Piero Angela è morto nella notte tra il 12 e il 13 agosto. Ne dà l'annuncio su Twitter il figlio Alberto Angela: «Buon viaggio papà», salutando così il divulgatore italiano, che in questi anni è entrato nelle case di tutte le famiglie del Paese, raccontando i misteri del mondo.

Classe 1928, originario di Torino, Piero Angela aveva iniziato la sua carriera giornalistica in Rai come cronista radiofonico, divenendo, quindi, inviato e conduttore del telegiornale. È poi arrivato il momento dei primi libri, e di Quark e Superquark, i programmi della Rai che lo hanno reso celebre per l'innata capacità di raccontare storie: dal corpo umano, alla formazione delle galassie o il ciclo vitale di una stella, Angela ha saputo parlare a tutti con semplicità, facendo appassionare milioni di persone a universi lontani, ma sopratutto alla Natura e alla Storia del nostro Pianeta, di ieri, di oggi e di domani.

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Una passione, la sua, nata dal padre, medico psichiatra antifascista, che durante la Grande Guerra ha insegnato a moltissimi ebrei a fingersi malati, infermi mentali, in modo da nasconderli e salvarli da un destino che era tristemente segnato. E che un giorno gli regalò l'Enciclopedia dei ragazzi, quella infinita in 10 volumi, e il Libro dei Perchè, «il più usurato, quello che andavo a leggere di più». Nel frattempo, a scuola si innamorava pian piano della fisica, grazie a un insegnante che faceva fare esperimenti in classe.

A 90 anni me ne sento 45. Sento che il conto alla rovescia va avanti, ma bisogna solo accettare quella che è la vita. Abbiamo una possibilità su miliardi di nascere e dobbiamo essere felici di aver vissuto, siamo stati fortunatissimi.

Nel 2018, ospite di un programma televisivo, aveva affermato: « A 90 anni me ne sento 45. Se penso mai alla morte? Sento che il conto alla rovescia va avanti, ma bisogna solo accettare quella che è la vita. Abbiamo una possibilità su miliardi di nascere e dobbiamo essere felici di aver vissuto, siamo stati fortunatissimi. E quindi va accettato che, ad un certo punto, il biglietto sia scaduto. Mi piacerebbe morire con la penna in mano». Un argomento che sapeva affrontare anche in modo molto ironico, al punto da citare Woody Allen: «Quando gli chiesero cosa pensava della morte, lui rispose così: "Non ho cambiato idea, sono decisamente contrario"».

E oggi lo ricordiamo così, seduto con eleganza sulla sua poltrona negli studi televisivi della Rai, con i gomiti appoggiati ai braccioli, mentre racconta alle famiglie italiane qualche teoria fisica, una nuova specie apparsa su qualche isola lontana, ad ogni modo una storia che, prima di lui, ancora nessuno conosceva.