Tutto è nato qualche settimana fa, quando a Cosmo abbiamo deciso di creare un video per promuovere l’amore arcobaleno in occasione del Pride: un mescolotto di persone dello showbiz e gente della strada che dichiaravano chi amavano, as simple as that. “Sono Francesco, io amo Pippo”, “Sono Laura, io amo Mauro” e “Sono Martino, io amo chi voglio”. Per renderlo totalmente inclusivo, ci doveva essere qualsiasi sfumatura di genere e orientamento. Ci siamo messe lì e abbiamo cominciato a elencare nomi di artisti vicini al mondo LGBTQ+ da invitare, ma mentre i nomi di maschi famosi più o meno gay, più o meno no gender venivano facili (provaci anche tu: ne metti insieme dieci in dieci secondi), quando siamo arrivate alle donne ci siamo inceppate.

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Dunque c’è Gianna Nannini, ma la Gianna è grande, ha più di 60 anni (66 per la precisione) e poi ha praticamente dichiarato solo l’altro ieri di “amare donne e uomini, io sono pansessuale” (per inciso da anni sta con Carla, le due si sono sposate in Gran Bretagna e Gianna ha pure avuto una bambina) e poi figurati se la Gianna ci fa un video, noi chiediamo poi chissà (non l’ha fatto).

Chi sono le lesbiche famose in Italia?

Poi, dopo la Nannini, chi abbiamo di lesbiche famose nello showbiz italiano? Certo ci sono Imma Battaglia e Eva Grimaldi: sposate, sono la coppia d’oro del movimento LBGTQ+, sempre in prima linea a parlare del loro amore anche sui giornali per famiglie, Imma politica e attivista, Eva con una carriera da attrice e sex symbol quindi bellissimo esempio. Sì, ma dico: oltre a loro, chi c’è di star lesbica?

"Nello showbiz il femminile è mediato dagli uomini e forse questo rende più difficile il coming out"
C’è a onor del vero qualche ventenne uscita dai talent e dai reality che ha fatto coming out (come Giordana Angi e Martina Beltrami), qualche sportiva come la pallavolista Paola Egonu, 22 anni (ormai anche gli sportivi sono star) e qualche cantante indie (la brava Lim), ma di famoso famoso: chi c’è? Dunque, aspetta un attimo: la cantautrice, quella che suona la chitarra, non è dichiarata. Quell’altra a cui è stato chiesto mille volte, no. Poi? Niente. Il vuoto. Zero. Nessuna lesbica famosa nello spettacolo italiano.

Le donne che hanno fatto coming out

Tutto il contrario invece se guardi il mondo anglosassone: Miley Cyrus, Sia, Janelle Monae sono donne più o meno lesbiche, più o meno bisessuali e tutte lo dichiarano senza problemi. Uscendo dalla musica, dove son le nostre Kristen Stewart, Ellen Page, Stella Maxwell, Cara Delevingne, Ruby Rose, Alba Flores? Dov’è il nostro telefilm con un cast intero e bellissimo di ragazze gay come The L Word? Dov’è la nostra Ellen DeGeneres? Nel 1997, protagonista di un serie tv di successo che portava il suo nome, l’attrice comica fece coming out sia con il suo personaggio che nella vita vera ed ebbe un effetto dirompente nel mondo dello spettacolo americano.

"Ho fatto coming out per creare un mondo migliore per le mie due figlie" F. Vecchioni

Il suo coming out ha contribuito a normalizzare l’omosessualità femminile nella rappresentazione della società americana. Da anni ormai Ellen è uno dei volti più importanti della tv popolare statunitense con talk show tutto suo: sarebbe come se Mara Venier, Barbara D’Urso e Maria De Filippi fossero lesbiche e sposate con una donna (nel caso di Ellen, la moglie è l’attrice Portia de Rossi, che pare la Barbie). Invece le signore della tivù italiana, due stanno con un uomo più anziano di loro, mentre la terza sta prevalentemente con gli uomini molto più giovani.


Perché non ci sono lesbiche nello spettacolo italiano?

Impossibile pensare che non esistano: stando stretti, l’omosessualità riguarda il 10 per cento della popolazione, dicono gli studi. «Sulla mia scrivania arrivano un sacco di progetti al femminile, ma dati alla mano le donne vendono meno degli uomini», dice Sara Potente, una delle poche discografiche italiane, appena nominata ambasciatrice di Keychange, l'organizzazione internazionale che si occupa del "balance gender" nell'industria musicale: oggi Potente lavora in Sony Music Italia e segue artisti importanti come Giusy Ferreri, Baby K e Fedez, in passato è stata l’artefice del successo di Mahmood e ha scoperto Nina Zilli. «Nei ruoli strategici della musica ci sono gli uomini: sono loro che decidono cosa va in radio, chi canta a Sanremo, chi mettere nelle playlist. Nello showbiz il femminile è mediato dagli uomini e probabilmente questo rende più difficile anche un eventuale coming out». E se poi dichiararti lesbica mettesse in forse la tua fama, i tuoi soldi, il tuo successo? O la tua vita? In fondo ognuno ha il diritto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale. «Siamo tutti e tutte corresponsabili: fare coming out in Italia non è facile, non se ne parla quasi mai. Nel nostro Paese dal 2005 al 2019 nei tg in prime time sulle tv generaliste le tematiche Lgbt+ sono state solo lo 0,3% del totale delle notizie», dice Francesca Vecchioni, una vita spesa a parlare di diversità, creatrice di Diversity, l’organizzazione no profit che promuovere l’inclusione sociale. «Le donne poi scontano una discriminazione di genere fortissima, e se a questa aggiungi quella legata all’omosessualità, è chiaro che le lesbiche sono molto esposte alla violenza dell’omofobia. Per molte, è ancora rischioso dichiararsi. In Italia inoltre due donne che vivono assieme o si tengono per la mano, non sono niente di speciale. Quindi perché una dovrebbe prendersi la briga di fare coming out?».

Perché è importante dare l'esempio

Già appunto, perché? Basta guardare la cronaca per capire perché. L’avvocata Cathy La Torre, attivista genderfluid e lesbica, si è appena candidata a sindaco di Bologna, e subito è stata attaccata politicamente. La legge contro l’omobitransfobia, un testo semplice che la equipara al razzismo viene osteggiata… La strada è lunga, e più persone pubbliche si dichiarano lesbiche, più tutti e tutte avremo vita facile. Soprattutto avranno vita più facile le bambine che crescendo scoprono di amare le ragazze (qui leggi 7 storie così) e si sentono un po’ sole: a loro non basta vedere lesbiche di fantasia nelle serie tv di Netflix e Amazon Prime Video. Vogliono anche vedere lesbiche vere, vogliono specchiarsi nel loro viso e in quello delle loro compagne. «Io ho fatto coming out pubblicamente non per la mia famiglia, che da sempre conosceva il mio orientamento sessuale, ma per creare un mondo migliore per le mie due figlie», racconta Francesca Vecchioni. «Quando vado nelle scuole e negli incontri pubblici e le ragazze mi dicono che conoscendo la mia storia hanno preso coraggio nel dichiararsi, allora sono felice. È difficile, lo so. Ma quando decidi di essere autentica, poi ti rendi conto di quanto ne valeva la pena».

Lesbiche dello showbiz italiano, unite e take over: Miley ci aspetta.

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