Il diario di Floriana alle sfilate, 4 giorno: scarpe da sogno & hamburger

Questo sabato è cominciato con un obiettivo bene preciso: riuscire ad andare a tre sfilate in tre ore e in tre parti completamente differenti di Milano. Armata di buona volontà e scarpe comode comincio con Stella Jean. Lo confesso, è una delle mie preferite! Adoro il suo stile, fatto di stampe, colori e accessori dal design etnico. Nel backstage riesco a vedere tutta la collezione prima che vada in passerella e appoggiato su un tavolo vedo lui, un abito a righe bianco e rosso con una maxi stampa tempestata di paillettes. È stato amore a prima vista… Sarebbe perfetto abbinato a una camicia di jeans annodata sotto il seno e sandali bianchi con tacco alto.

In metro, approfittando della mia immagine riflessa sulla porta, riapplico il gloss. Arrivo in Via Melegari per lo show di Ermanno Scervino e capisco subito che la sfilata comincerà in ritardo. Perfetto! L’attesa, però, viene ripagata da una collezione che mi lascia quasi a bocca aperta. I look, sia da giorno che da sera, sono raffinati, eleganti e ricchi di dettagli preziosi. Un outfit, in particolare, cattura la mia attenzione: un paio di shorts abbinati a un top con scollatura rotonda, entrambi tempestati da punti luce color oro. Voto 10 (mila)!

Da Roberto Cavalli, al contrario, vedo dei look in stile rock, delle donne determinate, moderne e consapevoli della loro bellezza. Mi piacciono soprattutto gli abiti lunghi con la schiena nuda, che credo sia una delle parti più sensuali del corpo femminile. L’effetto sorpresa agli uomini piace molto e ne sono certa perché il ragazzo seduto dietro di me alla sfilata ha commentato con un sincero «Che meraviglia!».

È ora di pranzo e, date le energie consumate per correre avanti e indietro per la città, decido che la cosa migliore da fare è optare per la soluzione hamburger e patatine. Mangio in un fast food in zona Duomo, Mama Burger, ma in un momento di distrazione l’infame maionese decide di fare amicizia con il mio top in pizzo bianco. Ma no! E ora come vado alla presentazione di Giuseppe Zanotti? Dopo qualche secondo di panico, ecco la soluzione: per porre rimedio a disastri di questo tipo, porto sempre con me un foulard di seta nero che metto al collo alla velocità della luce e faccio “casualmente” appoggiare sulla macchia. Problema risolto.

Da Giuseppe Zanotti non è possibile scattare foto ma sarà difficile dimenticare quel bellissimo paio di décolleté bianche con pois neri e rifiniture rosa pastello, che facevano bella mostra di sé nella sala centrale e noi donne abbiamo una memoria di ferro per queste cose.