Il 26 gennaio Kobe Bryant, il giocatore dei Lakers che su ispirazione del film Kill Bill Volume 2 si era autosoprannominato Black Mamba per i suoi tocchi letali nel gioco, è morto con la figlia Gianna, 13 anni, nello schianto a Calabasas dell'elicottero su cui si trovava, un Sikorsky s-76 di sua proprietà. Sempre ieri sera, 26 gennaio, a Los Angeles, sua città d'elezione, si è aperto il sipario su uno degli appuntamenti musicali più attesi di tutto l'anno, i Grammy Awards 2020, la cerimonia dei premi discografici che quest'anno ha avuto come protagoniste Billie Eilish e Lizzo.

Prima che iniziasse lo show, la Recording Academy ha dedicato un momento speciale al giocatore di basket, morto a 41 anni, che ha fatto la storia dello sport con il suo numero 24 (prima l'8). Harvey Mason Jr, produttore americano e chief a interim dei Grammy, ha detto "Come molti di voi sapranno, oggi abbiamo perso Kobe Bryant in un tragico incidente in elicottero. Dato che siamo a casa sua, vi chiederei di unirvi a me in un momento di silenzio".

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Alicia Keys, presentatrice dei Grammy, ha cantato a cappella per lui It's So Hard to Say Goodbye e gli ha dedicato queste parole:

"Siamo qui insieme nella più grande serata musicale che celebra gli artisti, ma a essere sinceri proviamo una folle tristezza in questo momento perché prima di oggi Los Angeles, l'America e tutto il mondo hanno perso un eroe. E siamo letteralmente in piedi qui, col cuore spezzato, nella casa che Kobe Bryant ha costruito

Vorrei chiedere a tutti di prendersi un momento e tenerlo dentro di voi. Tenetelo dentro. E condividiamo la nostra forza e il nostro sostegno con le loro famiglie. Non avremmo mai immaginato che avremmo dovuto iniziare lo spettacolo in questo modo. Mai, mai, mai, mai, mai, mai. Quindi volevo fare qualcosa che potesse descrivere un po 'come ci sentiamo tutti in questo momento ".

Inoltre a partire da subito molte star, tra appassionate dei Lakers e no, hanno rivolto un pensiero a lui, alla moglie Vanessa Laine Bryant e alla famiglia. Sui social ci sono stati messaggi da Jay-Z a Kendall Jenner, che con la squadra di LA ha sempre avuto un rapporto stretto, come tutta la sua famiglia.

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Getty Images
Kobe Bryant con la famiglia nel 2018.

Kobe Bryant, chi era il Black Mamba dell'NBA che ha vinto anche un Oscar

Kobe Bryant, il Black Mamba, era un tipo da cui era difficile non rimanere colpiti, sia per la sua dedizione in campo, sia perché era noto per essere tanto talentuoso quanto spigoloso. Era cresciuto in Italia e parlava molto bene la nostra lingua (NdR. parlava ben 5 lingue). La sua adolescenza, per lui che era nato a Philadelphia, era stata nel nostro Paese, dove si era mosso da Rieti a Reggio Emilia in base ai club in cui veniva ingaggiato il padre. Era, infatti, figlio di un giocatore di basket, "Jellybean" Bryant, che giocava nella lega italiana.

La sua carriera nell'NBA, poi, era partita in tempi precoci, perché nella lega USA ci era entrato da giovanissimo. Aveva 18 anni e per arrivarci non era passato dal college, come da iter naturale per i giocatori di basket. Fin dall'inizio il suo obiettivo erano stati i Lakers: (solo) per loro voleva giocare. Era arrivato nella squadra negli anni di gloria di Shaquille O'Neal e molti sono gli aneddoti sul rapporto di stima e rivalità tra i due. Shaquille O'Neal lo aveva soprannominato Showboat, per il gusto di Kobe Bryant a mettersi in mostra e a fare un po' lo smargiasso. Che Kobe fosse un tipo ambizioso era noto a tutti. Come era noto il suo agonismo maniacale e il suo carattere a tratti ruvido. Se qualcuno sbagliava in campo, non lo risparmiava troppo, ma fu anche accusato di giocare non tanto per la squadra ma per mostrare il suo talento. E in effetti su quello lui non aveva molti dubbi, tanto che si auto-considerava l'erede naturale di Michael Jordan, suo riferimento per ogni record di carriera.

Nel 2014 aveva superato l'ex campione nella classifica dei migliori realizzatori all-time dell'NBA, posizionandosi al terzo posto. Nel 2016 si ritirò dall'NBA, all'età di 38 anni, dopo che centrò ben 60 punti nella sua ultima partita per salutare i Lakers. Il suo ultimo tweet è stato quello per LeBron James, che ha segnato un nuovo record e ha superato Kobe Bryant nella lista, spostandolo al quarto posto e meritandosi i suoi complimenti. Kobe Bryant, infatti, da buon sportivo, nonostante il suo noto agonismo ad alti livelli competitivi, si era complimentato con lui.

Nel 2018 Kobe Bryant ha vinto un Oscar per il miglior cortometraggio animato, Dear Basketball, ispirato alla lettera d'amore che lui aveva scritto per il basket quando aveva deciso per il ritiro.

Kobe Bryant lascia la moglie Vanessa Laine Bryant, sposata quando aveva 22 anni e con cui ci furono crisi per i suoi presunti tradimenti, e 3 figlie, Natalia Diamante (2003), Bianka Bella (2016) e Capri Kobe (2019).

Nel 2003 Kobe Bryant fu accusato di stupro da una dipendente di un hotel in Colorado. Il giocatore ammise di avere avuto un rapporto sessuale, ma precisò che fu consensuale. Le accuse vennero ritirate, dopo il pagamento di una cauzione.

Kobe Bryant, i messaggi delle star

Sono state molte le celeb sue amiche che hanno rivolto un pensiero speciale al giocatore di basket e alla sua famiglia: suoi colleghi, musicisti, modelle, attori. Per tutti è stata una perdita di un talento cristallino e carismatico che ha fatto la storia dello sport. A ricordare il rapporto speciale di Kobe Bryant con l'Italia c'è stato anche un post IG del Milan, squadra per cui tifava.

AC Milan

Jay-Z

Kim Kardashian

Reese Whiterspoon

Gigi e Bella Hadid

Bruno Mars

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