Di solito diamo un nome a ogni cosa, perché per l’essere umano incasellare tutto e tutti è più semplice. Per molte persone è automatico: sei una donna e stai con un’altra donna? Ok, sei lesbica. In realtà, non è così semplice secondo me.

Mi chiamo Alice e ho 24 anni. Convivo da tre anni con Giulia, tutti sanno che siamo una coppia stabile e nessuna delle persone che ci vuole bene ci ha mai fatto sentire giudicate. Non sono mai stata un’amante delle etichette e, a dire il vero, prima di allora non mi ero mai posta il problema di definirmi. Non mi sono neanche mai chiesta se fossi etero oppure no. Ho sempre seguito i miei sentimenti, i segnali del mio corpo e della mia mente, che ad oggi mi hanno portata qui.

Se anni fa mi avessero detto che mi sarei innamorata di una ragazza non ci avrei creduto, dopo aver avuto solo relazioni più o meno lunghe con ragazzi. All’inizio non è stato affatto semplice, era una novità e non sapevo come sarebbe andata, cosa sarebbe successo e come avrebbero reagito le persone intorno a me. Per il primo anno tra noi è stata una lotta continua in cui ci scontravamo a causa delle paure di entrambe ma, nonostante questo, siamo sempre rimaste legate. Dall’inizio, però, prima ancora che potessi chiedermelo io stessa, mi sono trovata a rispondere alla fatidica domanda, quasi retorica: “Quindi sei lesbica?” Della serie, fammelo sapere perché devo segnarlo in agenda.

Nella comunità LGBTQ+ in tanti si sentono a proprio agio in una definizione specifica, e lo capisco: avere un gruppo, quel pezzetto di società a cui ti senti legata e da cui avere protezione e sostegno, una zona neutra in cui rifugiarsi, in cui sai che nessuno ti discriminerà, può essere davvero d’aiuto. Nel mio caso non sento il bisogno di definirmi. Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere Alice, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.


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