Zayn Malik, l'ex One Direction ed ex compagno di Gigi Hadid, è stato ospite del podcast "Call her Daddy", condotto da Alex Cooper. Sei anni dopo l'abbandono delle scene, il cantante torna a parlare di sé, dell'amore e di lavoro: l'intervista è anche un'occasione per affrontare soprattutto il tema del rapporto con i suoi vecchi colleghi, la band dei successi che da XFactor ha conquistato le classifiche di tutto il mondo.
Oggi trentenne, ha deciso per primo di lasciare gli One Direction quando stavano cambiando le prime cose, nel 2015: «La situazione stava diventando sempre più politica, alcune persone non volevano firmare contratti. Sapevo che stava succedendo qualcosa e ho anticipato i tempi. Ho pensato a me stesso, volevo essere il primo ad andarmene per provare a intraprendere la carriera da solista».
Ma il problema più grande è stato personale, oltre che professionale. Dopo i primi anni hanno iniziato a manifestarsi le prime insofferenze: «Siamo stati insieme tutti i giorni per cinque anni e alla fine ci siamo semplicemente stancati. Eravamo finiti. Penso che essermene andato in quel momento mi abbia tutelato al meglio, se fossi rimasto ancora penso che la situazione sarebbe stata più difficile da tollerare». Le pressioni non mancavano, le grandi aspettative dal mercato e dai fan. Una fama che ha sempre fatto fatica a gestire, come rivela durante la puntata di "Call her Daddy": «Ho sempre sofferto d'ansia, ma quando eravamo sul palco dovevamo performare, quello era l'obiettivo» e che il successo a 17 anni «è arrivato troppo presto, non avevo l'età per capire cosa stesse accadendo».
A distanza di sei anni dall'ultima intervista rilasciata, spiega anche di aver deciso che fosse il momento giusto per raccontarsi, perché vuole «essere un buon esempio» per sua figlia Khai, che oggi ha due anni, avuta con la top model Gigi Hadid, e con cui si è lasciato. Racconta quindi la felicità di essere padre, del suo nuovo mondo a cui si dedica totalmente quando è con lei (il resto del tempo lo passa con la madre Gigi): «Hai ha riportato il colore nella mia vita grigia di adulto».
