Disclaimer: Questo è un articolo sui sex toys ma siccome sono un giornalista e non una blogger, non racconterò se li ho provati o meno, se mi sono piaciuti oppure no, se mi hanno dato un orgasmo o no. Quel che voglio raccontare è che cosa sta dietro ai sex toys. Perché se si osserva dove sta andando il mercato, si capisce dove stiamo andando tutti.

I nuovi sex toys: la rivoluzione anti-pene

Una volta quando parlavi di sex toys, pensavi a dildo più o meno vibranti, più o meno giganti, ma che in fondo altro non erano che la rappresentazione (di forma e sostanza al tempo stesso) di quello che alla donna manca per natura: il cazzo. Erano la sublimazione tecnologica dell'invidia del pene che ci affligge tutte. Da due o tre anni a questa parte invece, i sex toys più nuovi non sono dedicati alla penetrazione, ma solo ed esclusivamente al clitoride.

Oggi la Lelo, la casa svedese che da anni produce i vibratori più stilosi e funzionali del mercato, e che ovviamente sono anche tra i più cari, ha lanciato Sona, che si concentra unicamente sul clitoride. L'oggetto presenta una piccola fessura all'interno della quale bisogno infilare il clitoride (sarà un articolo pieno di ripetizioni: mi rifiuto di chiamarlo "piccolo pene" o "sede del piacere" o "bottoncino dell'orgasmo"). Mettendo il sex toy in azione, vengono prodotte "onde sonore" che riescono stimolare in profondità questa zona riccamente innervata. Il risultato, secondo la Lelo, si traduce nel 75% in più di stimolazione clitoridea rispetto agli altri sex toys.

il nuovo vibratore succhia clitoride della lelo si chiama sonapinterest
Il sex toys Sona di Lelo

In realtà l'idea (e la forma) non è nuova: già qualche anno fa una casa tedesca aveva lanciato il Womanizer, conosciuto come "succhia clitoride". Applicato sulla parte, grazie a un meccanismo di risucchio, assicura un orgasmo nel giro di qualche minuto. Nel giro di due anni il Womanizer è diventato uno dei sex toys più venduti e più utilizzati.

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Il sex toy succhia-clitoride Womanizer

Sona e Womanizer non sono gli unici vibratori interamente dedicati al clitoride presenti sul mercato e lanciati negli ultimi anni: ci sono gli stimolatori più o meno sottili (i bullet), più o meno telecomandati (lanciati dalla Ohmibod), più o meno facili da tenere in mano. La cosa che contraddistingue tutti questi oggetti, diversissimi tra loro per forma e potenza, è che con la penetrazione non c'entrano nulla. Come se la donna, negli ultimi anni, si fosse affrancata dal coito.

All'inizio fu il vibratore rabbit

Eppure, i primi vibratori nacquero a fine ottocento proprio per curare l'isteria attraverso l'inserimento in vagina di oggetti vibranti. Certo, con l'andare degli anni la tecnica venne perfezionata, fino ad arrivare ai vibratori elettrici e poi con batteria.

Ma la vera rivoluzione avvenne verso la fine degli Anni 90, con l'introduzione del rabbit: un dildo vibrante dotato di una piccola protuberanza (originariamente aveva la forma di due orecchie di coniglio, da cui il nome) destinata a stimolare il clitoride mentre la donna inserisce in vagina l'asta principale. Fu una vera rivoluzione, perché come tutte le femmine sanno, hai voglia tu a fare su e giù: se non c'è contemporanea diretta o indiretta stimolazione del clitoride l'orgasmo è molto difficile (secondo una metanalisi pubblicata nel libro The Case of the Female Orgasm di Elisabeth Lloyd della Harvard University Press che ha messo ha confronto 33 studi diversi, il fenomeno dell'orgasmo vaginale durante il coito riguarda circa un quarto delle intervistate).

il vibratore rabbitpinterest
Il classico vibratore rabbit

Il rabbit invece era il partner ideale: non sono assicurava un rapporto penetrativo vigoroso, ma anche la contemporanea stimolazione della zona più sensibile. Quindi orgasmo assicurato.

Gli ultimi vent'anni sono stati dedicati a perfezionare il modello rabbit in ogni sua declinazione: due motorini diversi per le due aste, velocità e potenza regolabili, waterproof, colori più o meno vivaci, materiali più o meno pregiati e soffici al tatto.

Certo, non dico che non siano state introdotte novità nel mercato, e diosolosa quanti sex toys sono passati sulle mie varie scrivanie e sullo schermo dei miei computer: un certo impegno è stato dedicato agli stimolatori del punto G e a quelli prostatici, ai dildo in varia guisa, alle palline vaginali (ottime per il pavimento pelvico) e quelli da usare in coppia, e sto tralasciando volutamente gli attrezzi dal sapore più o meno kinky, perché quelli sono un'altra partita. Ma per assistere a una rivoluzione pari a quella del rabbit, bisogna arrivare ai giorni nostri e agli stimolatori succhia-clitoride.

Alle donne non piace più il pene?

Resta da chiedersi perché le donne, oggi, non sono più interessate a mimare un coito quando sono sole e vogliono procurarsi piacere, tralasciando così la penetrazione. Perché il pene, ormai è pacifico, non a quello serve. Il re è nudo, e forse il pene non è altro che la più sublime e perfetta delle metonimie: alle donne non interessa più il pene, vale a dire alle donne non interessa più l'uomo. La cosa va indagata. Alla prossima puntata di Orgasmo & pregiudizio.

Stay tuned

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