La giornata dedicata all'addio a Elisabetta II, celebrata tra Londra e Windsor nel corso dei solenni funerali di Stato del 19 settembre, ha lasciato scatti emblematici che difficilmente dimenticheremo. L'emozione dei figli della sovrana dietro il feretro, gli occhi lucidi di re Carlo III durante l'inno God Save The King, la compostezza di George e Charlotte di Galles, i più piccoli tra i partecipanti alla funzione sono solo alcuni dei momenti più commoventi della lunga giornata dedicata alla regina. Tra simbologia e omaggi, l'impronta personale di Elisabetta, che è mancata a 96 anni a Balmoral l'8 settembre scorso dopo 70 anni di regno, si è fatta notare, in particolare in tre tributi che ne svelano passioni e abitudini.
I corgi reali
Sandy e Muick (quest'ultimo porta il nome di uno dei luoghi preferiti da Elisabetta nei pressi di Balmoral, in Scozia) sono i corgi che hanno tenuto compagnia alla sovrana in questi ultimi due anni, fedeli alleati soprattutto nei tempi più duri della pandemia e nel periodo successivo alla morte del principe Filippo, nel 2021. La passione per i cani della famiglia reale, e in particolare della regina, è leggendaria: Elisabetta alleva corgi da quando ha 18 anni, passione ereditata da suo padre Giorgio VI e mai sopita. Sandy e Muick sono gli ultimi esemplari rimasti, dono del duca di York e di Sarah Ferguson, che hanno dato disponibilità per accudirli da quando la loro padrona è scomparsa. I cani hanno omaggiato la regina Elisabetta al castello di Windsor, nella seconda parte della giornata commemorativa, appena prima che il feretro entrasse nella cappella di San Giorgio per la funzione finale.
Il pony preferito
Anche la passione per i cavalli della regina Elisabetta è iconica: anzi, è noto che se non avesse dovuto mandare avanti un regno, la sovrana avrebbe decisamente investito in una carriera nell'equitazione o nell'allevamento di puledri e pony. Emma, uno dei suoi preferiti dell'ultimo periodo, ha fatto, proprio come i corgi, una comparsata al funerale della regina, mentre il feretro percorreva il Long Walk di Windsor verso la cappella di San Giorgio. Durante il lockdown e la lunga permanenza al castello, Elisabetta è stata vista molte volta cavalcare, passione che ha da quando è bambina e che ha trasmesso alla figlia Anna e alla nipote Zara Phillips.
La cornamusa dell'addio
Alla fine della cerimonia commemorativa a Windsor, la bara della regina Elisabetta è scomparsa alla vista degli 800 ospiti presenti alla funzione, mentre un lamento funebre sempre più flebile, suonato con la cornamusa, rendeva tutto ancora più suggestivo. Il saluto finale con questo strumento musicale amatissimo da Elisabetta è stata una sua precisa richiesta: un nodo che lega il suo funerale a quello del marito Filippo, per il quale era stato previsto un momento simile nel corso della funzione commemorativa celebrata ad aprile 2021 sempre a Windsor. A suonare il lamento è stato Paul Burns, che da un anno ricopriva il ruolo di suonatore di cornamusa ufficiale e personale della regina Elisabetta: la sovrana aveva infatti l'abitudine di svegliarsi al suono di questo strumento.