Una volta di ecopelle non si parlava così tanto, poi la moda con l'avvicendarsi del 2019 e del 2020, ha capito che qualcosa doveva assolutamente cambiare. Per il bene del pianeta, delle sue risorse a anche del nostro. Il Fashion Pact, l'accordo in cui il fashion system si impegna a ridurre drasticamente il suo impatto ambientale, scandisce i tempi per ripensare in tutta fretta a come produrre vestiti e accessori in modalità sempre più green e sostenibile. Tra questi c'è appunto l'ecopelle, dopo la pelliccia ecologica ormai assimilata anche dai brand più blasonati, ultimo baluardo della grande rivoluzione al servizio della sostenibilità. Materiale antichissimo la pelle, ma che oggi può essere sostituito con alternative altrettanto fancy e gradevoli.
La finta pelle è il test più importante per la moda se vuole cambiare davvero
Potremmo abituarci molto presto alla pelle sintetica. La faux leather o ecopelle è un test importante sia per le aziende che la impiegano, sia per noi consumatori finali. Chiamarla pelle vegana indica infatti una scelta molto più profonda del suo valore estetico. Scegliere di produrre, acquistare e indossare prodotti vegani significa impostare uno stile di vita basato su risorse non provenienti dal mondo animale. Gli allevamenti contribuiscono per circa il 18% alle emissioni mondiali di gas serra. Così, per dire. E per fortuna in tempi non sospetti c'è stata una coerente come Stella McCartney, ragazza illuminata che ha iniziato a fare scelte importanti green senza mai compromettere i suoi obiettivi di business. Tra le tante, di scelte, c'è l'utilizzo esclusivo di pelli ecologiche, vegetali e cruelty-free create usando poliestere riciclato, rivestimenti composti da olii vegetali e poliuretano privo di solventi. E il loro impatto ambientale risulta essere minore di 24 volte rispetto alle pelli animali. L'alternativa è presto fatta: dall'utilizzo della plastica riciclata, al sughero, dalla carta , sino ad arrivare, senti-senti, alla bucce delle mele e le foglie dell'albero di ananas, le soluzioni sono davvero tante e alla portata. Non ci credi? La tua moda 2020 dell'estate potrebbe diventare molto più green di quanto non immagini.
Ecopelle, perché non usare il sughero per sneakers e borse?
Il sughero è tra i materiali più green e sostenibili ad oggi molto utilizzato come alternativa di ecopelle. Per anni snobbato e relegato al nobilissimo mondo del vino, oggi vive un magnifico ritorno sulla scena di molti palcoscenici della moda. Riciclabile, biodegradabile e versatile, si presta a lavorazioni che lo portano ad assomigliare sempre di più alla pelle animale. È resistente all'acqua e sorprendentemente leggero.
Le borse pelle si creano anche con la carta e sono 100% vegan
Non solo Stella McCartney. Anche Daniel Lee di Bottega Veneta ha deciso di sperimentare con materiali alternativi alla pelle animale: una pellicola dal nome chiarissimo "Carta", con cui ha customizzato una delle ultime icone, le borse Bottega Veneta Pouch. Polpa di cellulosa ottenuta con una ricetta smart e green fatta da un 45% di Poliamide, 45% di Poliuretano e un 10% di carta. Qui sotto invece ci sono i prodotti di Essent’ial, brand nato nel 2006 dalla mente creativa di Albano Ghizzoni, che grazie ad una accurata ricerca dei materiali ha reso la carta riciclata lavabile una rivelazione applicabile a una vastissima gamma di prodotti moda e living.
Lo sapevi che si può creare eco pelle dalla plastica riciclata?
La gomma, il PET delle bottiglie di plastica, le reti da pesca. Sono tutte risorse con cui generare il pleather, plastic leather, finta pelle a base di Poliuretano (PU), un materiale che non richiede l'aggiunta di altre componenti chimiche plasticizzanti. Prendi ad esempio la limited edition Re-GUM del brand GUM DESIGN, una serie di modelli di borse donna e uomo realizzate al 100% in PVC riciclabile certificata CSI, ovvero con la prospettiva di un ciclo di vita infinito.
Si chiama AppleSkin ma di fatto sono scarti della lavorazione delle mele
L’innovativa tecnologia che utilizza la buccia di mela proviene dalla regione del Tirolo nel nord Italia, area nota per la coltivazione di questo frutto prezioso e dolce, e si aggiunge alle tante varianti di eco pelle possibile. Riconoscendo le opportunità offerte dal boom della produzione di mele in Tirolo, Frumat - una start-up italiana - ha sviluppato una nuova materia prima che affronta sia il problema dei rifiuti, sia la crescente domanda di alternative ecologiche per la pelle da parte dell'industria della moda. Due sneakers TOMMY HILFIGER utilizzano una robusta e spessa fibra di pelle di mela riciclata con un conseguente minore impatto ambientale.
Dalle foglie degli alberi di Ananas nasce la pelle vegana PINATEX
L'ha inventato una donna. Curiosa, viaggiatrice e sicuramente molto coraggiosa. Davanti alle enormi quantità di scarto dalla coltivazione degli ananas, registrata nei suoi viaggi di lavoro, Carmen Hijosa ha avuto l'illuminazione di recuperare queste quantità di foglie con il fine di realizzare una pelle vegana leggera, resistente, morbida al tatto e super waterproof. I coltivatori hanno ottenuto così da lei un'opportunità in più per monetizzare il loro lavoro sfruttando gli scarti come risorse. Sono ormai moltissimi i brand che ad oggi hanno iniziato ad utilizzare il Piñatex e non solo in ambito moda. Questo è solo l'inizio.
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