Sì, è proprio amore tra voi. Peccato che dopo le vacanze lui sia dovuto tornare al suo Paese e tu al tuo. Certo, potresti andare a vivere da lui, lì possibilità di lavoro ci sono e stareste di nuovo insieme. Ma ti preoccupa fare il grande salto, soprattutto perché le vostre culture sono così differenti e lontane. E se le cose dovessero farsi difficili? Leggi le testimonianze delle ragazze che ce l'hanno fatta. E vivi anche tu al meglio il tuo amore globale.

Vivere con una persona che viene da lontano può presentare parecchi punti critici. Il fatto che il mondo in cui lui è cresciuto sia così profondamente diverso dal tuo da una parte può essere stimolante, ma può risultare faticoso trovare dei punti di contatto. La psicologa Annie Crookes spiega che «è la cultura che dà forma a una grandissima parte della nostra personalità: proprio per questo con un partner straniero potrebbero crearsi momenti di scontro». L'area più a rischio è quella che riguarda i valori familiari: ci sono culture in cui il concetto di famiglia è molto forte e sentito e altre in cui lo è meno. E in questo ambito rientra anche l'educazione dei figli.

Resistenze di famiglia
Cristina, 29 anni, italiana che si è trasferita da bambina con la famiglia a New York, sa bene quanto i genitori (se non addirittura l'intero gruppo familiare) possano essere un ostacolo davanti a una relazione tra persone di nazionalità diverse. Quando ha iniziato a frequentare Hakan, 32 anni, turco, che ha sposato ormai 18 mesi fa, ci sono state parecchie resistenze da parte dei membri di entrambe le famiglie. «All'inizio tutti e due i gruppi avevano dubbi e riserve», racconta Cristina. «Mia madre temeva che non avrebbe mai visto i suoi nipoti e anche la mamma di Hakan aveva lo stesso timore. Per i suoi, poi, era più un problema il fatto che io non fossi turca rispetto al fatto che non fossi musulmana: i nonni di Hakan erano assolutamente contrari alla nostra unione, sognavano di vederlo sposato con una ragazza del loro Paese. I miei parenti erano confusi, non capivano perché dovessi andare a vivere così lontano. Ma io mi sono resa conto che non potevo aspettarmi che loro capissero». Per fortuna, anche se dopo tanto tempo, sia la famiglia di Hakan che quella di Cristina hanno accettato il loro amore. «Ora i suoi genitori mi trattano come se fossi figlia loro». Ma la strada, ricorda Cristina, non è stata sempre in discesa. «La cosa più difficile sono le differenze culturali. È stato un problema più per Hakan che per me, perché la civiltà turca tende a essere più conservatrice. La lingua è un'altra barriera, e la maggior parte dei membri della sua famiglia non parla inglese, figuriamoci l'italiano! All'inizio, poi, il fatto che mentre stavamo insieme io uscissi anche con altri ragazzi (che naturalmente erano solo amici) era un handicap. Ero molto più libera dello standard a cui era abituato Hakan. Per me, ad esempio, cambiarmi davanti a un uomo non è mai stato un problema. Ora tutto questo è superato. Lui, tra l'altro, non mi hai mai chiesto di modificare niente di me, ma quando so che c'è qualcosa che lo infastidisce, cerco di evitarla». Cristina ammette che non è stato facile arrivare a questo compromesso. «Entrambi siamo testardi, e all'inizio è stata dura. Ma io ero certa fin dall'inizio che il mio rapporto con Hakan era speciale: ho deciso io di mia spontanea volontà di lavorare su di me non per fare in modo che lui mi amasse, ma perché lo amavo io. Il segreto è fare gioco di squadra, senza mai dare la colpa del proprio cambiamento all'altro. Hakan e io siamo una cosa sola, e apprezziamo la grande possibilità che ci è stata regalata di crescere insieme».

Lezioni di vita
Come sottolinea la psicologa, in un rapporto tra persone di culture diverse accettare le differenze reciproche è fondamentale. «A volte ci incaponiamo nel tentativo di convincere l'altro che il nostro punto di vista è il migliore, ma quando si tratta di prospettive divergenti che vengono da differenze culturali intrinseche, l'unico modo per andare avanti è accettare o rifiutare. Impara a identificare e decodificare questo tipo di questioni per evitare litigi inutili. Allo stesso modo, sii pronta ad accettare il fatto che la tua cultura d'origine possa apparire strana o illogica, e non metterti sulla difensiva quando viene messa in discussione, anche se la conoscenza che ne ha il tuo partner ti sembra basata solo sugli stereotipi». Ora che la relazione tra Cristina e Hakan è stabile, lei afferma di essere in grado di godersi tutti i vantaggi di un rapporto che attraversa culture diverse. «È bello imparare a conoscere un mondo completamente differente dal tuo. Negli Stati Uniti sono cresciuta un po' dentro una bolla. E la mia famiglia anche: in fondo venivamo dall'Italia, che comunque ha un tipo di vita e una cultura molto occidentale. Conoscere la storia di un'altra persona, capire come è diventato quello che è oggi seguendo un percorso diverso dal mio è una cosa che mi ha davvero aperto gli occhi. Altri vantaggi? I nostri figli saranno almeno bilingue! Cresceranno in una doppia cultura fin da piccoli. Non abbiamo ancora deciso se fermarci negli Stati Uniti o vivere in Turchia. Chissà, magari sceglieremo un terzo Paese. L'importante è stare in un posto in cui possiamo essere davvero felici. Per me la parola casa oggi ha un solo nome: Hakan».

Compromesso culturale
Uno dei modi migliori per far progredire una relazione che abbraccia culture diverse, spiega Annie Crookes, è quella di andare a conoscere il Paese di origine del proprio partner. «In questo modo potrai discutere della sua cultura basandoti sulla tua esperienza, e non su informazioni generalizzate o di seconda mano». È la strategia che applicherà Eliza, 28enne australiana, fidanzata con Gustaf, 30 anni, svedese, tra poco, quando si sposeranno. «Lui si è trasferito qui in Australia, e per i suoi, soprattutto per sua madre, è stato un trauma», racconta Eliza. «L'organizzazione del matrimonio è stata un'esperienza davvero particolare. Suo padre lavora presso la corte reale svedese ed anche per questo Gustaf è abituato a una certa formalità. Avremmo voluto coinvolgere di più i suoi genitori, ma non siamo riusciti più di tanto. Abbiamo deciso di sposarci qui in Australia, e dopo partiamo per la Svezia. Vengono anche i miei, e faremo un giro del Paese, vogliamo capire meglio la sua cultura, conoscere i luoghi dove ha vissuto». Oltre alla barriera linguistica (la maggior parte degli amici e dei familiari di Gustaf non parla bene l'inglese) ci sono altre criticità. «Lui è cresciuto in città in un condominio», spiega Eliza. «Io invece sono nata in una casa in periferia, con giardino e piscina. Insomma, io devo stare nel verde e lui non riesce a comprendere la mia esigenza». Questa è una di quelle cose, poche ma importanti, che Gustaf e Eliza hanno dovuto discutere prima di sposarsi, oltre al modo in cui cresceranno i loro figli in futuro. «In Svezia gli asili sono gratis, e di solito le donne non rimangono a casa a fare le mamme. Io invece sono stata cresciuta a casa da mia madre, e lui mi ha chiesto: "Perché, da voi non ci sono asili e tate?". Sono cose importanti su cui bisogna essere in sintonia se si vuole evitare che la relazione vada in pezzi», prosegue Eliza. Anche se ci sono stati alcuni nodi delicati da risolvere, lei riconosce che stare con Gustaf ha i suoi punti di forza. «La loro cultura è molto più aperta, uomini e donne sono considerati davvero uguali. Gustaf è decisamente femminista, ci tiene davvero alla parità. È una cosa molto bella, che non ho mai trovato nei ragazzi australiani che ho frequentato. Ed è una cosa che per me fa la differenza».

Le regole di base
«In fondo, i requisiti fondamentali perché funzioni una relazione tra persone che appartengono a culture diverse (così come per ogni relazione, a dire il vero) sono compromesso, comprensione e rispetto», suggerisce la psicologa. Siate aperti l'uno alle opinioni e alle abitudini dell'altra, e siate sinceri riguardo a quello che vi aspettate dal rapporto. E poi fate uno sforzo per capire quei comportamenti che possono sembrarvi strani, cercando di non essere mai giudicanti nei confronti del partner: ricordatevi che è cresciuto in un mondo lontano. Arriverà il momento in cui vi sembrerà tutto normale, come se lo aveste conosciuto da sempre.