Perché tutti parlano dei look di Michelle Obama

Nel suo libro The Light We Carry, pubblicato da Penguin Random House il 15 novembre, Michelle Obama ripercorre il biennio che abbiamo appena vissuto, tracciandone il consequenziale ritratto psicologico ed emotivo a livello internazionale. Tra ricordi, aneddoti e consigli (su come gestire pressioni, ansie e insicurezze), Obama si racconta a 360 gradi, incoraggiando le persone a superare le proprie paure appoggiandosi alla community e al senso di condivisione. È per questo che, secondo Markus Dohle, AD della casa editrice, The Light We Carry risulta in grado fornire «Le rassicurazioni di cui abbiamo un urgente bisogno, riaccendendo allo stesso tempo uno spirito di ottimismo sul potere che tutti deteniamo per plasmare positivamente il nostro futuro personale e collettivo». E anche il guardaroba scelto dall'autrice per il tour promozionale del libro sembra essere in linea con questo tema, come un manifesto. Descritto come una «Dichiarazione d'indipendenza» dalla critica di moda Vanessa Friedman, il cambio-armadio operato dalla stylist Meredith Koop inaugura una nuova era nella vita di Michelle Obama. Tubini sartoriali e cappotti eleganti, (romantici) midi dress e maglioni in cashmere hanno lasciato il posto a tailleur iridescenti e body asimmetrici, cargo di jeans e giacche di pelle, abiti upcycled e tute workwear, ideati dai principali brand emergenti e dalle maggiori promesse della nuova generazione di designer e direttori creativi, da GANNI a Marine Serre. Il risultato è un book tour wardrobe che, grazie al suo carattere estremamente personale, no-filter, libero e audace, ha conquistato chiunque. Portando la luce nel 2023.

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