C'è per caso qualcuno che ancora credeva che il movimento #FreeBritney fosse tutta una montatura? Anche dopo aver visto il documentario del New York Times Framing Britney Spears? Anche dopo le manifestazioni? Anche dopo anni di conservatorship in cui la cantante ha continuato ad esibirsi? Ecco ora non ci sono più dubbi: non era decisamente una messa in scena. Britney Spears ha parlato davanti a un tribunale e ha accusato suo padre e i manager che hanno gestito la conservatorship, ossia la tutela a cui è sottoposta per ragioni di salute mentale dal 2008. "Questa tutela mi sta facendo molto più male che bene", ha detto chiedendo al tribunale di Los Angeles di porle fine “Merito di avere una vita". Britney, noi siamo con te da quando da piccole ballavamo Baby one More Time e non smetteremo mai di supportarti.

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Britney Spears ha parlato degli abusi subiti dal padre

Mercoledì Spears, 39 anni, ha chiesto nuovamente di fronte al tribunale che il padre Jamie Spears smetta di occuparsi del suo patrimonio e della sua vita personale. Questa situazione va avanti dal 2008 quando la cantante ha avuto una grave crisi nervosa ed è sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. Per molto tempo è stato il padre a occuparsi di tutto, poi nel settembre del 2019 ha chiesto di essere esentato dalla tutela per problemi di salute continuando a controllare solo il patrimonio della figlia (circa 60 milioni di dollari), mentre l’amministrazione legale è passata a Jodi Montgomery per quanto riguarda gli affari personali. Negli anni, non solo Spears ha più volte chiesto che il padre non fosse più il suo tutore e di venire riabilitata, ma è nato anche il movimento #FreeBritney proprio per denunciare gli abusi che la pop star stava subendo senza potersi ribellare. Le cose, però, non erano mai molto chiare. Ora, invece, possiamo finalmente sentire la versione dei fatti di Spears che ha chiesto espressamente che l'udienza fosse pubblica perché il mondo sapesse. "Non posso dire niente... ho il diritto di usare la mia voce" ha dichiarato spiegando che i suoi genitori possono rilasciare interviste sul suo conto mentre a lei è vietato parlare con la stampa. "Sento che questa dovrebbe essere un'udienza pubblica e che tutti dovrebbero ascoltare quello che ho da dire".

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Rich Fury//Getty Images
Una manifestazione #FreeBritney a Los Angeles

"Rivoglio soltanto indietro la mia vita"

Dall'udienza sono emersi molti dettagli della vita di Britney. La cantante ha raccontato di come la tutela abbia inciso e incida anche sugli aspetti più intimi della sua vita. Ha parlato ad esempio di come le fosse spesso impedito di vedere i suoi due figli (avuti dall'ex Kevin Federline) e di come le sia vietato sposarsi e avere un altro bambino. "Mi è stato detto che in questo momento non sono in grado di sposarmi o avere un bambino", ha raccontato spiegando che i tutori le impediscono addirittura di rimuovere la spirale intrauterina perché vogliono che utilizzi un contraccettivo. A tutto questo si aggiunge l'impossibilità di decidere dei propri farmaci: "Mi sentivo ubriaca. Non riuscivo nemmeno ad avere una conversazione con mia madre o mio padre su nulla" racconta parlando di come i medici le abbiano spesso cambiato i farmaci rendendola intontita e sedata.

Nonostante le abbiano tolto ogni possibilità di decidere per se stessa basandosi sulla sua presunta incapacità, Britney ha fatto notare che il padre l'ha costretta a continuare ad esibirsi. Spears ha raccontato che il suo management ha minacciato di farle causa nel 2018 se non avesse tenuto i suoi concerti. "Erano molto minacciosi e spaventosi", ha detto mercoledì alla corte, “Una cosa del genere si chiama traffico sessuale… Le persone che mi hanno fatto questo non dovrebbero essere in grado di andarsene così facilmente… Non sono qui per essere la schiava di nessuno. Posso dire di no a un passo di danza".

Britney Spears ha quindi sostenuto (e non certo a torto) che "non ha senso" che i tutori la ritengano in grado di esibirsi al più alto livello dell'industria dell'intrattenimento, ma non di prendere decisioni fondamentali sulla vita o spendere a suo piacimento i soldi che guadagna. "Sono bravissima in quello che faccio", ha detto, "Non dovrei essere sotto tutela se posso lavorare". Ora immaginatevi di non poter decidere dei vostri soldi, della vostra immagine, del vostro corpo, di non avere più una voce e una volontà: "Rivoglio soltanto indietro la mia vita" ha dichiarato Spears e noi vogliamo vederla libera. #FreeBritney ora più che mai.