Una citazione di Gloria Steinem, giornalista e scrittrice statunitense considerata una delle principali femministe vissute negli anni ‘60 e ‘70, dice che «Qualsiasi donna che sceglie di comportarsi come un essere umano completo dovrebbe essere avvertita che gli eserciti dello status quo la tratteranno come una sorta di scherzo sporco», e che «Avrà bisogno della sorellanza». Lisa Taddeo, nota autrice contemporanea inserita in antologie come The Best American Political Writing per il libro Tre donne, l'ha scelta come incipit della sua intervista per ELLE a Emily Ratajkowski.
Modella, autrice (la sua raccolta di saggi My Body è stata inserita tra i best seller del 2021 dal New York Times), attivista, ora anche poadcaster, Emrata ci ha insegnato che dobbiamo supportarci a vicenda, che la nostra forza sta nella creatività, nell'audacia di reinventarsi ancora, che nessuno può imprigionarci in una scelta – madre di famiglia o donna in carriera, e che la sensualità può abitare anche in una canottiera con la pancia, ogni pancia, scoperta. Il tutto dopo aver vissuto, sbagliato e imparato in prima persona.
Gemelli classe 1991, ci sono almeno due buone ragioni per cui Emrata è diventata un'icona della moda. La prima è che ha basato sui capi basici il proprio guardaroba, dai crop-top ai cargo e dai pantaloni della tuta ai mini abiti a tinta unita, dimostrando che non servono troppi, costosi espedienti per essere irresistibili. Il suo segreto è sempre stato giocare con i colori, i pattern, le linee e le estetiche – bikercore, vintage e cowboy sono evidentemente le sue nuove ossessioni per la stagione invernale, di un armadio conciso e coerente, pensato per evolversi e durare nel tempo tra gonne lunghe e stampe animalier, giacche oversize e (new entry) naked dress. E poi tutti sanno che non potrebbe vivere senza sneakers e stivali western (chi l'avrebbe mai detto che avremmo trovato cool dei camperos in palette pastello?), borse a mano e stivali con i tacchi al ginocchio.
La seconda motivazione che ci ha portato a dichiarare iniziata l'era di Emrata, dal titolo di un articolo apparso sul numero The Desire Issue di Cosmopolitan, riguarda la sua presenza sulle principali passerelle dell'ultimo mese della moda. Ammirare una modella che non rispetta i tradizionali (e malsani) canoni di bellezza da Tory Burch, JW Anderson, Versace, Nensi Dojaka e Miu Miu, ha rappresentato un evento degno di nota, segnando un nuovo passo avanti all'interno del processo di riscrittura dei codici di bellezza. Audacia, libertà, accettazione, inclusione, solidarietà: tutto torna pensando che, intervistata da GRAZIA US, Emily Ratajkowski ha dichiarato: «Il mio stile personale è influenzato da un numero infinito di donne! A volte [l'ispirazione] arriva da una donna che ho visto camminare per le strade di New York City e altre volte da una vecchia foto di Julia Roberts o Halle Berry negli anni Novanta che ho visto online».
