Iniziamo con il dire che non abbiamo risposte certe: non sappiamo ancora oggi cosa desiderano le donne in amore. Pensa, il padre della psicanalisi, Sigmund Freud si era posto questa domanda senza, però, riuscire a trovare la risposta. Al contrario si capisce abbastanza bene cosa vogliono gli uomini in amore: per i maschietti il desiderio sessuale è come un flusso ordinato e coerente. D'altronde anche il successo del Viagra dimostra che la sessualità maschile funziona secondo un meccanismo semplice: gli basta aumentare il flusso sanguigno nel pene per avere un'erezione e innescare così il desiderio sessuale.

Per noi donne la storia è completamente diversa: se a un uomo per eccitarsi basta vedere immagini erotiche, a noi donne occorre qualcosa in più. Iniziamo a capire prima come funzioniamo: l'eccitazione fisiologica femminile (come misurato dalla lubrificazione vaginale) si verifica anche in risposta alla visualizzazione di qualsiasi tipo di attività sessuale: l'uomo con la donna, la donna con la donna, l'uomo con l'uomo. Anche guardare il sesso tra le scimmie Bonobo stimola l'eccitazione fisiologica nelle donne.

I ricercatori canadesi Kelly Suschinsky e Martin Lalumière hanno valutato che questo modello di eccitazione è un adattamento evolutivo. Secondo questa teoria la vagina diventa immediatamente umida a qualsiasi accenno di attività sessuale in modo da proteggere la donna da lesioni in caso di stupro o violenza sessuale. Questa eccitazione non è necessariamente legata al desiderio sessuale, alle intenzioni o alle preferenze della donna.

In altre parole, il fatto che una donna sia pronta a avere rapporti sessuali non significa che voglia averne e per questo che il Viagra non funziona con le donne, in quanto non implica il fatto che anche se pronta fisicamente a fare sesso possa poi volere fare sesso. Perciò, cosa vogliono veramente le donne in amore?

Fino a alcuni decenni fa gli studiosi dell'evoluzione erano certi del fatto che le donne cercassero intimità e vicinanza emotiva con il partner per 2 motivi: non ci guadagnerebbero nulla dalla promiscuità in termini di vantaggio evolutivo; sono a rischio più elevato rispetto agli uomini per violenza sessuale e malattie a trasmissione sessuale; per non parlare del rischio di una unica di gravidanza. Perciò le donne scelgono con attenzione i loro partner sessuali. Inoltre, l'orgasmo femminile è meno affidabile e ottenibile di quello maschile, per cui avrebbero meno possibilità di godere del sesso casuale rispetto agli uomini. Infatti, una donna che vuole aumentare le possibilità di divertimento e ridurre al minimo le probabilità di eventuali danni è portata a conoscere meglio il suo partner prima di farci sesso. Seconda questa logica emerge che le donne sarebbero bio-programmate per avere relazioni sentimentali e non sesso: hanno bisogno di un punto fermo, di una relazione intima e dunque sono, come dire, costruite per la monogamia sessuale e il matrimonio.

Questa teoria è stata messa seriamente in dubbio da altri studi, come ricorda Tim Birkhead nel suo saggio Promiscuità. Una storia evoluzionistica della competizione spermatica e del conflitto sessuale, poiché anche le donne praticano la promiscuità sessuale al pari degli uomini. Di più, le donne sono opportuniste quanto gli uomini: se le donne valutano che non subiranno danni e che potranno avere del buon sesso sceglieranno certamente il sesso occasionale.

Questo comportamento però è viziato da pressioni culturali: lo psicologo evoluzionista David Buss nota che la tendenza femminile a essere attratte da più uomini viene frenata dalla gelosia maschile comune a tutte le società. Ma se le donne, in realtà, poi non vogliono sesso extracoiniugale, perché inviano al partner segnali diversi che scatenano la gelosia?

C'è un motivo alla base di questo comportamento all'apparenza contraddittorio: la promiscuità sessuale femminile è la risposta alla competizione spermatica. In altre parole, le donne sarebbero state programmate per fare l'amore con uomini diversi in rapida successione per selezionare, attraverso la concorrenza dello sperma, ovvero una grande varietà di seme, il corredo genetico migliore per mettere al mondo un figlio forte

Studi recenti indicano che l'attrazione sessuale femminile varia con il ciclo mestruale: durante i giorni fertili, le donne tendono a sviluppare fantasie sessuali verso uomini caratterizzati da una grande presenza di testosterone, il che non li rende buoni candidati alla monogamia, ma che presentano geni maschili forti. Così molte donne sposate agiscono seguendo questo impulso, difficile da stimare, anche se questo sistema di scelta del partner con cui avere un figlio in base alla forza della sua mascolinità è piuttosto comune tra i nostri cugini primati.

Anche gli uomini sono progettati per la competizione spermatica. Il biologo Robin Baker dell'Università di Manchester ha trovato, per esempio, che la quantità di sperma un uomo scarica durante i rapporti sessuali con la moglie, dipende dalla tempistica, ovvero da quando ha avuto l'ultima eiaculazione in compagnia della consorte. Se è passato molto tempo dall'ultimo rapporto sessuale (il che aumenta le probabilità che un'altro seme possa aver trovato la strada della fecondazione) nell'eiaculazione del marito si conteranno più spermatozoi con un deciso aumento della della competitività: ecco perché il sesso dopo una separazione lunga e prolungata è molto intenso e coinvolgente. Il vantaggio per la donna è elevato: aumenta le possibilità di avere un orgasmo poiché, in base a una ricerca condotta da Baker e dal biologo Mark Bellis , le contrazioni muscolari uterine che accompagnano l'orgasmo femminile mantengono gli spermatozoi all'interno della vagina e favoriscono il passaggio verso le ovaie per la fecondazione.

Inoltre, le donne intraprendono la strada del divorzio più spesso degli uomini e beneficiano meno dal matrimonio in termini di salute, felicità e ricchezza, come ha rilevato la ricercatrice australiana Lorena Dennerstein, per cui il calo della libido femminile nella vita di una donna è fortemente legato alla perdita di interesse sessuale nei confronti del partner.

Secondo questo punto di vista, la monogamia funziona per le donne fino a un certo punto, almeno finché sono necessarie sicurezza e intimità per tirare su dei bambini. Ma questo clima così rassicurante si rivela una camera a gas per il desiderio sessuale femminile. e come ha notato Toni Bentley:

Non vi è praticamente alcun problema sessuale femminile di origine ormonale, menopausa o semplicemente perdita del desiderio che non possa essere risolto da un nuovo amante.

Si è sempre sostenuto che la monogamia, l'intimità e la comunicazione sono i motori del desiderio femminile, ma allora perché poi anche tante donne sentono l'esigenza di tradire il partner? Perché la loro passione si affievolisce nel matrimonio? Perché preferiscono separarsi?

Alla luce dei nuovi risultati della ricerca, dunque, la vecchia teoria che vuole le donne fedeli e monogame inizia a sgretolarsi e emerge che il desiderio sessuale femminile è potente, flessibile, complesso e addirittura sovversivo.

Come ulteriori elementi di prova, la psicologa dell'età evolutiva Lisa Diamond della University of Utah ha scoperto che molte donne sperimentano i loro interessi sessuali in maniera fluida e che possono includere il fare l'amore con uomini e con donne o con entrambi, al contrario degli uomini il cui desiderio sessuale aumenta quanto più restringe l'interesse sulla persona che desidera.

Marta Meana, ricercatrice alla Università del Nevada, ha sostenuto provocatoriamente che le donne desiderano desiderare: in sostanza un bravo ragazza soddisfa le donne in quanto corrisponde al modello culturale proposto (mi tratta da pari a pari, è rispettoso, comunica con me) ma manda la sessualità in coma. Ciò che manda fuori di testa una donna, invece, è sentirsi desiderata, non razionalmente considerata. La letteratura erotica femminile, d'altronde, coltiva proprio questa fantasia.

Meana è giunta alla sua conclusione dopo aver studiato le reazioni di uomini e donne messi di fronte a immagini erotiche di varie coppie. Entrami si concentravano soggetti delle e foto, ma mentre gli uomini guardavano sopratutto le donne, le ragazze si concentravano sui due sessi in egual misura: osservavano la faccia dell'uomo e il corpo della donna. Maerano maggiormente attratte dallo sguardo maschile carico di desiderio sui cui si concentravano a lungo.

Nonostante quello che comunemente si crede, quindi, Meana sostiene che la sessualità femminile è più egocentrica di quella maschile. Da un lato tra le fantasie maschili più comuni c'è il portare all'orgasmo la partner; dall'altro lato la fantasia sessuale femminile si concentra su un uomo pazzo di desiderio perché il vero orgasmo femminile, secondo Meana, consiste nell'essere desiderate. Insomma desideri compatibili.

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