È matematico, le coppie scoppiano di più in vacanza. Questo periodo di quarantena per il Coronavirus, semmai ci sta obbligando a prenderci una (non si sa ancora quanto) lunga vacanza dalla normalità. Un'astensione forzata dalla socialità che isola la coppia tra quattro mura, più terrazzino o giardino nei casi più fortunati. Un viaggio che, per chi lo sta affrontando in coppia, costringe a scoprire luoghi inesplorati della propria relazione. Spazi personali alienati, privacy quasi azzerata, spazi ristretti, abitudini nuove da collaudare, una routine da reinventare con nuove prove da superare insieme.

Pensa alle piccole cose: litigare è normale, ma farlo quando non hai una via di fuga, e non puoi neanche uscire per sbollire con una passeggiata, diventa complicato. Anche nelle coppie più navigate, quelle che stanno insieme da sempre o che hanno un'intesa invidiabile, una convivenza forzata può avere un effetto destabilizzante.

Decidere di quarantenarsi in coppia è una bella prova per tantissime persone che già vivevano insieme prima della pandemia, figurati per quelle che, in queste ultime settimane, sono andate a convivere per la prima volta senza sapere bene cosa le aspetta. Lo abbiamo chiesto dopo un mese di convivenza in lockdown a tre coppie.

La coppia che prima usciva sempre

Restare reclusi quando si è una coppia super impegnata e amante dell'aria aperta può essere una dura prova. È il caso di Noemi e Leonardo, 26 e 27 anni. Stanno insieme da poco meno di un anno e hanno iniziato a convivere durante la quarantena. Prima del lockdown si vedevano solo nel weekend, perché entrambi lavorano a tempo pieno e abitano in due città diverse.

Com’era la vostra relazione prima della pandemia?
“Nei primi mesi della nostra relazione il tempo che riuscivamo a dedicarci era relegato al fine settimana. Durante i weekend andavamo spesso a fare escursioni in montagna - essendo lui un grande amante dello sport e degli spazi aperti - oppure a visitare qualche città vicina, in ogni caso non capitava quasi mai di restare chiusi in casa”.

Com’è stato il primo impatto con la convivenza?
“Le prime settimane sono state quelle più complicate. Col passare dei giorni però siamo riusciti a trovare un equilibrio ottimale che ci ha permesso (e ci permette tuttora) di andare d'accordo”.

Il segreto della vostra tenuta?
“Entrambi abbiamo mantenuto intatti i nostri spazi individuali, alcuni nostri momenti "per noi stessi", e questa è stata una chiave cruciale per ritrovare e alimentare quotidianamente la nostra serenità di coppia”.

Quale pregio della vostra relazione avete scoperto stando reclusi?
“Abbiamo avuto il tempo di sviluppare le nostre capacità culinarie sperimentando nuovi gusti ed abbinamenti. Questo sarebbe stato impensabile fino a qualche settimana fa, considerati i nostri ritmi molto serrati ed il poco tempo libero a disposizione. A livello più generale invece, la convivenza in quarantena ha portato alla luce una certa condivisione e comunanza su alcuni aspetti caratteriali e di pensiero, che prima nemmeno immaginavamo di avere”.

Una cosa divertente che fate insieme?
“Ci siamo dilettati nella preparazione di moltissime pietanze mai cucinate prima. Ci stiamo divertendo molto!”.

Un effetto positivo della convivenza in quarantena?
“Sicuramente ci sentiamo molto più uniti grazie a questa esperienza”.

La coppia con la relazione distanza

Da 1.300 km a zero in un giorno. Grazia e Marco, 28 e 29 anni, entrambi calabresi, hanno una relazione a distanza da 15 mesi, lei a Torino, lui a Reggio Calabria. Quando si sono registrati i primi casi di Covid-19 in Italia lui si trovava da lei ed è rimasto lì quando è scattato il lockdown. Prima d’ora non avevano mai convissuto.

Come avete affrontato l’idea di una convivenza improvvisata?
“La mia paura più grande, inizialmente, riguardava il fatto che non eravamo abituati a passare così tanto tempo insieme, 24h su 24, nella stessa casa, tutti i giorni per chissà quanto tempo e soprattutto in un monolocale di 25 mq. L’unica opzione per isolarsi è chiudersi in bagno e senza poter girare la chiave. Posso dire però che, finora, siamo riusciti a trovare il nostro equilibrio: questa convivenza è una prova per la nostra relazione e che sono felice di essere con lui in questo momento”.

Qual è la vostra routine in quarantena?
“Facciamo colazione insieme e potremmo considerarlo un rituale perché entrambi ci teniamo molto a condividere questo momento, così come il pranzo e la cena. Soprattutto durante i primi giorni di quarantena, avevamo l’abitudine di fare un aperitivo social con gli amici o parenti. Ultimamente, continua il rituale dell’aperitivo ma da soli e solo di rado con gli amici”.

Come passate le vostre giornate?
“Durante la mattinata ognuno si dedica ai propri impegni: studio, ricerca, relax… Dopo pranzo, quando ci sono belle giornate, prendiamo un po’ di sole nel cortile interno dell’abitazione. Ogni tanto giochiamo a poker per ingannare il tempo. Saltuariamente ci alleniamo insieme. La sera guardiamo un film o una serie tv accoccolati sul divano”.

Quali pregi avete scoperto di avere durante questa quarantena?
“Credo che il pregio più grande che possediamo sia la pazienza. Siamo entrambi molto testardi e questo non ci aiuta quando non ci troviamo d’accordo sulle cose, ma la pazienza ci aiuta a fare uno sforzo in più e risolvere la discussione, sul momento o anche successivamente, quando la tensione cala. Inoltre, mi reputo molto fortunata perché Marco è un ragazzo che mi aiuta in casa, che cucina e, soprattutto quando sto male o nota che sono molto stanca, è più premuroso e mi accudisce. Un altro pregio che ci ha sempre contraddistinti è il rispetto reciproco e nei confronti della nostra relazione, che in questa situazione di convivenza “forzata” non è da sottovalutare”.

Il tuo bilancio finora?
“Tutto sommato trovo questa convivenza positiva”.

La coppia che sta insieme da sempre

Un grande vantaggio delle relazioni lunghe è che difficilmente riservano brutte sorprese. Ma quando ci si mette di mezzo una pandemia le certezze vacillano. Non quelle di Elisa e Stefano, 25 e 27 anni, che stanno insieme da troppo (ci scherza su lei), ovvero da 6 anni e 7 mesi. Lei abita in un paesino fuori Torino e lui lavora a Novara. A parte i primi anni in cui si vedevano solo nel weekend, hanno sempre "convissuto" un po' a casa dell’uno o dell’altro. Da gennaio di quest’anno sono andati a vivere insieme, ma dopo poche settimane ha sorpresi il lockdown.

Quali erano i vostri svaghi prima della quarantena?
“Nel weekend facevamo tante passeggiate in montagna o al lago con la nostra cagnolina e le nostre mamme. Uscire a prendere l’aperitivo o a cena, da soli o con i nostri amici”.

Com'è cambiata la vostra vita in queste settimane di reclusione?
“Ora continuiamo a lavorare da casa, ognuno ha la sua stanza e i suoi spazi si fanno i turni per la cucina. Continuiamo a "vederci" o allenarci con i nostri amici tramite video-chiamate. Le nostre vite in realtà non sono cambiate di molto perché dopo diversi anni insieme abbiamo trovate un equilibrio già prima della quarantena e non abbiamo dovuto scombinare troppo le nostre abitudini, se non quella di non poter uscire con gli amici. Abbiamo iniziato a sistemare il giardino, data anche la stagione, e abbiamo comprato la jacuzzi (deve ancora arrivare). Prevediamo di godercelo parecchio, soprattutto all’ora dell’aperitivo!”.

Vi capita di discutere o litigare di più rispetto a prima?
"Direi uguale a prima, siamo abbastanza polemici tutti e due quindi ci piace battibeccare da sempre, ma senza mai farlo davvero. Ogni tanto ci si risponde giusto un po' a tono".

Cosa vi sta insegnando questa convivenza in lockdown?
“Ora sappiamo di essere in grado di gestire i nostri spazi senza pestarci i piedi o soffocarci a vicenda, pur vivendo insieme H24. Un perfetto equilibrio tra gli interessi individuali e quelli di coppia”.

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