Ormai da qualche anno, siamo abituati a riconoscere nella Gen Z l'essenza della giovinezza: parliamo di lei, ovunque (in TV, nei giornali, sui social network), quasi come fosse essa stessa sinonimo di essere ragazzi e ragazze. Ma in effetti e ovviamente, il tempo scorre inesorabile anche per i nati (circa) dal 1997 al 2012. I membri più adulti di questa categoria contano, nel 2024, più o meno 27 anni. È in questo contesto che online, negli ultimi mesi, alcuni ragazzi si sono chiesti se stessero invecchiando più rapidamente rispetto alle generazioni passate: supponendo, o talvolta venendo accusati, di avere dei volti più adulti rispetto alla propria età, hanno espresso forti disagi legati all'Age anxiety, cioè sentimenti negativi associati alle paure e alle preoccupazioni del diventare grandi che, sebbene in modo differente, sono considerabili trasversali a ogni generazione. All'interno del dibattito corrente, che passa rapidamente da un piano estetico a un piano più psicologico, qualcuno è d'accordo sul fatto che i Gen Z stiano crescendo molto velocemente, mentre qualcun altro sostiene che stiano semplicemente crescendo, e che forse, come tutti, non vorrebbero davvero farlo.

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Secondo una teoria diffusa sui social, «i Gen Z starebbero invecchiando come il latte», cioè non bene. In un video diventato virale su TikToK, un 26enne con barba folta, occhiali da professore e un aspetto maturo, Jordan Howlett, afferma di sembrare più adulto, insieme a molti altri dei suoi coetanei, a causa degli alti livelli di stress accumulati proprio in quanto Gen Z. In una clip altrettanto capillare, una ragazza di nome Taylor Donoghue finge indignazione nei confronti degli utenti che le hanno assegnato un aspetto da 30enne: «Ciao, vado a scavarmi la tomba», scherza nella caption la giovane donna che in realtà ha 23 anni. Come dichiarato al New York Times, all'inizio pensava si trattasse di un gioco divertente, ma ha iniziato a rabbrividire leggendo sempre più commenti che analizzavano se fossero i suoi capelli, il suo rossetto o la sua pelle a farla sembrare più vecchia.

Questi contenuti ampiamente diffusi sul web hanno contribuito a scatenare il dibattito attuale sull'invecchiamento precoce della Gen Z, e ora sono in molti a chiedersi se effettivamente questi giovani stiano diventando adulti più rapidamente rispetto alle generazioni precedenti. Chi è d'accordo attribuisce le cause estetiche a fattori disparati, come il vaping o l'abuso di make-up e prodotti per la skincare (dove quelli anti-age avrebbero paradossalmente generato un effetto opposto a quello ricercato); tutti fattori a cui i giovani in questione sono stati assoggettati sicuramente in quantità maggiore e fin da subito, a causa dei tempi, rispetto alle fasce d'età che li hanno preceduti. È anche vero, però, che si parla molto di più di Gen Z che di tutto il resto, proprio perché la stessa è online a raccontarsi come mai prima sui social network.

Mentre un 27enne si stupisce di sembrare adulto, qualcuno prova a spiegare le motivazioni di questo comportamento. Renee Engeln, professoressa di psicologia alla Northwestern University, ha dichiarato al NYT che, se i giovani sembrano aver dimenticato il reale aspetto dei volti, non si può tuttavia incolpare gli stessi: la Gen Z è infatti cresciuta online, scrollando tra infinite versioni idealizzate e irreali dei propri visi (edulcorati dai filtri su Instagram) e di quelli degli altri. Un fenomeno di cui l'ultimo prodotto preoccupante si riscontra in quella che viene definita "l'era delle TikTok face". Ma di chi è la colpa se, come afferma l'esperta, «questi ragazzi sono stati esposti a più immagini di persone che hanno usufruito di procedure cosmetiche anti-age che esempi di volti invecchiati naturalmente?».

Devorah Heitner, autrice di Growing Up in Public: Coming of Age in a Digital World ha spiegato che i social media connettono i giovani sia con la pressione di modificare la propria età, sia con gli strumenti disponibili per farlo. Come ha dichiarato la studiosa, i bambini di 10 anni possono infatti fingere di averne 13, così da avere accesso ai social media perché spinti dal desiderio di partecipare alla vita adulta. Per il genere femminile la questione è, come sempre, doppiamente complessa: secondo l'esperta, la naturale volontà di voler sembrare più grandi, probabilmente sempre esistita negli adolescenti di tutti i secoli, viene presto eclissata, per le ragazze, dalla richiesta estetica e sociale che gli impone di apparire più giovani (l'unico momento in cui poter essere davvero apprezzabili). Se sei femmina, «fondamentalmente dovresti sembrare una 25enne da quando hai 13 anni a quando ne hai 40», ha sentenziato (e a ragione) Heitner.

L'industria del beauty, che confeziona una serie di pressioni estetiche e sociali in prodotti dalle formule sempre nuove, dai packaging glam e affascinanti, generando finti bisogni nei consumatori con il solo scopo di arricchirsi e, oltretutto, plasmando il suo target verso clienti sempre più giovani, giocherebbe quindi un ruolo enorme nel processo di cambiamento delle aspettative su come appaiano le persone a 30, 40, 50 anni e così via.

Anche Sari Botton, editor di Oldster Magazine (pubblicazione che indaga proprio i temi dell'invecchiamento), concorda sul fatto che la Gen Z sia vittima del marketing via social media. Tuttavia non pensa ci sia nulla di nuovo in fatto di crescita e ageismo. Piuttosto, come si legge sempre sul NYT, si chiede se questo momento di sensibilità della Gen Z rispetto all’invecchiamento possa avere più a che fare con l'ansia per il futuro che con i fattori relegabili all'estetica: «Penso che probabilmente si tratti della vecchia crisi del quarto di vita e che abbia a che fare con la consapevolezza di dover fare alcune importanti scelte da adulti, con cui poi dovranno convivere».

Un sentimento condiviso in parte anche da Howlett, il 26enne di prima, che sotto al TikTok in cui afferma di sembrare più grande ha ricevuto oltre 60mila commenti. Secondo lui, la paura di crescere della Gen Z è accompagnata dall'incertezza del futuro: «Siamo preoccupati di compiere 30 anni, quel momento in cui dovresti avere tutto insieme e in ordine».

Mentre i confini estetici fra le età sono spesso variabili, relativi allo sguardo di chi guarda e di chi viene guardato, non c'è da stupirsi, in realtà, se le persone hanno paura di crescere o vogliono rimanere giovani per sempre, nemmeno se a volerlo sono i ragazzi di oggi. Dopotutto sono stadi che attraversano (o hanno attraversato) tutti, chi più chi meno, indipendentemente dalla generazione di appartenenza. Solo che i Gen Z, così come tanti Millenial, lo fanno sotto gli occhi di tutti e sapendo di versare in condizioni economiche disastrose, chiedendosi se potranno mai andare in pensione mentre guadagnano stipendi ridicoli, su un pianeta devastato dai cambiamenti climatici, in un mondo che chi è venuto prima di loro si è ampiamente goduto, senza premurarsi però di preservarlo per loro.

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Elena Quadrio

Mi piace ricercare e sperimentare, lo faccio da sempre attraverso il beauty, ma soprattutto la scrittura. Di solito per descrivermi lascio parlare la mia carta astrale: sole in Capricorno, luna e ascendente in Aquario. Tre cose su di me: sono cresciuta innamorandomi della letteratura, ma sogno ancora di fare l’attrice e ogni tanto dico in giro di esserlo. Persona preferita: Audre Lorde.