«Non l'avrei mai detto, non ci credo». La ragazza seduta di fronte a me al bar sbarra gli occhi, come se le avessi rivelato chissà cosa. E invece le ho solo detto che ho quasi trent'anni. Le ho sorriso e ho annuito, mentre lei prendeva il suo cocktail e ne beveva un sorso veloce. «Pensavo ne avessi venti», aggiunge.

Continuo a sorridere, perché so che ha buone intenzioni, ma confesso che sul momento ero sconcertata. Ho detto a questa sconosciuta al bar che la prossima settimana avrei compiuto 30 anni e lei ha reagito come se dovessi organizzare il mio funerale invece di bere qualcosa per festeggiare. «Sei davvero in forma», ha continuato, offrendomi il suo bicchiere per brindare.

La paura di invecchiare è sempre stata un tema (più o meno) nascosto della società - secondo una ricerca di Vantage, il mercato globale di prodotti anti-età è stato valutato 63,01 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che raggiungerà un valore di 106,65 miliardi di dollari entro il 2030.

Una scrollata veloce su TikTok e si vede quanto sia distorta la nostra percezione dell'invecchiamento. Il deprimente tag "Guess my Age", che vede le persone (per lo più donne) postare video di se stesse a viso scoperto invitando gli utenti a indovinare la loro età, ha totalizzato 60,9 milioni di visualizzazioni.

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Quando nei "Per te" mi è capitato un video in cui un cretor ha raccontato di essere rimasto sbalordito da quanto la Phoebe Dynevor di Bridgerton fosse bella per la sua età, una decrepita ventinovenne, non ci potevo credere. Mentre una foto di Kim Kardashian è stata inondata di commenti di persone che dicevano «comincia ad avere la sua età» a soli 43 anni. Sembra che, se si ha anche solo il piccolo accenno di una linea del tempo sulla pelle, un leggero segno di una ruga, si debba fare qualcosa subito, oppure arrendersi e affrontare un destino peggiore della morte: invecchiare.

Gli obblighi che imponiamo a noi stessi (e agli altri) per rimanere giovani (quindi automaticamente belli) stanno avendo un impatto preoccupante e sempre più pericoloso sulla società in generale. La paura di apparire più vecchi è il motivo per cui oggi assistiamo a un aumento del 28% delle persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni che si sottopongono a "botox preventivo" e per cui vediamo che i giovani si rivolgono al retinolo (uno studio della banca Piper Sandler dello scorso anno ha rilevato che gli adolescenti spendono il 19% in più per la cura della pelle rispetto al 2022). Certo, si può dire che si tratta di una "scelta personale": il viso è il loro e possono usare qualsiasi trattamento e iniettare qualsiasi sostanza desiderino nel proprio corpo, ma dobbiamo ricordare che l'ambiente in cui ci troviamo sta profondamente influenzando le scelte della GenZ.

Devo anche ammettere però che l'idea di compiere 30 anni mi terrorizza. Ogni volta che intravedo il mio viso riflesso, mi affretto a tracciare l'indice sul contorno occhi, a tirare la pelle della fronte per attenuare le rughe appena scavate. Sto imparando a dire a me stessa che devo smettere di vedere le rughe come cose intrinsecamente negative. Sono una mappa di ricordi della mia vita che dovrei portare sul viso con orgoglio come segno di tutti i bei momenti che ho vissuto.

«Quando si è ancora a scuola, i 30 anni sembrano così adulti. In realtà, a 30 anni, oggi posso a malapena permettermi l'affitto»

Credo che la mia paura derivi anche da un sensazione paralizzante, che in qualche modo blocca la mia mente. Quando ero ancora a scuola, pensavo che chi avesse 30 anni fosse adulto: immaginavo che avrei avuto una casa, un marito e dei bambini adorabili. In realtà, oggi posso a malapena permettermi l'affitto e non riesco nemmeno a mantenere una relazione stabile. Tuttavia, senza aver raggiunte queste tappe (che pensavo obbligate una volta superati i venti) mi sento bloccata in uno stato infantile.

Ma la pressione di dover essere una persona fatta e finita prima di raggiungere i 30 è ancora più ridicola nel clima sociale attuale. I salari sono stagnanti, i prezzi delle case sono alle stelle e le Goleador costano esattamente il doppio di dieci anni fa. Come si può pensare che qualcuno abbia le idee chiare in questo momento?

Avendo perso mio padre all'improvviso l'anno scorso, sono arrivata a vedere l'invecchiamento e tutto ciò che ne consegue - capelli grigi, rughe, dolore infinito alla schiena - come una benedizione, non come una disgrazia. Inoltre, alcune delle più grandi storie di successo della vita hanno trovato la loro vocazione solo dopo i 30 anni. Basti pensare a Oprah Winfrey che ha avuto la sua grande occasione a 32 anni. Oppure Vera Wang che aveva 40 anni quando ha disegnato il suo primo abito da sposa. E prima ancora, Coco Chanel che è tornata alla moda couture negli anni '50 quando aveva già 71 anni. Perché continuiamo a considerare i vent'anni come gli anni migliori della nostra vita?

Sì, i miei ruggenti vent'anni stanno per finire e forse sono ingrassata e più grigia di quanto vorrei essere, ma per i miei trent'anni credo che il meglio debba ancora venire.

DaCosmopolitan UK