Una nuova edizione di Pitti Immagine si è svolta dal 9 al 12 gennaio 2024, come di consueto nella cornice della Fortezza da Basso, a Firenze. L’evento dedicato alla moda maschile in tutte le sue declinazioni ha sorpreso grazie alla presenza di maison affermate e brand emergenti, personalità di spicco del settore e progetti innovativi. Tra questi anche U.S.Polo Assn., marchio ufficiale della United States Polo Association (USPA), che proprio al Pitti ha presentato la divisa ufficiale della Nazionale italiana di Polo. Per l'occasione, è stato organizzato un Meet&Greet con alcuni ospiti di eccezione quali gli atleti della squadra maschile della Nazionale italiana di Polo – Stefano Giansanti, Giordano Magini, Goffredo Cutinelli Rendina, Henry Elser, e Nicole Cereseto, giovane promessa della disciplina del salto ad ostacoli nota per avere un seguito di circa mezzo milione di persone su Instagram. Di seguito, l'atleta ha parlato con Cosmopolitan della bellezza del suo sport, delle sue giornate tipo, divise tra allenamenti, creazione di contenuti e i suoi sei cani, e dei suoi sogni nel cassetto.

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Enrico Brogi AD


Perché oggi sei qua al Pitti?

«Sono qui con U.S Polo Assn. per la presentazione della divisa ufficiale della Nazionale italiana di Polo. Per me è un onore anche perché questa non è la mia disciplina, io faccio salto a ostacoli, ma è un mondo che mi appartiene e che mi piace scoprire sempre di più».

Hai mai provato a fare Polo?

«No, non ho mai provato però mi piacerebbe tanto anche se è particolarmente difficile. Mi hanno spiegato che è uno sport di gruppo poiché in campo ci devono essere otto cavalli».

A te manca fare parte di un team?

«No, in realtà a me piace che il salto a ostacoli sia uno sporti individuale così ho la responsabilità solo di me stessa».

Mi racconti una tua giornata tipo?

«Allora le giornate cambiano ogni giorno. Dedico l'intera mattinata all'equitazione, quindi mi sveglio alle 8 e alle 9 vado in maneggio dove ho tre cavalli con cui faccio un lavoro diverso. Fortunatamente ho una ragazza che mi aiuta con la gestione dei miei cavalli, ad esempio per vedere che cosa non va. Finisco verso le 13, preparo il loro mangime e quando è tutto a posto vado a casa. Comunque nel pomeriggio mi dedico alla creazione dei contenuti e poiché una grande percentuale delle persone che mi seguono va a cavallo, so che a loro basta vedere che cosa faccio nella quotidianità. Infine mi dedico anche ai miei sei cani».

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Come fai a far combaciare i due lavori?

«A me viene naturale far combaciare i miei social con lo sport poiché i social vanno avanti con lo sport e viceversa. Diciamo che è come se fosse il mio diario personale».

Tu sei una donna in un ambiente prevalentemente di uomini. Com'è lavorare in questo mondo dove serve anche un bel po' di forza?

«In realtà c'è anche una buona percentuale di donne, mentre per il discorso della forza si può contare ma per me l'equitazione è uno sport soprattutto mentale. Serve tanta tecnica e la forza, a volte, non serve proprio. Credo sia uno dei pochi sport in cui non ci sono divisione di età o di sesso, quindi siamo tutti insieme. Diciamo che per noi è un mondo a parte».

Che consiglio daresti a chi desidera praticare equitazione ma non riesce ad accedervi per motivi disparati?

«So bene che purtroppo l'equitazione è uno degli sport più costosi, ci sono stati dei momenti in cui nemmeno io potevo permettermelo e sono consapevole che quando ero piccola i miei genitori hanno fatto tanti sacrifici, sia di soldi che di tempo perché comunque un cavallo porta via tanto tempo. Per quanto riguarda i maneggi di città o campagna, basta spostarsi un po' ed è fattibile. Diciamo che se vuoi, niente è impossibile soprattutto per questo sport».

Che cosa ti hanno insegnato i cavalli sul mondo?

«Mi hanno insegnato la responsabilità, infatti sin da piccola mi prendevo cura di un animale che dipendeva da me».

Il tuo sogno nel cassetto?

«Diciamo che io sto già vivendo il mio sogno, poiché tutti i miei obiettivi sono stati spuntati. Se proprio dovessi dirne uno, mi piacerebbe partecipare a una gara global a Parigi sotto la Tour Eiffel o a Miami in riva al mare».

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