Francesca Michielin, cantautrice italiana appena uscita con il nuovo album Cani Sciolti, ha raccontato a Le Iene di come il suo percorso personale e professionale sia stato costellato da esperienze di giudizio e «dinamiche del confronto». Con un monologo sopratutto indirizzato al mondo femminile, ha invitato il pubblico a mettere fine al dualismo competitivo per il quale le donne vengono definite «o sante o put*ane», come ha detto citando la sua collega Emma.

«Possiamo essere sfrontate, gentili, stronze, accoglienti. Possiamo essere incoerenti, audaci, volgari, efficienti. Possiamo essere madri, come non esserlo, mettere abiti corti o scollati, non truccarci e poi decidere di agghindarci». Ha citato, poi, nel corso del suo discorso, il trend di TikTok "Pick me girls", fenomeno virale nel quale le utenti screditano altre ragazze per ottenere l'approvazione maschile. Una dinamica che sta fomentando sempre di più il fenomeno del confronto imposto dai social, con importanti conseguenze sul senso di inadeguatezza e peso del giudizio all'interno del mondo femminile.

Infine ha citato dei versi di uno suo brano, dedicato alla cantante Carmen Consoli, definito da lei come il suo «spirito guida»: «Voglio essere scorretta. Crescere, ma senza fretta. Avere giorni controversi. Compiere anche passi falsi. Perché sì, posso essere tutto quello che voglio, fare tutto quello che voglio anche sbagliare».

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Il testo integrale del monologo di Francesca Michielin

«Ti hanno mai detto “Tu non sei come le altre ragazze?”. O “Tu sì che sei una vera donna, con la D maiuscola”. “Tu sei una donna seria, mica come quella che va in giro vestita in quel modo". Ecco, proviamo per un attimo a uscire da questo dualismo competitivo per cui noi donne, per citare la mia amica e collega Emma, veniamo definite “o sante o put*ane”. E non, perché no, sante e anche pu*tane. Mi sono sentita dire mille volte che sono la ragazza della porta accanto, la bellezza acqua e sapone, una “seria” perché semplice e studiosa, con dei “bei valori”, e sempre “a differenza di qualcun’altra”, che veniva puntualmente chiamata in causa in una dinamica di confronto, per sottolineare quanto io fossi diversa da lei, come se io non potessi risultare, oltre che carina ed educata, anche fastidiosa, libera di essere controversa, come se non potessi mai sbagliare, commettere errori o gaffe.

Su Tiktok spopola da tempo il trend delle Pick Me girls: ragazze che, per ottenere l’approvazione maschile, si impegnano a dimostrare di essere diverse dalle altre, screditandole. Questa è una dinamica da cui bisogna uscire: noi donne siamo molto più di questo, proprio perché possiamo, se lo vogliamo, essere tutto questo insieme, senza limiti, senza dualismi. Possiamo essere sfrontate, gentili, stronze, accoglienti. Possiamo essere incoerenti, audaci, volgari, efficienti. Possiamo essere madri, come non esserlo, mettere abiti corti o scollati, non truccarci e poi decidere di agghindarci. Come del resto, sono e fanno gli uomini. Ho scritto una canzone, dedicata a Carmen Consoli, che considero un po’ il mio spirito guida. E quello che ho scritto lì, lo voglio ripetere a voi questa sera: Voglio essere scorretta. Crescere, ma senza fretta. Avere giorni controversi. Compiere anche passi falsi. Perché sì, posso essere tutto quello che voglio, fare tutto quello che voglio anche sbagliare».