L'orgasmo vaginale esiste? Se dell’orgasmo maschile sappiamo tutto (o quasi), quando si parla di piacere femminile le cose si complicano parecchio. Sì, perché i luoghi comuni, le leggende metropolitane e le false informazioni sull’orgasmo di una donna abbondano ancora oggi. A partire dalla differenza (vera o presunta?) tra orgasmo vaginale e quello clitorideo. Come stanno davvero le cose?

Orgasmo vaginale: cos’è l’orgasmo

Prima di tutto, i concetti base. Cos’è l’orgasmo? Non è altro che il momento in cui viviamo il culmine del piacere, non importa se ci stiamo masturbando o c’è di mezzo una penetrazione. Parlando in termini tecnici, causa intensi spasmi e contrazioni dei muscoli perianali e pubococcigei che durano pochi secondi - ma ci fanno sentire in paradiso. Il rilassamento fisico e mentale è assicurato.

Orgasmo vaginale: come avviene la penetrazione

Come avviene la penetrazione? Una volta che la donna è eccitata, quindi lubrificata, il pene maschile scivola attraverso l’apertura della vagina: è il momento in cui un uomo e una donna diventano una cosa sola, pelle contro pelle.

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Orgasmo vaginale: come si manifesta l’eccitazione femminile?

Cogliere l’eccitazione femminile e come si manifesta non è difficile, basta aguzzare vista e sensi: le pareti della vagina si lubrificano e il clitoride si dilata leggermente per l'aumento del flusso sanguigno che man mano aumenta con l'eccitazione sessuale. In alcuni casi possiamo vedere la zona addirittura arrossata.

Man mano che il clitoride si gonfia tende anche a muoversi verso l'interno, mentre le piccole labbra diventano più scure. Anche i sintomi dell’orgasmo femminile sono chiari: la vagina si restringe del 30% mentre il clitoride si ritira sotto il cappuccio protettivo mentre pian piano arrivano le contrazioni vaginali e muscolari - che fanno letteralmente tremare dal piacere, ça va sans dire!

Orgasmo vaginale: esiste davvero?

A volte viene chiamato “orgasmo da penetrazione”, per tante (troppe) persone è ancora l’unico “orgasmo vero” che una donna possa provare: parliamo dell’orgasmo vaginale, il Sacro Graal del piacere femminile così difficile da trovare da diventare leggenda. È stato così a lungo studiato, discusso e analizzato che ha tutti i riflettori puntati contro, ma non è ancora chiaro se esista davvero o sia solo un “falso storico”. Sì, perché il dubbio se esista davvero una distinzione netta tra l'orgasmo clitorideo e quello vaginale è ancora un grande classico. Un dibattito che impazza da ben cent’anni, da quando Freud ha etichettato quello clitorideo come fenomeno isterico-adolescenziale che è destinato a esaurirsi per essere sostituito da quello vaginale, considerato piacere maturo e scatenato dallo sfregamento con il famigerato punto G (alias un punto particolarmente sensibile sulla parete anteriore della vagina).

Come stanno davvero le cose? Una serie di studi condotti da Barry Komisaruk della Rutgers University avrebbe provato che gli orgasmi vaginali e quelli clitoridei sono effettivamente fenomeni separati che attivano aree diverse del cervello. Grazie alla scansione cerebrale con risonanza magnetica di un campione di donne che si stavano masturbando, ha capito quali aree sensoriali del cervello si attivano in risposta alla stimolazione: “Se la stimolazione della vagina funziona semplicemente tramite stimolazione del clitoride, come sostengono altri studi, l’orgasmo vaginale e quello clitorideo dovrebbero attivare entrambi lo stesso punto della corteccia sensoriale. Invece, ciò non avviene”.

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Secondo il ginecologo francese Odile Buisson, invece, l’orgasmo vaginale è solo un orgasmo clitorideo sotto mentite spoglie perché sulla parete frontale della vagina si trova il cosiddetto “A-Spot”, un punto legato alle pareti interne del clitoride. È un italiano a negare qualsiasi possibilità che l’orgasmo da penetrazione esista: il professor Vincenzo Puppo, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bologna, ha dimostrato che non può esserci un orgasmo interno alla vagina, smentendo le tesi di Buisson e di tantissimi altri ricercatori. Secondo Puppo, la vagina non ha alcun rapporto anatomico con il clitoride e quindi non può essere la responsabile dell’orgasmo di una donna. Esatto, non esisterebbe nemmeno il famigerato punto G.

E quindi, come provare piacere? Secondo Puppo, è possibile solo attraverso la stimolazione delle piccole labbra e del clitoride. Quindi adieu penetrazione con orgasmo? No, affatto! Per provocare l’orgasmo femminile durante un rapporto basta scegliere le posizioni giuste che stimolino, permettano un certo sfregamento con l’esterno della vagina e scatenino le nostre fantasie più spinte. Insomma, l’unica verità è quella che ci comunica il nostro corpo: ogni donna è diversa e reagisce agli stimoli in un modo unico.

Tra le posizioni consigliate:

  • il cucchiaio: lui sdraiato su un fianco penetra lei mentre con le mani libere stimola il clitoride e il seno;
  • la pecorina: lui penetra lei da dietro e la stimola con le mani;
  • il ragno: lui sdraiato sopra di lei con un incastro di gambe che permette alla donna di premere il clitoride contro il pube di lui.

Orgasmo vaginale: difficoltà a raggiungere il piacere femminile

Non possiamo dare per scontato che il piacere femminile durante un rapporto esploda e arrivi al culmine: a volte manca l’esperienza per capire cosa piace davvero, a volte la donna non conosce ancora abbastanza il suo corpo e quindi non sa come stimolarsi/farsi stimolare, a volte ci si mettono di mezzo anche la tensione, la timidezza, la paura. Insomma, non è solo una questione meccanica, ma anche psicologica. Niente che esperienza e sperimentazione non possano risolvere. Le cose si complicano, invece, quando si parla di anorgasmia coitale.

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Con anorgasmia femminile si intende l'impossibilità di raggiungere un orgasmo durante il sesso. Esiste l’anorgasmia primaria - quando l'orgasmo non è mai apparso sin dai primi rapporti sessuali - e l’anorgasmia secondaria - l’orgasmo c’è sempre stato, ma in un secondo momento diventa impossibile provarlo.

Che succede? Perché questa difficoltà a raggiungere l’orgasmo femminile si fa sentire? I colpevoli possono essere tanti: fattori fisici, fisiologici - come l’assunzione di psicofarmaci o di droghe - oppure psicologici. Esistono donne che non riescono a raggiungere l'orgasmo con la penetrazione, ma ci riescono tranquillamente con la masturbazione. L’essenziale è non preoccuparsi, fare più tentativi e rivolgersi ASAP a un esperto per superare dubbi e difficoltà.