Oggi vogliamo guardare al lato positivo e raccontarvi di come TikTok abbia fatto passi da gigante nel portare l'attenzione finalmente verso un argomento tabù come i disturbi alimentari. Certo, siamo ben lontani da quella che dovrebbe essere una conversazione seria e generalizzata non solo sui disturbi del comportamento alimentare, ma sulla salute mentale in generale, eppure, qualcosa si sta muovendo. D'altra parte, i disturbi comportamentali legati al cibo sono una questione che non può più essere ignorata: si stima, infatti, che in Italia siano circa 3 milioni i giovani che ne soffrono e che i più soggetti siano gli adolescenti. Primi a essere demonizzati, i social come TikTok possono rivelarsi, in realtà, ottimi alleati per diffondere consapevolezza riguardo al problema e, soprattutto, affrontarlo. Al di là di filtri che promuovono una visione distorta del corpo e influencer dai fisici scolpiti e, spesso ritoccati, il social della Gen Z ha un grande pregio: essere una piattaforma dove è davvero possibile parlare, ascoltare e confrontarsi con giovani di tutto il mondo. Un privilegio, soprattutto quando si tratta di trovare una community pronta a fare il tifo per chi si trova in via di guarigione. O, semplicemente, per ascoltare le esperienze di chi vive la stessa situazione o, anche meglio, di chi ne è uscito.

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Di disturbi alimentare e salute mentale si parla troppo poco.

Certo, purtroppo il "rischio zero" non esiste e incontrare haters agguerriti e pronti a riversare la propria frustrazione online non è raro come vorremmo, ma facendo scrolling tra i video di TikTok non è difficile trovare ragazze e ragazzi che si sono messi a nudo, arrivando persino a raccontare dei loro ricoveri, dei momenti più bui, delle difficoltà nella ripresa. Rivelando sfaccettature emozionali e psicologiche che è davvero difficile ritrovare nei libri o trasmettere a parole. Un atteggiamento terapeutico non solo per chi osserva le loro storie, ma per gli stessi creators, che danno vita a un vero e proprio video diario in cui raccontare della loro battaglia con il cibo. All'hashtag #dcarecovery, ad esempio, sono oltre 36 milioni le storie di chi si trova ad affrontare un disturbo alimentare. E, soprattutto, le conseguenze, quelle che raccontano di rapporti rovinati con amici e famigliari, perdita di interesse in qualsiasi cosa, nocche rovinate per la bulimia. Uno spaccato di realtà, in cui vengono messi a nudo tutti gli aspetti dei disturbi alimentari, con una prospettiva unica e reale, persino cruda per certi versi. Un'immagine vale più di mille parole generando reazioni più di qualsiasi campagna di sensibilizzazione. E se i lati positivi esistono, purtroppo non mancano account, hashtag e video che incoraggiano a comportamenti alimentari sbagliati. In realtà, TikTok ha già preso provvedimenti in questo senso, eliminando i contenuti pro-anoressia o pro-bulimia e, addirittura, impedendo la ricerca delle parole stesse. Aggirare la restrizione, ovviamente, è possibile, ma avere eliminato le pubblicità che promuovono perdita di peso e diete pericolose rappresenta un segnale importante per la community. Allo stesso modo, il social media ha creato delle pagine che possano dare delle informazioni sui disturbi alimentari a chiunque ne senta il bisogno.

Ed è proprio per questo che bisognerebbe considerare TikTok per quello che (anche) è: un palcoscenico privilegiato per la lotta ai disturbi del comportamento alimentare e per accrescere la consapevolezza riguardante l'importanza della salute mentale. Perché non importa se l'educazione alimentare avviene attraverso un social network nato per ballare e sfidarsi a battaglie di lip sync, osservare i racconti di chi sta provando a ritrovare un rapporto sano con il cibo è un ottimo modo per portare alla luce un problema troppo spesso ignorato.

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Beatrice Zocchi

Beauty addicted per vocazione, ho fatto della ricerca della skincare perfetta una missione. Amo scovare nuove tendenze, ma non chiedetemi di tingermi i capelli. Mai sottovalutare il potere della bellezza: il rossetto giusto può cambiarti la giornata.