Davanti a un mare di mani vibranti con i palmi rivolti verso il palco del Dolby Theater di Los Angeles, il regista Sian Heder e l’attore sordo Troy Kutsor hanno accolto l'applauso silenzioso in onore ai tre Oscar appena ricevuti per il film CODA - I segni del cuore. Miglior Film, Miglior Attore non protagonista e Miglior sceneggiatura non originale. CODA, però, è soprattutto l’acronimo di "Children of Deaf Adult", figli nati da adulti sordi che di fatto, crescendo, diventano preziosi interpreti e connettori tra lingue. Il film, remake americano della pellicola francese La Famille Bélier (2014), parla della convivenza tra persone udenti e sorde e riporta la narrazione di una questione delicata e complessa: l’accessibilità e l'integrazione delle persone sorde sotto una nuova luce.

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Questo è un momento particolarmente positivo per accostarsi all’argomento, fino ad oggi considerato forse troppo marginale nell'implementazione dell’inclusività. La comunicazione tra persone sorde invece è sempre più presente nei risvolti del nostro quotidiano e noi non possiamo ignorarla. Il linguaggio dei segni, lingua vera e propria, è giusto che sia conosciuto e riconosciuto anche e soprattutto da chi, udente, non lo pratica e utilizza davvero.

Il segno equivale alla parola, travalica il suono ed esprime un pensiero: quale terreno comune se non l’espressione artistica della musica e del ballo per rendersene conto? Non è un caso che i social, e l’Internet in generale, ultimamente siano tra i promotori più attivi di questa integrazione.

The Sign Dance è il primo progetto che trasforma i balletti su TikTok in uno strumento divertente e immediato con l'obiettivo di avvicinare le persone alla LIS, la Lingua dei Segni Italiana, che si compone, proprio come quella parlata, di grammatica, regole e vincoli. Maggiormente utilizzata dalle persone sorde, individui segnanti, è un insieme di segni delle mani, movimenti delle mani, braccia e corpo in grado di esprimere frasi e concetti, poesie e canzoni. Ma non è solo questo.

Lingua dei segni, l’arte e la musica sbarca su TikTok

Il mondo delle persone sorde è vasto e complesso, ci racconta Jenny Costa, interprete LIS ed educatrice professionale genovese, perché é composto da chi utilizza la Lingua dei Segni, la comunità sorda segnante, e chi predilige invece un approccio solo di stampo oralista. Grazie al lockdown imposto dalla pandemia, negli ultimi due anni c’è stata un'accelerazione importante della diffusione di spazi per incontri e scambi delle persone segnanti sui canali social come Facebook e YouTube.

Dirette, tv show e forum hanno reso accessibili le occasioni di conversazione tra persone sorde, linguisti, ricercatori ed esperti. Se il 19 maggio dello scorso anno con il Decreto Sostegni 2021 la LIS è stata finalmente riconosciuta come lingua ufficiale, su una popolazione di sessanta milioni di persone, solo centomila italiani la conoscono o utilizzano quotidianamente, in primis i sordi, insieme ai loro familiari e amici udenti, gli interpreti e gli operatori del settore.

E come dovrebbe accadere in ogni scambio e condivisione tra individui, sono solo il rispetto e la non appropriazione culturale gli unici presupposti affinché si svolga in modo corretto. Il progetto di integrazione linguistica di TikTok The Sign Dance, che vanta già una sostanziosa community anche su Instagram, vuole proprio questo: mettere a disposizione delle persone udenti una serie di espressioni in Lingua dei Segni Italiana, utili da imparare e utilizzare nella quotidianità con una consapevolezza nuova.

«Quando si intercetta un trend e lo si trasforma in un messaggio positivo» dice Giulia Ricciardi, direttrice creativa dell’agenzia DLVBBDO che ha curato il progetto, «si può imparare e conoscere divertendosi includendo sempre più persone». Con la collaborazione di creators sordi e la supervisione di Carlo di Biase e Nicola Della Maggiora, poeta sordo, entrambi professionisti della LIS e associati dell’Ente Nazionale Sordi, la rilevanza del progetto è ancora più grande ed efficace. Come? Grazie a un approccio innovativo: alcune frasi delle hit musicali più famose sono “coreografate” con le traduzioni in LIS, dimostrando che basta semplicemente ballare per avere un primo contatto con la lingua dei segni.

E i cantanti e gli artisti non sono certo rimasti a guardare. Ad aderire subito al progetto sono stati La Rappresentante di Lista, la cui gestualità utilizzata per "Ciao Ciao" non fa comunque parte dei segni LIS ma invoglia l’espressione fisica associata al canto; entusiasti del progetto sono anche i Negramaro, Biagio Antonacci, il rapper Tommy Kuti e i fenomeni social Normalize Normal Homes e The Jackal, che immediatamente hanno condiviso i balletti LIS sui loro canali. Arrivano presto anche Jake La Furia, Myss Keta, Casa Surace, Virginia Raffaele, i Subsonica e il team di Radio Italia.

La musica è un canale universale che unisce: Jenny Costa ci ricorda inoltre che la collaborazione tra musica, canzoni e comunità sorda si è fatta ancora più stretta quando, tre anni fa, RaiPlay ha dato il via all’edizione parallela del Festival della Canzone con Sanremo Live LIS, lo show della gara canora completamente accessibile alle persone sorde con sottotitoli e traduzione LIS, performance dei cantanti incluse. Nel 2013 fu Daniele Silvestri a portare sul palco dell’Ariston Renato Vicini, uno degli interpreti storici della LIS, per l'interpretazione del brano "A bocca chiusa"; Le Vibrazioni, nel 2020, chiesero all'artista interprete Coda, che si definisce bilingue di cultura sorda, Mauro Iandolo, di unirsi con la lingua dei segni alla performance sanremese del brano "Dov’è" in perfetto sincrono al canto di Sarcina: un risultato espressivo davvero travolgente.

Scoprire e conoscere i segni LIS è un grande passo avanti per la collettività ma è soprattutto un’occasione preziosa per comprendere che le persone sorde hanno talenti incredibili da scoprire e ammirare.