Quest'estate 2015 per le vacanze hai deciso di partire per la Grecia? E nonostante il tam tam di notizie allarmanti su banche chiuse, bancomat vuoti, negozi di alimentari presi d'assalto e penuria di farmaci, hai già fatto le valige e non hai nessuna intenzione di cambiare programma? La tua è una scelta doppiamente saggia.

È vero che la Grecia, superato un inizio di luglio drammatico, continua a navigare a vista in un'Europa quantomai in tempesta, ma la maggior parte delle news più allarmanti, in realtà, si è rivelata assolutamente infondata. Parola di chi c'è stata nei giorni clou, quando sembrava che i nostri cugini ellenici stessero per tornare alla dracma! Inoltre, rilassandoti nella tua isoletta da sogno potrai dimostrarti solidale (hai presente il famoso detto "una faccia una razza"?), dando il tuo piccolo contributo all'unica attività davvero fiorente in tale disastrata economia, quella turistica. Detto ciò, per goderti fino in fondo le tue vacanze, ecco alcune cose che devi sapere prima di partire per la Grecia.

  1. Ci sarà sempre il sole.
    Soprattutto se vai in un'isola, puoi dimenticarti ilMeteo.it. Non c'è pericolo di maltempo, acquazzoni o mareggiate: il sereno regna sovrano. E se le città italiane sono infiammate dalla canicola, sul mar Egeo soffia un delizioso venticello che rende il caldo secco gradevole come una brezza primaverile. Dunque, se proprio vuoi portarti una maglia e un k-way, ti serviranno solo per proteggerti dal meltemi se vai in barca o affitti il motorino (e ci vai di sera). Per il resto, munisciti di crema solare, doposole e cappello!
  2. Puoi pagare con la carta di credito ovunque ci sia il servizio.
    Perfino la più grande banca italiana (di cui sono cliente) si è presa la briga di avvertire sulla propria home page che non era garantito il buon esito delle transazioni da e per istituti di credito ellenici. In realtà, posso personalmente testimoniare di aver acquistato regolarmente con Matsercard due biglietti per il traghetto in un'agenzia Blue Star del Pireo, senza alcuna difficoltà. Viceversa, è anche vero che la maggior parte dei piccoli commercianti, ristoratori e proprietari di studio e camere in affitto non accettano la carta di credito, ma solo contanti.
  3. I bancomat non hanno restrizioni.
    Contrariamente a quanto è stato scritto su molti giornali italiani, anche nelle settimane di crisi peggiore, quando le banche erano chiuse, i bancomat hanno continuato a funzionare in modo regolare senza alcuna restrizione o massimali per i turisti. Per le ragioni illustrate al punto precedente, però, se vuoi essere sicura di non restare mai a secco di contanti, specie se vai su una piccola isola è più prudente avere con te l'intero budget cash (meglio se nascosto in un marsupio sotto gli abiti, la prudenza non è mai troppa). Quando hai a disposizione solo un paio di ATM, infatti, potrebbe anche succedere di trovarli entrambi temporaneamente fuori servizio...
  4. Prendi l'autobus.
    Se arrivi all'aeroporto di Atene e devi prendere un traghetto, sappi che ogni venti minuti circa parte un autobus di linea che ti porta direttamente al Pireo. Si chiama X96 e lo trovi tra l'uscita 4 e la 5 degli arrivi internazionali. Il viaggio dura circa un'ora e un quarto, traffico permettendo, e il biglietto costa 5 euro. In porto, poi, c'è un altro autobus navetta, questa volta gratis, che ogni 10 minuti fa il giro dei vari imbarchi portandoti davanti al tuo traghetto.
  5. Ogni isola ha un lato riparato dal vento.
    Quel delizioso venticello si è trasformato in una tempesta di sabbia, ovvero in spiaggia infuria il meltemi? E se ti sdrai sui ciottoli in riva al mare rischi la lapidazione (senza contare le onde minacciose)? Niente panico: se sei su un'isola, forse hai semplicemente sbagliato lato. C'è quasi sempre una costa ventosissima e una paradisiaca dove si gode sempre un'assoluta calma piatta. Informati chiedendo ai locali.
  6. Trovi il wi-fi free quasi ovunque.
    In Grecia navighi gratis quasi dappertutto: nell'aeroporto di Atene (con sessioni di 45 minuti, rinnovabili), nell'immenso perimetro del porto del Pireo (senza alcuna limitazione), negli hotel, residence, studio e stanze in affitto (perfino le più sperdute) e nella maggior parte dei locali e ristoranti. In pratica, è la meta ideale se hai la sindrome da social e il tuo concetto di vacanza è postare foto su instagram in tempo reale.
  7. Se mangi più yogurt aiuti l'economia greca.
    Hai presente il Total, lo yogurt greco nella mega vaschetta che trovi anche al super sotto casa, e che è buonissimo sia con il miele, sia con aglio e cetrioli (leggasi tzatziki)? Ebbene, l'azienda che lo produce, la Fage, è la numero uno greca nella produzione di derivati del latte, la terza azienda nel settore agroalimentare del Paese. Dunque, se vuoi essere solidale fino in fondo, anche al ritorno ricordati di scegliere al super yogurt greco e non "alla greca", in realtà prodotto da una multinazionale. E se vuoi assaggiarlo come lo si faceva una volta, e guadagnarci anche una graziosa ciotola in terracotta che funge da contenitore, prova lo yogurt di pecora. Lo trovi in tutti i supermercati greci e costa poco più di un euro.
  8. Non c'è solo insalata greca e souvlaki.
    In realtà, la cucina ellenica è molto varia e piena di specialità locali preparate con materie prime a km zero. È tipica di Santorini, per esempio, una deliziosa crema di lenticchie gialle (che crescono solo sull'isola) servita con cipolle. A Patmos, invece, puoi assaggiare un saporito formaggio locale che è anche l'ingrediente principale di una squisita tortina salata. Oltre alla moussaka (il pasticcio di patate, melanzane e carne trita), poi, ti conviene provare un gemistà, i peperoni e pomodori ripieni di riso e spezie, un'autentica delizia. È un piatto diffuso in tutta la Grecia, ma la ricetta cambia a seconda della zona. Se invece, ti aspetti di mangiare molte prelibatezze a base di pesce rimarrai delusa: la tradizione gastronomica greca si basa sull'uso di carne e verdure. Quanto al pesce, ci si limita a cucinarlo fritto o grigliato.
  9. Una messa ortodossa può durare anche due ore.
    Il rito ortodosso è molto codificato e complesso: la messa domenicale può durare anche diverse ore, con canti, litanie e lunghe letture. Spesso la voce del prete viene diffusa anche all'esterno attraverso altoparlanti. Quindi, anche se sei nei dintorni a fare semplicemente shopping, non puoi non accorgertene. Del resto, le chiese greche in genere sono molto belle, soprattutto se ti piace lo stile ricco (dicasi bizantino), l'oro, i candelabri e, naturalmente, le icone. L'apoteosi è il Monastero di San Giovanni il Teologo a Patmos, dove il santo ha scritto l'Apocalisse. Sorge al centro della Hora, la cittadina principale adagiata sulle alture in una posizione panoramica mozzafiato, e domina tutta l'isola. Da lontano sembra una fortezza, ma appena varchi lo spesso portone provi un profondo senso di pace (soprattutto se ci vai prima dell'arrivo dei croceristi in visita guidata). È un centro importantissimo per la cultura ortodossa e nel suo museo custodisce antichi incunaboli, bellissime icone e perfino gioielli.
  10. Se vedi in spiaggia un hippie con la coda a chignon potrebbe essere un pope.
    L'aria è quella di un fricchettone vagamente hipster, ma in effetti intuisci che c'è una nota fuori posto. Forse sarà quella pancetta. Oppure le brache sformate che indossa a guisa di costume. Oppure quella donna dimessa con bikini ascellare e due o tre pargoli al seguito, accampati sotto un piccolo ombrellone: possibile siano con lui? Poi si riveste e ti accorgi che è un pope. Non un monaco, naturalmente, ma un parroco che, per la religione ortodossa, si può sposare. Sì, in spiaggia in Grecia può succederti anche questo.
  11. Sì si dice no ("nai").
    Se hai seguito le vicende del referendum, in realtà, lo sai già: sì si dice no ("nai"), mentre no si dice oki (che suona quasi come un ok). Una volta che appuri questo e tieni pure conto del fatto che i greci per assentire fanno anche scattare la punta della lingua contro il palato (producendo il noto rumore onomatopeico tz tz tz) proprio come facciamo noi per dire no, il rischio di fraintendimenti è ridotto almeno del 75%.
  12. E ricordati di non buttare la carta igienica nel water!
    Sì, questa scritta vagamente minacciosa (in almeno tre lingue, inclusi inglese e tedesco) potrebbe essere la prima cosa che vedi entrando nello studio che hai appena affittato. Magari te la trovi addirittura appesa a mo' di quadretto sopra il letto, in modo da dominare la stanza, ovunque tu volga lo sguardo. Una posizione strategica di sicuro poco estetica, che però ti dà la misura della preoccupazione dei tuoi padroni di casa. Già perché in Grecia, come del resto in tanti altri Paesi nel mondo, le tubature di scarico dei sanitari non sono "tarate" per la carta igienica, che va buttata nell'apposito cestino in bagno. È inutile che ti scandalizzi: il detto cestino verrà svuotato ogni mattina da una sollecita signora delle pulizie, mentre tu ti farai il primo bagno in mare della giornata. Non voglio nemmeno spiegarti che cosa succederebbe, invece, se tu ti ostinassi a ignorare quell'avvertimento.

Nella foto: Colin Firth e Amanda Seyfried in una scena del film Mamma Mia! (2008).


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