Non molti anni fa, sui social, i selfie delle ragazze hanno iniziato a seguire un percorso abbastanza comune. A un certo punto, sembrava impossibile non postare su Instagram una foto del proprio viso senza chiudere le labbra "a anatra" e guardare verso la fotocamera interna del proprio smartphone con occhi magnetici e fare imbronciato. All'epoca si parlava di "faccia da Instagram", un'espressione diffusa per definire le smorfie online che, da una parte univano le donne nelle loro foto, dall'altra le omologava, attirando anche commenti negativi. Oggi, dopo la diffusione capillare di TikTok, con i suoi relativi beauty trend viralissimi, sembra essere iniziata, appunto, l'era della TikTok face. E questa, purtroppo, non arriva come una buona notizia. Se vi è capitato di mandare nei dm un reel a un'amica, chiedendole sorridendo quale faccia pensasse di avere: se da gatto, da coniglio, da cerbiatto o da volpe, forse potreste trovarvi nel posto giusto per capire le problematicità di suddetto gesto. Non sono una fan di chi spara a zero sulla Duck face e adoro scambiare messaggi in cui sostengo di essere un cerbiatto, ma forse comprendere perché facciamo determinate cose online, proprio in quanto ragazze, può essere utile per conoscere meglio noi stesse e crescere sempre di più.

Tendenze 2024, dalla Instagram face alla TikTok face

Era il 2019 quando Jia Tolentino, sul New Yorker, descriveva la Instagram face come quella di un'individuo «che ti guarda timidamente ma senza espressione, come quella di chi ha preso mezza pastiglia di Klonopin e sta pensando di chiederti un jet privato per il Coachella». Negli ultimi anni, le ragazze e le donne del web hanno iniziato a apparire con espressioni tutte uguali: un unico look da cyborg, divenuto standard per anni, visibile ovunque sui social media. Pelle super liscia, filtri di Facetune, selfie alla Kardashian, fare felino e dissociativo. Anche chi faceva meno utilizzo di tutti questi trick, tendeva comunque a seguirne i parametri. Io, per esempio, dopo il 2015, non penso di aver mai più sorriso in una foto. Secondo Dazed, nel 2024 stiamo assistendo alla versione 2.0 di questo canone: una sorta di aggiornamento che si manifesta nel periodo dominato da TikTok, in quella che viene definita oggi la TikTok face.

Cosa ci dicono i trend pretty e weight di TikTok

Nei "Per Te" della piattaforma capita spesso di imbattersi in video di ragazze che creano in modo innocente le proprie idee, strutturando sempre "nuovi" standard di bellezza a cui poi si conformano anche nella vita di tutti i giorni. Le clip virali più recenti mostrano immagini di giovani donne dai lineamenti diversi, sovrastate da scritte dall'alto potenziale memetico: «Sei Cat pretty, Bunny pretty, Deer pretty o Fox pretty?». Molto teoricamente e ancora più giocosamente, il tentativo è quello di iscrivere l'estetica di una donna all'interno di categorie online iper-carine, con caratteristiche simili a quelle di animaletti in cui ci si vuole sentire dolcemente rappresentate. Un gattino, un coniglietto, un cerbiatto o una volpe cute. E divertirsi così a formare la propria identità da ragazza.

Un altro trend, ugualmente diffuso su TikTok, vuole invece individuare nei visi delle ragazze il loro peso visivo: «Sei high o low visual weight?», intendendo con ciò il tentativo di stabilire se le caratteristiche di un particolare volto siano da valorizzare, attraverso il make-up, nella sua parte superiore oppure in quella inferiore: ad esempio, occhi grandi, high visual weight; occhi piccoli, low.

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Come sottolinea il magazine britannico, nessuna di queste categorie è necessariamente più apprezzata delle altre. Vedersi come Bunny pretty, o con un High visual weight, non serve a indicarsi superiori rispetto alle altre ragazze, ma rappresenta piuttosto il punto di partenza per capire come procedere, passo dopo passo, nella realizzazione di un look indicato per quel dato viso. E quindi, se sei Bunny pretty è meglio che ti trucchi in un certo modo, se sei Deer pretty, in un altro, e via dicendo. Scorrendo i social si trovano infatti numerosi suggerimenti di glow-up, tecniche e consigli che vengono definiti più adatti a seconda di specifiche anatomie facciali.

Cosa significano le tendenze TikTok Boy pretty e Girl Pretty

Un altro dibattito attuale su TikTok vuole differenziare due tipi di bellezza femminile in termini di Boy pretty e Girl pretty. Oltre a essere banalmente binarie, queste due categorie starebbero a indicare non tanto una particolare estetica in sé, quanto più la definizione di chi la guarda. Le ragazze vengono così suddivise tra quelle che sono presumibilmente più attraenti per gli uomini, e quelle che invece lo sono agli occhi delle altre donne. Male gaze e Female gaze.

Tutti questi trend confluiscono in un più vasto concetto definito il "viso TikTok", che come il suo antenato su Instagram, appiattisce personalità e carattere, omologa, fornendo invece l'illusione di unicità, ma soprattutto autodeterminazione.

Le problematicità della TikTok face era

Apparentemente cute e divertenti, questi trend non sono altro che l'ennesimo canone irrealistico e pericoloso. Affermare di sentirsi Bunny pretty, Fox pretty, Boy o Girl pretty, risulta come un modo per spacciare diversità, mantenendo i soliti standard irrealistici, irraggiungibili e gerarchizzanti, che da sempre dominano l'industria del beauty. Gli stessi che, negli anni più recenti, hanno preparato la strada alla Instagram face, mentre dagli anni Duemila in avanti, si sono configurati come con-causa significativa dei disturbi del comportamento alimentare, e quindi di morte. Che si tratti di «che tipo di pretty sei?» o di «qual è il tuo peso visivo?», i video mostrano quasi sempre donne esemplari, belle secondo il canone, e oltretutto apparentemente uguali, fatta eccezione per il colore dei capelli. Senza contare che poi, la maggior parte di immagini proposte raffigurano maggiormente ragazze bianche e alcune dalla pelle marrone chiara, escludendo così, come sempre, le donne nere dal discorso e dalla rappresentazione.

Suggerire strategie di glow-up basate su particolari tipi di bellezza, da quelle che categorizzano come animaletti carini a quelle che lo fanno in base al peso visivo, serve inoltre solamente a rinforzare l'idea secondo cui il Pretty privilege – ovverosia l'idea per cui più si è attraenti, meglio si viene trattati, sia da considerare come il massimo prestigio sociale a cui ambire, demolendo così il pensiero femminista in cui molte ragazze, anche quelle che si divertono online con i trend, si sentono rispecchiate.

Boy e Girl Pretty, invece, attualizzano i concetti di Male e Female Gaze in un modo che pone, per l'ennesima volta, le ragazze l'una contro l'altra – cosa che tra l'altro il patriarcato è sempre stato bravissimo a fare. Per esempio, se di una ragazza si dice che è Boy pretty, indirettamente le si sta dicendo che sì, è bella, ma solo perché piace ai ragazzi, non ha realmente valore; non è bella come la ragazza che piace alle donne (Girl pretty), che non solo è bella ma è anche molto intelligente, è magnetica, merita davvero la stima delle compagne. «Scoprire cosa significano Boy pretty e Girl pretty mi ha rovinato quel poco che restava del 2023», si legge in mezzo a una serie di clip identiche, confermando il trend di bellezza come l'ennesimo in cui le ragazze cercano, anche lecitamente, di identificarsi, per iscriversi in un'esperienza collettiva e autodeterminare la propria identità, emanciparsi e sentirsi meno sole, che però inevitabilmente fallisce, impattando anche sulla loro stessa salute mentale. Le divide, le separa, le rende antagoniste; tradisce il nobile scopo iniziale delle soggettività femminilizzate di riappropriarsi di tutto ciò che da sempre è controllato dall'interconnessione di patriarcato e capitalismo.

«Essere una ragazza online è inscindibile dalle dinamiche del tardo capitalismo», scrive infatti Günseli Yalcinkaya analizzando il fenomeno della TikTok face su Dazed. Lo aveva già accennato Isabel Cristo in un articolo di The Cut, marchiando il 2023 come l'anno delle ragazze nel bene, e forse un po' di più nel male, e smascherando i trend social della sfera iper-femminile (Girl dinner, Girl math, Girlcore eccetera), per quello che spesso sono: cospirazioni del mercato per vendere, per continuare a privare le ragazze di autodeterminazione, identità e controllo (fattori che devono rimanere rigorosamente nelle mani, e nel conto corrente, degli uomini al potere), in modo da dare la finta impressione di essere emancipate.

L’aspetto ancora più inquietante della TikTok face, sempre secondo Dazed, consisterebbe nel fatto che rispetto a quella di Instagram sia ancor più facilmente digerita dall'algoritmo, che progredisce e si affina ogni giorno di più. Le ragazze delle TikTok face configurano la loro beauty routine perché si adatti sempre meglio al loro viso, utilizzano i filtri virali forgiati dall'intelligenza artificiale per migliorare il proprio aspetto, impacchettano i propri lineamenti restituendoli come statistiche alla macchina – dati che poi vengono utilizzati dalle dating app per stabilire chi è più "bello", o chi, sempre in base all'apprezzabilità, deve essere spinto in alto al feed, e reso visibile a più persone così da capitalizzarci sopra. Lo standard di bellezza, una volta identificato in una singola it-girl – prima Kate Moss poi Kim Kardashian o Hailey Bieber, è rappresentato ora da una marea di it-girl su TikTok, ciascuna confezionata su misura per soddisfare i bisogni e i desideri iper-personali dei consumatori. L'unica differenza rispetto al passato è che, ora, nell'era della TikTok face, il meccanismo è nascosto dietro piccoli giochi apparentemente carini e sciocchi, sepolto sotto a strati di ironia memetica.

L'emancipazione femminile può ancora passare dal beauty?

Di per sé, non ci sarebbe niente di male a seguire un trend o un'estetica, ma se si vuole costruire consapevolmente la propria identità di donna, nel senso più ampio del termine, in un mondo di beauty standard che lucrano sulle insicurezze femminilizzate, di diritti costantemente negati, di cultura dello stupro e femminicidi, diventa quantomeno imperativo chiedersi per chi si sta scattando un selfie con un fiocchetto tra i capelli, per chi si decide di diventare tutte uguali, per chi si ci si vuole identificare in un coniglietto carino e servile.

«Gli uomini guardano le donne. Le donne osservano se stesse essere guardate. Ciò determina non solo la maggior parte dei rapporti tra uomini e donne, ma anche il rapporto delle donne con loro stesse», scriveva John Berger in In Ways of Seeing nel 1972. Ancora oggi, le donne non sono percepite come soggetti, ma vengono utilizzate e sfruttate come oggetti, nello specifico come valute viventi. Ogni tentativo di rompere il ciclo patriarcale viene riconfezionato sottoforma di nuova merce (in questo caso di TikTok face), come se dovesse essere un processo inevitabile. Forse, allora, tutto questo vuol dire che l'emancipazione non può passare dalla bellezza. Anche se per il 2024 ci prova di nuovo, attraverso la Post-girlhood beauty.

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Elena Quadrio

Mi piace ricercare e sperimentare, lo faccio da sempre attraverso il beauty, ma soprattutto la scrittura. Di solito per descrivermi lascio parlare la mia carta astrale: sole in Capricorno, luna e ascendente in Aquario. Tre cose su di me: sono cresciuta innamorandomi della letteratura, ma sogno ancora di fare l’attrice e ogni tanto dico in giro di esserlo. Persona preferita: Audre Lorde.