Per il 2019 l'appuntamento con il Met Gala è per il 6 maggio e il tema, che è già stato annunciato, consentirà alle celeb (che lo vorranno) di esprimersi al loro meglio perché il kitsch sarà la nota principale. Il Costume Institute dedicherà questa edizione 2019, infatti, al Camp: Notes on Fashion. Secondo quanto riportato dal New York Times il tema si ispira al saggio del 1964 di Susan Sontag che parlava di come il concetto di "camp", ovvero dell'utilizzo sfrenato del kitsch con intenti giocosi e in diversi campi, abbia avuto un impatto sulla cultura popolare e sia servito anche in funzione di una liberalizzazione sessuale e omosessuale. Più in generale per fare emergere con la sua prorompenza estetica e visiva delle culture/sottoculture emarginate.

Il post su Instagram del Metropolitan Museum che annuncia la mostra, che poi aprirà il 9 maggio 2019, recita "La mostra esaminerà come gli stilisti hanno usato il loro mestiere come veicolo per impegnarsi con il "camp" in modi irresistibili, divertenti e talvolta incorerenti".

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Tra gli eventi da red carpet che punteggiano il calendario della prima parte dell'anno, il Met Gala è uno di quelli che regala, per le appassionate del fashion e delle celeb, sempre grandi soddisfazioni. L'esclusivo evento su cui si accendono, da tradizione, i riflettori il lunedì della prima settimana di maggio, ospita sempre star pescate dal mondo del cinema, della musica e della moda e cui viene richiesto un dress code che sia in linea con il tema indetto per l'anno. Per il 2018, per esempio, la traccia era Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination e gli abiti sfoggiati avevano tutta la ricercatezza, ma soprattutto, tutta la ricchezza che l'immaginario cattolico ha emanato attraverso i secoli, tra gioielli preziosi e broccati scintillanti.

Sempre il New York Times scrive "L'essenza di 'camp' è il suo amore per l'innaturale: l'artificio e l'esagerazione". Andrew Bolton, il curatore responsabile del Costume Institute, ha dichiarato "Stiamo attraversando un momento di estremo utilizzo del 'camp'. È stato molto importante per la conversazione culturale guardare a quello che viene spesso liquidato come vuota frivolezza, ma che in realtà potrebbe essere uno strumento politico molto sofisticato e potente, specialmente per le culture emarginate". E ha continuato "Sia che si tratti di un 'camp' pop, che di un 'queer' camp, o di un 'camp' alto o 'camp' politico - Trump è una figura che può fungere da esempio - il tema penso che sia molto attuale". Il "camp" è "una reazione a qualcosa" che può coinvolgere l'ambito della musica, della moda, della società e della politica. Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, ha dichiarato al New York Times: "Camp è la capacità unica di combinare l'arte alta e la cultura pop: non è davvero kitsch".

La mostra includerà circa 175 pezzi tra cui abiti maschili e femminili, sculture, dipinti e disegni, divisi in due sezioni, come da tradizione. Tra i protagonisti ci saranno pezzi di Jeremy Scott, direttore artistico di Moschino, Virgil Abloh con la sua interpretazione del "Little Black Dress", Schiaparelli con il suo cappello fenicottero e il famoso abito da Oscar di Björk.

A occuparsi della mostra al Met Gala 2019 sarà lo scenografo e light designer Jan Versweyveld, che si è occupato nel 2015 del musical tratto dal singolo Lazarus di David Bowie che raccontava la storia di Thomas Newton, un alieno ormai rassegnato all'idea di un’esistenza umana.

Per partecipare i biglietti costano 30 mila dollari circa (prezzo del 2018) e per il tavolo intero sono richiesti 275 mila dollari. Il raccolto viene devoluto al Costume Institute.