L’attrice Lea Michele ha deciso di non rimanere più in silenzio parlando apertamente di tutto ciò che le sta accadendo in questo ultimo periodo, spaziando dalle accuse di bullismo rivolte nei suoi confronti da alcuni membri del cast di Glee alle voci di analfabetismo che la vorrebbero incapace di leggere.

«Sono andata a sul set di Glee ogni singolo giorno e ogni volta conoscevo le mie battute», ha affermato al Times Lea riferendosi ai 6 anni passati davanti alle telecamere della serie tv che l’ha vista protagonista nei panni di Rachel Berry insieme a Cory Monteith (aka Finn Hudson), suo compagno dal 2011 al 2013, anno in cui l’attore è poi deceduto improvvisamente a distanza di poche settimane dall’annuncio del loro fidanzamento.

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«C'è questa voce online che dice che non so leggere o scrivere e tutto questo è triste. Lo è davvero. Penso spesso che se fossi un uomo tutto questo non accadrebbe», ha poi proseguito Michele, oggi protagonista a Broadway del revival di Funny Girl.

Insinuazioni quelle legate all’analfabetismo che diventano niente davanti a quelle mosse nei confronti di Lea da parte di alcuni suoi colleghi di Glee a iniziare da Samantha Marie Ware, che nella serie interpretava Jane Hayward, la quale nel 2020 ha accusato di bullismo Michele. L'attrice avrebbe accusata di promuovere un ambiente tossico sul set dello show, e di tormentarla con «micro aggressioni traumatiche» perpetuate e continue che l’avrebbero segnata profondamente.

Sebbene nel corso dell’intervista con il Times l'attrice abbia cercato di non commentare le parole di Ware dicendo di non «sentire il bisogno di gestire la cosa» pubblicamente, Lea Michele ha poi affermato di aver attraversato un «intenso periodo di riflessione» e l'ha portata a sentirsi «più pronta di quanto non lo sia mai stata, sia personalmente che professionalmente» per il suo ritorno sul palco, aggiungendo che il suo perfezionismo a volte non le avrebbe permesso di realizzare quanto il suo comportamento potesse influenzare (negativamente) gli altri.

«Lavoro davvero sodo. Non lascio spazio agli errori. Quel livello di perfezionismo, o quella pressione che ne scaturisce, mi ha portata in molti punti ciechi. Capisco davvero l'importanza e il valore ora di essere una leader. Questo significa non solo fare un buon lavoro quando la telecamera sta girando, ma anche quando è spenta», ha spiegato Lea Michele prima di ammettere di non avere sempre avuto un atteggiamento positivo in passato «Poiché quelle priorità, un tempo, non erano poi così importanti per me».