon Tax è ancora lunga, in Italia come nel resto del mondo.

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Il ciclo non è un lusso.

Dell'argomento, infatti, si discute animatamente anche in Germania, dove a rompere i tabù è stata The Female Company. Si tratta di una start up tedesca, che ha lanciato sul mercato The Tampon Book, un libro di protesta contro la tassazione tedesca sugli assorbenti, pari al 19%. In Germania, però, esiste anche l'IVA al 7% su prodotti alimentari di prima necessità, libri e giornali ed è così che la start up ha aggirato la tassazione sugli assorbenti: oltre alle "storie divertenti e sorprendenti sulle mestruazioni", infatti, il libro conteneva ben 15 tamponi all'interno. L'iniziativa, unita alle proteste, ha portato a una vittoria: dal 2020, infatti, in Germania l'IVA sugli assorbenti si è abbassata al 7%.

The Female Company, in Germania, ha aggirato la Tampon Tax creando un libro contenente dei tamponi

A distinguersi positivamente rispetto al resto d'Europa è la Scozia, che nel 2020 ha reso gli assorbenti gratuiti mi tutto il Paese per combattere la Period Poverty, oltre a essere il primo Stato a mettere a disposizione dispositivi igienici in scuole, college e università. In Europa, poi, sono molti i Paesi che hanno ridotto la Tampon Tax: la Francia, ad esempio, ha portato la tassazione dal 20% al 5,5%, il Belgio dal 21% al 6%, proprio come i Paesi Bassi. La percentuale di IVA è molto simile anche in Gran Bretagna, dove la tassazione sui prodotti femminili è del 5%. A non applicare tasse aggiunte, inoltre, sono Canada, India, Australia e diversi Stati americani. In Kenya, infine, il progetto in collaborazione con ZanaAfrica ha reso possibile la distribuzione gratuita degli assorbenti nelle scuole.

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L’Italia è tra i Paesi in cui l’IVA è ancora sopra il 20% sui prodotti per l’igiene femminile.

La Tampon Tax, però, è molto lontana dall'essere abolita in tutto il mondo. In Ungheria, ad esempio, la tassa è pari al 27%, mentre in Norvegia, Svezia e Danimarca la percentuale si avvicina al 25%. A questi Paesi non può che aggiungersi anche l'Italia, dove l'IVA al 22% viene applicata ad assorbenti e tamponi, ma anche a pannolini, carta igienica e persino acqua minerale in bottiglia. La strada da percorrere è ancora molto lunga e potete stare certe che noi, nel nostro piccolo, faremo di tutto per batterci sul tema. Avere il ciclo non è un lusso!

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Beatrice Zocchi

Beauty addicted per vocazione, ho fatto della ricerca della skincare perfetta una missione. Amo scovare nuove tendenze, ma non chiedetemi di tingermi i capelli. Mai sottovalutare il potere della bellezza: il rossetto giusto può cambiarti la giornata.