Possiamo dire che Sex Education è una delle serie tv migliori degli ultimi anni? Ok, lo diciamo. Non fosse altro perché parla di persone (in particolare teenager) alle prese col sesso in modo realistico, a volte decisamente cringe e sopra le righe, ma quanto meno senza peli sulla lingua e con la mente aperta. Che poi sono gli unici due modi che dovremmo usare per parlare di sesso, relazioni e amore inclusivo oggi.

Il 17 settembre 2021 la serie con la mitica Gillian Anderson e Asa Butterfield torna in streaming con la terza stagione. Attesa, attesissima. Intanto è stato rilasciato un nuovo trailer ufficiale di Sex Education 3 in cui vengono svelati i temi della stagione, i nuovi personaggi, gli intrecci che si sono creati e rafforzati durante un'estate particolarmente intensa.

youtubeView full post on Youtube

Noi che la terza stagione di Sex Education l'abbiamo già vista possiamo dire a gran voce che è un piccolo capolavoro di inclusività. Uno show che nasce come prodotto per teenager, ma che forse dovrebbe essere visto dai genitori prima di tutto o comunque da chi con i ragazzi ha a che fare tutti i giorni. Il microcosmo del liceo di Moordale, piccola cittadina britannica che tutti ormai conoscono come "la scuola del sesso", verrà stravolto dall'arrivo di una nuova preside, Hope, interpretata dalla bravissima Jemima (già superba Jessa in Girls di Lena Dunham).

Hope incarna tutto ciò che un adulto non dovrebbe essere, soprattutto in un liceo: sotto una scorza della finta amica nasconde paure e angosce personali che la portano a mortificare ed etichettare gli studenti della scuola. A partire dalle divise che impone per cancellare ogni personalità, ogni briciolo di creatività. Via i capelli colorati, via la libertà di espressione, via la possibilità di esprimere se stessi (è il caso di Cal, ragazz* non binary che si ritrova a essere perseguitat* perché non vuole indossare la gonna, e neanche pantaloni della sua misura).

sex education, trailer e recensione della terza stagionepinterest
Sam Taylor/NETFLIX © 2020//Netflix
Una scena della terza stagione di Sex Education

Come al solito sono raccontate tutte le sfumature del sesso possibili. Quella di Sex Education è una missione e mettere in scena drammi, tormenti e vittorie dei protagonisti quando superano le proprie paure in fatto di sesso e relazioni diventa una sorta di catalogo delle possibilità. In questa nuova stagione Aimee, che nel secondo capitolo ha subito molestie sessuali su un autobus andando a scuola, scopre il femminismo e le sue implicazioni storiche e sociali. Eric - con Ncuti Gatwa superbo nel suo ruolo - si gode la relazione con Adam e non si può fare a meno di shippare il loro amore appena nato.

E Otis e Maeve? Come ogni buon teen drama, il triangolo per loro è dietro l'angolo. E, nonostante lo stereotipo, è proprio in questo che si conferma la forza di Sex Education: leggende metropolitane e schemi televisivi triti e ritriti diventano un modo per raccontare le infinite possibilità del mondo reale, fatto (anche) di dubbi sull'aspetto dei propri organi genitali o sulla propria sessualità, di paure e limiti legati al sessismo e alla violenza, di desiderio di evasione.

Gillian Anderson nei panni della sessuologa Jean Milburn è, come sempre, spettacolare. La vedremo alle prese (e in difficoltà) con una gravidanza in "età matura", come viene definita la sua situazione da odiosi medici senza tatto, ma anche con una relazione appena nata, con figli che arrivano e altri che se ne vorrebbero andare di casa (Otis e Ola, parliamo con voi) e ovviamente tutte le paure sul futuro che anche lei, a volte, si concede di provare.

Plus: la colonna sonora di Sex Education 3 è spaziale. Il 17 settembre è vicino, il binge assicurato. Ce ne fossero di più, di serie come questa, forse la smetteremmo di parlare per etichette. Per il momento ci accontentiamo: ma tu, Netflix, non fare scherzi. Noi una quarta stagione di Sex Education ce la meritiamo (e anche una quinta, e una sesta).