Poche cose sono irritanti - per chi è puntuale -  quanto dover attendere il ritardatario di turno. Per chi è abituato a presentarsi agli appuntamenti sempre in tempo e ad avvertire se il tram ha anche solo 6 minuti di ritardo, il fatto che alcune persone siano incapaci di rispettare gli orari è un autentico mistero esistenziale.

Posto che i ritardatari cronici sono spesso indifendibili, bisogna però cercare di esercitare nei loro confronti un po' di comprensione. Perché dietro il loro deficit di puntualità possono nascondersi spiegazioni psicologiche inaspettate, come una fifa blu dei tempi morti.

Per i ritardatari più volenterosi (e meno patologici), ecco qualche sana abitudine da "rubare" ai puntuali per correggere il proprio punto debole. 

Tradotto: cosa fanno i puntuali per essere tali?


Vediamo.



1. Quando suona la sveglia… si alzano! 

A pensarci bene, crogiolarti tra le coperte mentre la sveglia continua (invano) a disperdere nell'aria il suo biiip-biiip-biiip significa iniziare la giornata già in ritardo. Perché quando finalmente riesci a schiodare la testa dal cuscino, ti accorgi subito di avere pochissimo tempo per la routine colazione-doccia-scelta outfit-vestizione-trucco-parrucco e inizi a correre con l'affanno. Come fanno i puntuali? È semplice: quando la sveglia suona... si alzano! Tuttavia, ipotizzando che una forza oscura te lo impedisca tenendoti incollata al materasso, prova a ingannarla con questo trucco: posiziona la sveglia ad almeno 3 metri dal letto. O di più. Così dovrai alzarti per spegnerla e sarà più facile rimanere in piedi.
 

2. Sono organizzati (e ordinati)

Ci sono persone che - incredibile, eh? -  preparano il tavolo per la colazione la sera prima. Tovaglietta, tazze, fette biscottate e biscotti sul tavolo, moka pronta e già posizionata sul fornello, bollitore per il tè già riempito di acqua, bustina della miscela preferita nella tazza. Alcune (ma sono poche elette, sospettabili di essere maniache del controllo), arrivano persino a prepararsi l'outfit la sera prima, disponendolo sulla poltrona in bell'ordine. Senza arrivare a questi eccessi, se impari a portarti avanti sulle "scocciature" della mattina potrai partire con il piede giusto, evitando il rischio di uscire di casa di corsa, senza colazione, con il mascara applicato solo sulle ciglia dell'occhio destro e la borsa del colore sbagliato.

3. Riconoscono i loro meccanismi e li correggono

Se ogni santa mattina ti tocca risalire a casa a prendere il caricabatterie che hai dimenticato, comprane uno di riserva e tienilo in macchina oppure al lavoro. Se - chiavi nella toppa, ascensore già al piano - perdi 10 minuti a cercare gli occhiali da sole (saranno nella borsa? In tasca? Sul tavolo della cucina?), abituati a posarli sempre nello stesso punto, per esempio nell'ingresso. Insomma: impara a conoscere i tuoi meccanismi e correggili.

4. Per loro i "tempi morti"… sono vivissimi!

La dinamica psicologica che si nasconde dietro i ritardatari è spesso questa: hanno il terrore di restare senza far niente. Quindi si riducono a essere sempre affannati perché in questo modo sperano (inconsciamente) di ridurre al minimo il rischio dei tempi morti. E i puntuali? Possibile che siano tutti così sereni ed equilibrati da gestirsi le pause senza problemi di ansia? Ovviamente no. Solo che, nella loro lista delle cose da fare mettono anche attività per se stessi. Quindi, in caso di stop o intoppi, tirano fuori l'ipad per scrivere delle mail personali o finiscono il libro che stanno leggendo. In questo modo mantengono l'impressione di fare qualcosa. 

5. Affrontano un compito alla volta

Se sei una ritardataria cronica è probabile che anche tu non abbia un gran senso del tempo. Quindi: inizi una relazione senza stimare quante ore/minuti ti ci vorranno per finirla; nel frattempo il capo ti chiede di mandare una mail, tu ti interrompi e lo fai; poi riprendi la relazione; dopo un po' chiami il cliente (pensando: me la cavo in due minuti, dimenticando che è un logorroico e che mai telefonata con lui è durata meno di tre quarti d'ora)… e così via dicendo! Come fanno i puntuali? Prima di iniziare ciascuna attività si domandano: "Rea-li-sti-ca-men-te quanto ci metterò?" e dopo aver fatto una stima dei tempi, organizzano la loro agenda di conseguenza. Il margine di errore, a questo punto, sarà piuttosto basso. 

6. Non conoscono la sindrome "Faccio ancora un'ultima cosina e poi ho finito!"

È difficile che una persona puntuale dica: "Faccio ancora un'ultima piccola cosa e poi esco". Infatti sa benissimo che una "piccola cosa" ne tira un'altra e poi a un'altra ancora e che questo impulso a non mollare, se gli si va dietro, può portare non a 5, non a 10, ma persino a 50 minuti di ritardo! Quindi che fare? Allenati a resistere all'impulso: riconoscilo come tale e quando lo senti arrivare non ascoltare la sua vocina che ti invita a procrastinare. Alzati ed esci.

7. Mettono in programma del tempo "vuoto"

Gli imprevisti accadono, c'è poco da fare. Non sempre, ma spesso. E se i tuoi appuntamenti sono accavallati l'uno sull'altro, nel momento in cui succede qualcosa di non programmato, la tua organizzazione salta. Come fanno quelli che non perdono mai né l'aplomb né la puntualità? Si tengono dei margini di manovra tra un appuntamento e l'altro, in modo da gestire gli imprevisti. E se poi non succede niente di nuovo, usano quel tempo per organizzarsi l'agenda del giorno dopo.

8. Sono consapevoli dei propri ritmi "energetici"

Le persone abituate a programmare sanno benissimo qual è il momento della giornata in cui danno il meglio e si organizzano per distribuire le loro attività quotidiane di conseguenza. Se sai che la mattina sei più concentrata, segna i lavori più difficili  in agenda tra le 10 e le 13. Facendo le stesse cose nei momenti sbagliati rischi di metterci il triplo. Accumulando ritardo su tutto il resto.

9. Sono maestri di calcolo

Le tipica persona puntuale è seriamente (ma seriamente) organizzata. Sa quanto ci metterà a percorrere con i mezzi pubblici il tragitto casa-lavoro; quanto ci metterà il barista a prepararle e servirle il cappuccino; quanto ci metterà il capo a raccontarle (nei dettagli) della partita di calcetto della sera prima. Ora: se sei una ritardataria sarà difficile che tu arrivi a tanto con naturalezza. Ma puoi "allenarti". Prenditi l'impegno di cronometrare mentalmente le tue abitudini quotidiane per tre giorni di fila. Alla fine, il tuo cervello inizierà a farlo da solo.

10. Si mettono nei panni degli altri 

Prima di ogni appuntamento la persona puntuale si domanda: "Riuscirò ad arrivare in tempo? E se non dovessi riuscirci, come si sentirà la persona che mi sta aspettando?". Mettendosi nei panni degli altri, riesce quindi a spostare l'attenzione dai propri bisogni (per esempio: fare "ancora una cosina" prima di uscire dall'ufficio; ostinarsi a cercare le scarpe argentate quando sembrano inghiottite da un buco nero, al posto di indossarne un altro paio e uscire alla svelta; voler a tutti i costi andare a piedi "per fare due passi" al posto di prendere un taxi) a quelli degli altri. Insomma, si pongono in un'ottica di rispetto. Vuoi provare? Chiedi a un'amica puntuale di spiegarti come si sente quando è costretta ad aspettarti. Se le vuoi bene, le sue parole ti colpiranno. E al vostro appuntamento successivo, ti torneranno in mente.