Carrie Bradshaw è o non è l'archetipo di tutte le sex columnist e aspiranti tali? Per noi che la guardavamo mettersi al Pc la sera per raccontare le sue avventure di sesso nella city, è senz'altro così. Sognavamo di fare un giorno lo stesso lavoro: avventure, amori, amiche e un cosmopolitan, per piacere. Abbiamo nutrito persino il sogno di poterci mantenere così, da sex writer che, però, vivono a New York. Povere illuse, da brave Millennial ci abbiamo messo un po' per capire che la vera fregatura di Sex and the city non era il fascino di Mr. Big, ma l'illusione di un armadio di Manolo con uno stipendio da freelance. Ora ci siamo arrivate, ma ciò non significa che sia accettabile che il mito di Carrie venga smontato. Invece, in And Just like That, Bradshaw sembra proprio rinnegare la sua carriera da sex writer.

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Esatto: l'ha fatto notare su Cosmopolitan la columnist Kayla Kibbe che, in un rewatch di AJLT in vista dei nuovi episodi in onda dalla fine di giugno su Sky e in streaming su NOW, ha notato una scena dell'episodio 7 che ci era sfuggita. Carrie si presenta a un'asta di beneficenza per la scuola di Charlotte e quando l'amica racconta che lavoro fa, lei protesta «Sex writer? Cosa? Come se scrivessi dei porno?». Beh, Carrie, e cosa ci sarebbe di male esattamente? «Ho passato la maggior parte della mia carriera a essere paragonata a Carrie Bradshaw», commenta Kibbe, «Lei è il prototipo, l'icona, più sinonimo dell'etichetta di “sex writer” della sua vera controparte nella vita reale, Candace Bushnell. Ogni volta che dico a qualcuno cosa faccio per vivere, mi preparo all'inevitabile: "Oh, proprio come Carrie Bradshaw!"».

and just like that carrie rinnega la sua carriera da sex writerpinterest
Michael Patrick King Productions, Pretty Matches Productions, Rialto Films

Ma davvero Carrie sta rifiutando la sua carriera di sex writer per una questione di pudore da benpensante? La vediamo anche nel reboot intenta a lanciare il suo podcast con tanto di Che Diaz interpretata da Sara Ramirez, una persona non-binary che porta una certa ventata di progressismo in redazione. Eppure, come fa notare Kibbe, la scena incriminata sembra «in linea con una graduale discesa nella sex-negativity che il suo personaggio sta seguendo da tempo». «È certamente evidente in altri punti del reboot», spiega la giornalista, «nel primo episodio quando Carrie cerca di cambiare argomento mentre Miranda parla della vita sessuale di suo figlio e più tardi quando si rifiuta di discutere della masturbazione nel suo podcast». Che sta succedendo? Sex and the city è stato importante, più di ogni altra cosa, per dirci che anche le donne possono parlare di sesso, oltre che farlo e farlo spesso. A Carrie abbiamo perdonato molto, ma questo no.