Ad Aberdeen, in Scozia, è stato lanciato un progetto pilota che vuole offrire alle donne con basso reddito prodotti sanitari, come assorbenti, tamponi o coppette mestruali, gratuitamente. Qualcuno, e siamo in molte, dirà: «Finalmente!».

Quello del costo degli assorbenti è un tema che nell'ultimo periodo ha sollevato parecchi dibattiti. Basti pensare che in Italia su beni di questo tipo si abbatte il 22% d'iva, la stessa che viene applicata a beni non necessari come la tecnologia. Ma siamo sicuri che, laddove si parla di mestruazioni, gli assorbenti (o chi per essi) siano un prodotto accessorio e non necessario, come potrebbe essere il pane?

C'è chi ancora non vuole fare pace con il fatto che una donna abbia le mestruazioni, che questo faccia parte della sua natura e che, anche solo parlarne, permette di abbattere un tabù che ormai dovrebbe essere stato liquidato da un pezzo.

Come riporta la BBC, il governo scozzese, responsabile del progetto pilota che coinvolgerà circa 1.000 donne di scuole secondarie e associazioni, vuole intervenire sulla "period poverty", la "povertà mestruale", che impedisce a donne, a causa delle scarse risorse, di acquistare prodotti adeguati per il ciclo.

Dave Simmers, il responsabile esecutivo di CFINE, l'organizzazione benefica Community Food Initiative North East che da sempre è sensibile al problema, ha ricevuto dal governo 10.000 sterline per lavorare sul progetto pilota per sei mesi e ha dichiarato «Nel corso della vita di una donna, i prodotti sanitari costano in media più di 5mila sterline, una somma importante per le persone a basso reddito. Molte non se li possono permettere e utilizzano metodi inadeguati o si assentano dalla scuola».

L'intento è anche quello di raccogliere i risultati e agire nell'ottica di un miglioramento delle politiche e dei provvedimenti sul tema perché le donne e le ragazze in tutto il Paese possano accedere ai prodotti di cui hanno bisogno senza eccessivi sacrifici economici.

La cosa, inoltre, avrebbe un secondo (e utilissimo) scopo legato all'abbattimento del tabù sulle mestruazioni. La dottoressa Marsha Scott, direttrice di Scottish Women's Aid, un'organizzazione per l'assistenza femminile, ha dichiarato «L'accesso a prodotti come tamponi e assorbenti è un diritto umano per le donne e le ragazze, un diritto enormemente vincolato dalla povertà, dallo stigma e dall'abuso». Lo stigma sociale sul tema e la povertà, infatti, sono due strumenti molto potenti nelle mani di autori di abusi domestici. E ha aggiunto: «Speriamo che questo progetto pilota limiti l'abuso domestico si dimostri un buon modo per abbattere barriere che sono di ostacolo alla salute riproduttiva e all'autonomia per donne e ragazze».