Rebel Melanie Elizabeth Bownds (Le amiche della sposa, Voices e nel prossimo Pitch Perfect 3 ) non è nuova a storie del genere, non è pervia agli sguardi altrui e nemmeno nuova ad appellativi alquanto suggestivi ma mai come quelli usati da Bauer Media in cui è stata definita “viziata, mentitrice, ricca e spocchiosa” che l'hanno vista combattere nelle aule della Corte Suprema australiana, dove dopo quasi un anno di battaglie legali ha vinto un risarcimento di circa $ 3,7 milioni di dollari per diffamazione.

Cosa ne farai ora dei soldi?

«Sì ho vinto, ma per la cifra dovrò rifarmi alla Corte Suprema (che ha abbassato a 400mila dollari il risarcimento dopo diverse peripezie legali con la Bauer Media, ndr). Li donerò comunque in beneficenza, tra ospedali per bambini e borse di studio per giovani che non possono permettersi l’università o una carriera artistica.»

Perché il nome Rebel?

«Devo ringraziare i miei genitori, mai domi, mai taciti e sopratutto sempre pronti a questionare il sistema e lo status quo delle cose. Se adesso le dico che i miei fratelli e sorelle si chiamano Liberty, Anarchy e Riot… mi crede? Mia madre, poi, faceva “l'accompagnatrice professionista di cani”, quelli tipo Best in Show, una passione che da noi in Australia è molto forte.

Come mai hai scelto di fare l’attrice?

«Per puro caso, anzi, per vocazione sociale. Facevo parte di un gruppo di volontari in Africa quando mi beccai la malaria e sognai di vincere un Oscar. Da lì la scelta di iscrivermi, una volta tornata a casa, ad un corso di recitazione. Sembrerà una stupidata, ma è tutto vero. A scuola ero bravissima in matematica e grazie a questo vinsi una borsa di studio messa in palio, pensa il destino, da Nicole Kidman, grazie alla quale andai a vivere a New York.»

Come mai hai scelto di fare la comica?

«Di base perché dovevo difendermi verbalmente dagli insulti che ricevevo per strada e a scuola e ho cosi cominciato a frequentare un corso di improvvisazione, poi anche perché mi piacevano i comici americani come Chris Rock, Richard Pryor, Carlin, Robin Williams, le comiche inglesi Joanna Lumley e Jennifer Saunders e quelle australiane come Magda Szubanski, Gina Riley e Jane Turner.»

Parliamo di Pitch Perfect 3. Cosa c'è di nuovo?

«Beh, di sicuro faremo anche Pitch Perfect 4, visto che le nostre avventure non sono finite… Fat Amy, questo il mio soprannome, avrà una vita più movimentata, canterà e ballerà come sempre, anche se stavolta lo farà indossando gli abiti della mia linea e facendo tutti i miei stunts. Si, Pitch Perfect 3 è un action movie… davvero.»

Ci dici due parole sulla sua linea di abiti plus size?

«Si chiama Rebel Wilson x Angels e sinceramente è frutto di esperienze personali, di quando per andare a premiere di film non riuscivo mai a trovare nulla che mi coprisse tutta (ride) o che mi rendesse elegantissima. Sartorialmente parlando è il risultato di idee e creatività nata da come vedevo nelle foto scattate dai paparazzi sui red carpets oppure di nascosto. Ho imparato così il significato di una manica lunga, di un collo a "barchetta", di un abito di lycra...»

Quale sarà il tuo prossimo ruolo?

«Farò una commedia, The Hustle, insieme ad Anne Hathaway. È la storia di due donne che fanno a gara nel trovare ricchi ‘vecchiacci’ con l’intento di estirpar loro dei soldi. La storia di basa sul film Due Figli di…. fatto con Michael Caine e Steve Martin.»

Ti vedremo anche in veste di produttrice?
«Si, ho deciso che voglio scrivere e produrre i miei film, portare in giro le mie idee. Il prossimo film da me prodotto si chiama Isn’t it Romantic e i due attori sono Priyanka Chopra e Liam Hemsworth, e lo vedrete al cinema il prossimo giorno di San Valentino 2019.»

Chi è una persona che ti ha ispirata?
«Michelle Obama, che adorava Pitch Perfect e che voleva sentir cantare Fat Amy... mi aveva anche invitato a parlare ad un gruppo di ragazze su valori femminili nel nostro secolo. E poi non posso non citare Nicole Kidman e Oprah Winfrey.»