Dopo l’addio a Bridgerton da parte di Regé-Jean Page, protagonista della prima stagione della serie Netflix nei panni di Simon Bassett (che insieme a Daphne Bridgerton, interpretata da Phoebe Dynevor, ha dato vita a una splendida storia d’amore che ci ha incollato alla tv), tutti gli occhi ora sono puntati su Jonathan Barely, attore britannico 33enne dal fascino discreto ma letale che ricopre il ruolo di Anthony Bridgerton, la cui relazione con la nuova arrivata Kate Sharma (aka Simone Ashley di Sex Education) sarà al centro della scena dei nuovi episodi dello show, in streaming dal 25 marzo.

Se il personaggio di Anthony si era già dimostrato uno dei preferiti del pubblico, ora che in Bridgerton 2 i riflettori saranno tutti per lui (come anticipato dal trailer della serie tv) c’è da aspettarsi che i consensi crescano esponenzialmente per Bailey, regalando a Jonathan quel successo che aspettava da tempo dopo anni di gavetta e momenti di sconforto.

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Parlando con la rivista GQ l’attore si è aperto in merito alla pressione che ha dovuto affrontare all'inizio della sua carriera per minimizzare, o addirittura nascondere, la sua omosessualità, in modo da potersi aggiudicare i ruoli per i quali si presentava ai provini. Ripensando ai primi giorni della sua carriera Bailey ha ricordato come a uno dei suoi colleghi omosessuali fu detto durante la realizzazione di una puntata pilota: «Ci sono due cose che non vogliamo sapere: se sei un alcolizzato o se sei gay».

Un evento che aveva scosso profondamente il 33enne, facendo nascere in lui la paura di non poter realizzare il suo sogno di diventare un attore professionista. «Tutto ciò che serve è che una di quelle persone che si trovano in posizioni di potere parli rivelando la tua omosessualità e la notizia si diffonde», ha raccontato Jonathan che, improvvisamente, si è ritrovato costretto a nascondere la propria sessualità per il bene della carriera.

«Ho pensato che per essere felice dovevo essere etero», ha proseguito Bailey che, in famiglia e con gli amici più cari, ha fatto coming out a 20 anni, poiché per lui potersi mostrare per quello che era avendo così la possibilità di vivere una vita serena, felice e trasparente è sempre stato fondamentale.

«Ho raggiunto un punto in cui ho pensato che avrei preferito di gran lunga tenere la mano del mio ragazzo in pubblico o essere in grado di mettere la mia foto su Tinder invece che preoccuparmi di ottenere una parte», ha proseguito l’interprete del visconte Anthony che, da quando è entrato nel cast di Bridgerton (oggi arrivato alla seconda stagione), ha ammesso di aver attratto sia il pubblico maschile così come quello femminile, nonostante il ruolo del rubacuori non gli si addica, forse anche a causa dei suoi pregressi personali raccontati con estrema sincerità a GQ.

Ora che Jonathan è arrivato al successo ottenendo anche un ruolo di protagonista, come accadrà in Bridgerton 2, Bailey ha finalmente la possibilità di dire tutto ciò che pensa, a iniziare dalla discriminazione che regna ancora a Hollywood nei confronti degli attori gay. «C'è un senso di vergogna, penso che sia palpabile in tutti gli uomini gay all'interno del settore», ha ammesso il 33enne che nella serie tv in costume condivide il set con Luke Newton (aka Colin Bridgerton), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Nicola Coughlan (Penelope Featherington), Ruth Gemmell (Violet, Viscontessa Bridgerton) e Polly Walker (Portia, Lady Featherington).

«Non dovrebbe importare affatto quale personaggio interpretiamo, ma ovviamente c'è una narrazione che si ripete sempre: uomini apertamente gay non ricoprono mai ruoli da protagonisti. Piuttosto fanno i personaggi spalla, importanti ma sempre secondari», aveva detto il 33enne a Digital Spy nel dicembre 2019. «C'è anche un motivo per cui i personaggi gay sono così interessanti. Perché proprio come le donne di The Bridgerton affrontano molti ostacoli ritrovandosi costretti a vivere uno sviluppo personale. Che gli uomini eterosessuali abbiano interpretato ruoli gay iconici e siano elogiati per questo è fantastico, ma non sarebbe bello vedere uomini gay interpretare le proprie esperienze?».