Lo scorso martedì Glenn Close ha unito le forze con un’associazione non-profit americana, chiamata Bring Change 2 Mind, che si occupa di diffondere informazione e cultura sulle malattie mentali. La star 66enne ha molto a cuore questo tema perché la riguarda in prima persona: alcuni membri della sua famiglia, infatti, sono affetti da questo tipo di patologie. 

«Non capire i disturbi mentali può essere letale», ha spiegato la diva al sito Page Six. «Vogliamo cancellare questo stigma e fare in modo che la gente possa ricevere un trattamento senza vergognarsi».

L’evento si è rivelato un successo, e a fine serata l’associazione è riuscita a raccogliere fondi per oltre 700mila euro, anche grazie alla partecipazione di altre celebrità come George Lucas, Harvey Weinstein e Mariska Hargitay. 

«Gli attori hanno un dovere morale», aveva dichiarato tempo fa la Close durante un’intervista con la CBS News. «La maggior parte delle persone affette da disturbi mentali non è violenta. E alla maggior parte di quelli che compiono crimini violenti non viene diagnosticata nessuna malattia mentale». 

Sia sua sorella che sua nipote hanno avuto problemi legati a questo genere di disinformazione, ed è per questo che la star di «Albert Nobbs» ha deciso di lottare in modo personale contro questa grande discriminazione.

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