Leggero, resistente e flessibile, il bambù è ormai considerato il materiale ecosostenibile per eccellenza. Il merito è, soprattutto, della sua adattabilità alle diverse condizioni atmosferiche, che gli permette di crescere in climi caldi e umidi o anche sottozero. Ecco perché si tratta di una pianta diffusa in quasi tutto il mondo, dall'Africa all'America, fino a Oceania ed Europa. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dalla rapidità con cui può crescere, diventando una risorsa difficile da esaurire. Il bambù, inoltre, ha bisogno di pochissima acqua per poter sopravvivere, il che gli consente di consumarne circa un terzo in meno rispetto ad altre piantagioni. Innegabili vantaggi, che lo rendono un materiale da imparare a conoscere e utilizzare, persino nella bellezza. Usi e benefici sono tantissimi, certo, ma possiamo davvero considerare il bambù un'alternativa sostenibile al 100%?

Maschere in bambù: i benefici

Nella cosmetica, il bambù viene utilizzato tanto come estratto per arricchire maschere e prodotti, quanto per realizzare salviette struccanti, pennelli e persino accessori per capelli. Ricco di vitamine e minerali, può stimolare la produzione di collagene, agire sul tessuto connettivo e contrastare la caduta dei capelli. Nonostante i suoi innumerevoli benefici, però, il bambù è interessante soprattutto perché rappresenta un'alternativa sostenibile a molti materiali inquinanti. Le maschere in tessuto, si sa, non hanno un impatto positivo sull'ambiente. Proprio per questo, è necessario trovare delle opzioni organiche e compostabili per eliminare polimeri plastici con cui sono realizzate le sheet mask. Le migliori? Alghe, cellulosa vegetale e, naturalmente, bambù.

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Aleksandar Jankovic//Getty Images
Le maschere viso in bambù sono un’alternativa sostenibile?

Il bambù è davvero un materiale sostenibile?

Una pianta apparentemente formidabile: un ettaro di bambù produce ossigeno quanto un intero bosco e assorbe grandi quantità di l'anidride carbonica. D'altra parte, il bambù è una pianta altamente infestante e, per questo, le piantagioni devono essere attentamente regolate nel rispetto della vegetazione circostante, rendendolo una pianta difficile da gestire. Allo stesso modo, molto dipende dalla provenienza stessa del bambù: se disponibile a Km 0, infatti, può rappresentare davvero una soluzione ottimale. A rappresentare un problema, infatti, è l'importazione, che rischia di produrre quintali di CO2. Ecco allora che la risposta diviene complessa: il bambù è davvero una preziosa risorsa, da capire e sfruttare al meglio perché possa essere davvero sostenibile e possa fare del bene all'Ambiente.

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Beatrice Zocchi

Beauty addicted per vocazione, ho fatto della ricerca della skincare perfetta una missione. Amo scovare nuove tendenze, ma non chiedetemi di tingermi i capelli. Mai sottovalutare il potere della bellezza: il rossetto giusto può cambiarti la giornata.