Come cambia la vita in una settimana. Dopo le storie in cui Fedez annunciava la sua malattia, l'artista è stato operato al San Raffaele di Milano per rimuovere un raro tumore neuroendocrino del pancreas. L'operazione, durata sei ore, è andata bene e ora Fedez dovrà intraprendere un lungo percorso di assestamento e guarigione. In una manciata di giorni abbiamo visto lui e sua moglie Chiara Ferragni raccontare l'evoluzione di questo dolore improvviso, emozionarsi per le piccole cose, celebrare i compleanni dei loro figli Leone e Vittoria e la festa del papà. Mentre Federico si riprende dalla difficile operazione all'addome che ha dovuto subire, è Chiara a darci la misura di quanto una diagnosi come questa possa spazzare via ogni certezza.

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«Questa foto», racconta Chiara in uno dei due post che ha pubblicato sul suo profilo Instagram per esorcizzare questi giorni difficili, «è stata scattata lunedì pomeriggio all'ospedale, il giorno prima della delicata operazione al pancreas. Eravamo spaventati per tutto: per la diagnosi, l'operazione, il ricovero, la nostra vita e il futuro della nostra famiglia». Una settimana per metabolizzare tutto questo non può essere sufficiente per nessuno. Ognuno fa come può: non c'è un modo solo, ci sono aggiustamenti e tregue che ci diamo per non crollare. Chiara e Federico hanno deciso di riempire l'attesa di cose dolci e semplici come un gelato su una panchina di Milano, una coccola nel lettone, una cena con gli amici, una passeggiata. Vita che scorre, insomma, quando questa sembra in bilico e bisogna aggrapparsi a qualcosa.

«Questa è stata più o meno la nostra settimana dopo la diagnosi di Fede in attesa dell'operazione: ci siamo presi del tempo lontani dai social, trascorso più tempo possibile con i bambini, fatto un sacco di visite ed esami, passeggiato, mangiato un gelato su una panchina, visto gli amici più cari, registrato della musica (lui, io ho ascoltato), dormito con Leo nel lettone e celebrato il suo quarto compleanno». Continua, Chiara, provando a descrivere quella che chiama «la paura più grande della sua vita», bloccati un fermo immagine sfocato dai contorni eterni. Riempire il dolore per dare un senso ad eventi come questo, in cui non c'è significato e neanche approdo sicuro, è un modo per andare avanti. Non c'è giudizio e non c'è gerarchia, in questa paura. Se accettarlo è difficile, accoglierlo per provare a trasformarlo in qualcosa di più gestibile è solo tremendamente umano.