Gli attori italiani finalmente si prendono in giro. E anche i registi premio Oscar. Succede in Call My Agent – Italia, il remake della celebre serie francese Dix Pour Cent (10 per cento, ossia quanto spetta a un agente del mondo dello spettacolo), che nella versione nostrana è prodotta da Sky Studios e Palomar, scritta da Lisa Nur Sultan e diretta da Luca Ribuoli.

Non vogliamo fare spoiler e quindi ci fermiamo per ora ai primi due episodi, in onda su Sky Serie e disponibili in streaming su NOW (in tutto sono sei, e merita arrivare fino alla fine per scoprire la voglia di non fare nulla di Corrado Guzzanti). Il secondo, imperdibile, ha per protagonista Paolo Sorrentino, l’unico non attore che partecipa come guest star (gli altri sono Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi e Corrado Guzzanti) e l’unica storia lontanissima dall’originale francese.

Sorrentino si presenta a sorpresa nella sede della sua agenzia, la CMA, e trova i quattro agenti - Lea (Sara Drago), Gabriele (Maurizio Lastrico), Vittorio (Michele Di Mauro) ed Elvira (Marzia Ubaldi) – pronti ad adorarlo. Perché, dice, «quando raggiungi un certo livello tutti ti danno ragione». Il regista tira fuori un’idea per il suo prossimo film: dopo The Young Pope e The New Pope è pronto a girare Lady Pope. E per protagonista ha pensato a Ivana Spagna, prima papessa della storia, perché «è uguale-identica a Meryl Streep quando era ragazza». La trama continua così: la Papessa ha venduto Castelgandolfo e in cambio ha acquistato una residenza a Bordighera per potere fare un bagno all’Ariston di Sanremo che lei vuole riempire d’acqua come fosse una piscina. Le spara grosse, Sorrentino, ma nessuno per il motivo che abbiamo detto riesce a contraddirlo.

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Paolo Sorrentino e gli agenti della CMA

Così il regista continua: spiega di avere già contattato Denzel Washington per la parte del camerlengo, e di volere dare un ruolo anche a Elon Musk. La Papessa mentre nuota, nuda, tra le poltrone dell’Ariston vuole incontrare i suoi genitori. Per la parte della madre di Lady Pope Sorrentino ha pensato a «Veronica…Veronica Louise Ciccone, Madonna». Il padre, invece, non l’ha ancora trovato. Gli agenti tirano fuori l’asso nella manica: Lino Banfi. Sorrentino applaude «è una bellissima idea», tanto di Banfi non ha solo il numero di cellulare ma anche quello della sua Orecchietteria.

L’episodio si chiude con un’altra scena che vale il biglietto, anzi l’abbonamento. Sorrentino, in terrazza, racconta all’agente Vittorio di aver partecipato a una riunione genitori alla scuola del nipote. Una bella occasione? «No», continua Sorrentino, «queste riunioni sono la cosa più prossima alla morte». Perché spiega «puoi trovare, nella scuola, il sentimento più orrendo dell’essere umano: l’entusiasmo immotivato».

Sorrentino parla poi di attività extra scolastiche, di macarena, di ciclismo guardato in tv, di biciclette, e di bambini che potrebbero fare nulla senza soffrirne. Si becca dell’assassino. Conclude con «le serie tv sono morte». Peccato, Lady Pope l’avremmo guardata.