A noi piace immaginare che Zahara Jolie-Pitt quel vestito di Elie Saab l'avesse provato più e più volte: a casa, davanti allo specchio, in punta di piedi, chiedendo il permesso alla mamma di prenderlo dall'armadio anche solo per guardarlo, toccarlo e immaginarsi meravigliosa sul red carpet proprio come Angelina Jolie agli Academy Awards del 2014. Ci piace pensare alla sua felicità quando sua madre le ha dato il permesso di indossarlo finalmente in pubblico. Ci piace figurarcela così: una di noi, trafugatrici seriali di tesori dagli armadi delle nostre mamme (e nonne e zie e sorelle). Zahara Jolie-Pitt ha indossato un abito di sua mamma Angelina Jolie alla premier di Eternals a Los Angeles, l'abbiamo riconosciuto tutte e abbiamo sorriso perché sappiamo che un abito nuovo non avrà mai lo stesso valore di capo con una storia: la differenza sta nel legame affettivo (e sì, anche nella sostenibilità).
Per molte ragazze e donne (ma non solo) attingere dagli armadi delle mamme, rubare i vestiti alle sorelle maggiori e frugare tra le borse della nonna è una sorta di rito di passaggio. È un modo per stabilire un filo conduttore e scrivere una storia al femminile da tramandare di generazione in generazione. Una collana che viene dal passato, una pochette che porta ancora il profumo della zia, un abito che abbiamo desiderato per anni, una spilla che mettiamo quando ci serve tutto il coraggio di colei che ce l'ha regalata. Come spesso accade, la memoria delle donne passa anche attraverso gli oggetti di tutti i giorni, domestici, magari futili, comuni, ma di grande valore identitario e affettivo. Del resto vestirci e agghindarci cos'è se non un modo per chiederci chi siamo e chi vogliamo essere? Zahara Jolie-Pitt ci ha ricordato che la moda a cui dovremmo guardare regala un'anima e una storia a quelli che altrimenti sarebbero solo vestiti e non teme il riuso, anzi ne fa una bandiera all'insegna della sostenibilità. Del resto al giorno d'oggi sono sempre di più le celebrities che scelgono di riutilizzare abiti già indossati e si spera che non sia solo un trend passeggero.
Nostra signora Jane Fonda, per esempio, ha dichiarato pubblicamente che non comprerà più nuovi abiti per le occasioni formali in linea con la sua costante lotta per la tutela dell'ambiente. In diverse occasioni ha indossato abiti già visti come ad esempio agli Oscar del 2020 quando ha riciclato un abito sfoggiato al Festival di Cannes nel 2014. Anche in questo caso: un Elie Saab è per sempre. Un'altra attrice maga del riuso è Cate Blanchett che usa spesso i suoi abiti almeno due volte riuscendo però a dare sempre un tocco di novità al look. Nel 2020 a Venezia, ad esempio, ha indossato un top di Alexander McQueen già sfoggiato ai BAFTA del 2016: nel primo caso l'ha abbinato a dei pantaloni, mentre nel secondo a una gonna.
Kristen Dunst al Chopard Party del 2017 ha messo un abito usato già nel 2004 al Vanity Fair Oscars Party 2004 e lo stesso si potrebbe dire di molte altre celeb da Eva Mendes a Keira Knightley (che ha persino riutilizzato in più occasioni il suo abito da sposa di Chanel).
Anche nel mondo royal l'arte del riuso è sempre più popolare: a settembre Letizia di Spagna ha riciclato un abito dal guardaroba della suocera, la regina Sofia, mentre Kate Middleton è nota per saper dare nuova vita a abiti già visti grazie a trucco, parrucco e accessori. Non ci resta che prendere ispirazione.
