Sentiamo nominare sempre più spesso termini come "relazione tossica", "rapporto tossico", "narcisismo" e "gaslighting". Negli ultimi anni si è aperta una conversazione su alcuni temi che riguardano la salute mentale e i legami interpersonali. La strada da percorrere è lunga; c'è ancora una forte stigmatizzazione intorno alla salute mentale, ma sta diventando più semplice discuterne in diversi spazi.

Come si riconosce però una relazione tossica?

Spesso ci accorgiamo di vivere un rapporto malsano, ma questa non è di certo una sconfitta. Abbiamo delle vite piene e frenetiche, la psiche umana è ricca di sfumature di tutti i colori e nessuno di noi li conosce fino in fondo. Però possiamo imparare a notare i segnali positivi e quelli negativi dei nostri rapporti interpersonali.

Un fattore importante da ricordare, è che i rapporti tossici possono crearsi in diverse dinamiche: al lavoro, in famiglia, tra amici. Non si tratta semplicemente delle storie d'amore, può espandersi tra le persone con cui abbiamo a che fare tutti i giorni.

Oggi ci focalizzeremo sulle dinamiche dell'amore tossico, per poterlo riconoscere e per imparare a prenderne le distanze.

Come nasce una relazione tossica?

Spesso alla base di una relazione tossica, c'è la dipendenza affettiva. Infatti, in alcuni casi il partner può creare un cerchio attorno a noi, escludendo i nostri amici e limitando le nuove conoscenze. Quando l'altro si mette in una posizione di controllo, ci fa perdere l'equilibrio. Così ci si ritrova a vedere sempre meno i propri amici, a dover dire costantemente dove ci troviamo, rischiando di perdere la libertà e l'indipendenza. Se lo si osserva da fuori, è molto facile comprendere che questo meccanismo sia malsano; viverlo è tutta un'altra storia. Il partner inizialmente ci riempie di attenzioni, regali (pratica quindi il love bombing), e ci fa sentire come se fossimo la persona più speciale sulla Terra. Piano piano però la fase idilliaca inizia a vacillare, i rapporti esterni sono sempre meno, l'autonomia e l'autostima iniziano a indebolirsi. È proprio in questo primo periodo che si crea la dipendenza affettiva.

Relazioni difettose

Inizialmente, le relazioni tossiche possono farci sentire come sulle montagne russe: elettrizzati, prima che spaventati. Il problema può scaturire proprio da questo insieme di emozioni contrastanti e da un partner che riesce sempre a cambiare drammaticamente il tono e il mood del momento che si sta trascorrendo insieme.

Tutte le coppie discutono, certo. Confrontarsi è normale e sano. Ciò che contraddistingue un rapporto tossico è la totale mancanza di dialogo. Il partner trova spesso il modo di avere ragione, non ci ascolta e ignora, volontariamente o meno, i momenti in cui necessitiamo di ascolto e attenzione. Tutto ci si ritorce contro, anche quando sappiamo di avere pienamente ragione, la persona tossica diventa vittima. In questo modo si può crea un forte squilibrio, che a lungo potrebbe arrecare molto dolore.

La risposta tardiva ad un messaggio, una banale incomprensione, un’uscita con gli amici? Non mettiamo un cuore alla fine di una frase? Persino i comportamenti che fanno parte del quotidiano di chiunque, possono diventare le ragioni scatenanti di una lite furibonda con il partner. Se in una relazione sana, delle normali discussioni avvengono per motivi validi e sensati quali un trasferimento, il lavoro, la propria famiglia, all’interno di una relazione tossica qualsiasi cosa può diventare motivo di rabbia e rancore nei nostri confronti . Il partner si rivelerebbe una persona fin troppo facilmente irritabile, che si concentra principalmente sui propri bisogni, facendoci vivere in un perenne stato di incertezza.

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Un amore malato ci fa sentire insicuri

Quando la persona che dovrebbe farci provare spensieratezza e serenità inizia a farci sentire inadeguati e fuori posto, allora c'è qualcosa che non va.

Purtroppo l’insicurezza accompagna tantissime persone e spesso nasce prima di un qualsiasi tipo di relazione. Ci sono però degli intrecci che fanno scatenare un'insicurezza relazionale dentro di noi: gli alti e bassi continui nella relazione, dei commenti sul nostro aspetto o il nostro modo di fare, il malessere generale che è il fulcro di una relazione che ci fa soffrire.

Se le energie che abbiamo vengono utilizzate prevalentemente per fare contento l’altro - che è spesso deluso o di malumore nonostante le nostre attenzioni - e ciò che desideriamo passa in secondo piano, allora ci troviamo in una situazione spiacevole in cui siamo il giver (colui che dà agli altri) e il nostro partner è il taker (colui che riceve senza dare). Questa dinamica è controproducente e rischia di farci sentire invisibili.

Come uscire da una relazione tossica?

Il primo passo è parlarne apertamente con qualcuno. Dopodiché si può lavorare sulla propria autostima e ripercorrere ciò che è successo per capire quali sono i campanelli d'allarma che ci possono fare male in futuro, e quali sono state le diverse emozioni che abbiamo provato (e magari soppresso) in quel periodo.

Per uscire da una relazione tossica bisogna innanzitutto darsi tempo. Durante questa fase, possiamo provare a dedicarci a noi stessi con piccoli e grandi gesti quotidiani, tornando a fare ciò che amiamo e tornando ad amare noi stessi. Mettendo al primo posto il nostro benessere, riusciremo ad affrontare ogni momento difficile che potrebbe presentarsi a noi. Ma soprattutto dobbiamo ascoltarci. In una relazione tossica probabilmente l'altro dirà che le motivazioni non sono valide, che le colpe sono solo nostre, che non facciamo abbastanza, non dobbiamo cedere in questa trappola, dobbiamo ascoltare il nostro malessere e cercare di guarirlo.

Tutto ciò non si deve fare per forza da soli: possiamo confidare negli amici, nella famiglia o in un supporto psicologico adatto a noi.