The Atlantic avrà pure stroncato brutalmente i Maneskin, ma nulla di preoccupante e assoluto, anzi. Oltreoceano continuano ad apprezzare la band romana, che solo per dirne una è stata invitata per la terza volta al Tonight show di Jimmy Fallon il prossimo 26 gennaio. Interesse rimasto immutato anche al di là della Manica dove nelle scorse ore è arrivato un grande attestato di stima. I Maneskin hanno rilasciato un’interessante intervista a una delle testate più prestigiose d’Inghilterra, il Guardian

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Nell’articolo firmato da Michael Cragg, i Maneskin si sono lasciati andare a confessioni sulla loro visione del mondo rock, ma anche sugli stereotipi italiani e i controsensi della cultura americana. L'aneddoto più divertente? Il racconto di una colazione nella casa a Los Angeles di Chris Martin e Dakota Johnson, con l'attrice che ha cucinato a Damiano&co delle uova.

L'intervista è principalmente l'occasione per rispondere alle critiche, come le accuse di queerbaiting indirizzate a Damiano e Thomas, «la quota etero del gruppo», come spiega il quotidiano. «Tutto ciò che facciamo Thomas e io è sempre filtrato da due persone che sono [queer]», ha risposto il frontman del gruppo riferendosi a Victoria ed Ethan, «ovviamente non sperimentiamo le stesse cose, ma viviamo ogni giorno a stretto contatto con le persone della comunità».

Victoria è tornata a parlare del Nipple Gate e dei suoi capezzoli censurati durante il live agli MTV Video Music Awards. «Siamo troppo hot per la tv statunitense. È stupido perché vogliono sembrare così aperti e poi si spaventano per un paio di capezzoli. C'è questa differenza tra il corpo maschile e quello femminile e il modo in cui vieni percepito e sessualizzato in ogni momento. Tutti hanno i capezzoli!», ha detto. Parole confermate uno ad uno da Damiano: «I diversi standard che hanno le persone sono molto evidenti perché io ero letteralmente col culo scoperto sul palco».

E in Italia? «L'Italia è un paese molto conservatore e sono intimiditi dal fatto che qualcuno possa truccarsi o indossare tacchi alti o apparire seminudo o non essere etero. Ma fanc...», ha detto Vic prima di raccontare un episodio della sua adolescenza legato a retaggi culturali e luoghi comuni. «Ricordo che quando ho iniziato a suonare la chitarra a scuola, tutti dicevano: ‘Oh mio Dio, suoni la chitarra elettrica. Sei lesbica?’», ha ricordato scherzando poi che «in realtà avevano ragione».

Inevitabile poi un commento sulla polemica sollevata dalla stampa francese nelle ore successive al trionfo dei Maneskin all'Eurovision di due anni fa, quando Damiano fu accusato di aver fatto uso di droga in mondovisione nei momenti in cui veniva annunciata la vittoria dell'Italia. I risultati del test antidroga, chiesto anche da Macron in persona, è da due anni a questa parte appeso sul frigo del cantante. «La gente pensa che ci comportiamo come i Sex Pistols o i Mötley Crüe, ma non siamo affatto così. Siamo ben consapevoli degli effetti delle droghe e dei rischi per il corpo. Io non bevo neanche più alcolici», ha spiegato Damiano, supportato anche in questo caso da Vittoria: «In quel momento ci aveva fatto arrabbiare, ma adesso non ce ne frega nulla [...] Non pensiamo che la vera musica rock riguardi questi stereotipi di sex, drugs and rock'n'roll, riguarda l'espressione e la libertà creativa».

La sentenza del quotidiano di Manchester? «Prima X Factor, poi la vittoria all'Eurovision, ora la candidatura ai Grammy: i glam rocker italiani hanno preso la strada meno ordinaria per raggiungere la fama mondiale. Finché possono essere se stessi, non lo faranno in nessun altro modo».